Non sono un alieno

Beh era da un poco che non mi occupavo di cose intellettuali letterariesofisticose eheheh! Ma sapete, nelle ultime 3 settimane non sto facendo altro che passare il 90% delle ore diurne e il 30% di quelle notturne su sti maledetti libri di letteratura portoghese….ma ci sta perché sono uno studente che studia e che deve prendersi una laura!

Durante un giro per la rete, e poi alla sempre adorata Feltrinelli, ho trovato il libro di Gabriele Sannino, un nuovo scrittore che ha pubblicato il libro qui a fianco.

Colpisce subito – e non dite che non è così perché mentireste spudoratissimamente – la copertina sulla quale appare questo ragazzo tutto “acqua e sapone” il vicino (magari gay) che tutti noi froci vorremmo alla porta accanto (che magari venga a bussarci in asciugamano e ciabattine chiedendoci se può usare andare nel nostro bagno ad usare il fon perché il suo è fuoriuso!).

Ma ha anche un’altra bella cosa: il titolo! NON SONO UN ALIENO, chi è che decide cosa o chi è normale e cosa o chi non lo è? In base a quali leggi? Azzeccatissimo a mio parere e che ti lascia subito intuire quello che andrai a leggere! Ovviamente la storia ruota intorno l’accettazione di se stessi e della propria omosessualità, dovendo mettere in discussione se stessi e smontare per noi e per chi ci sta accanto tutti i preconcetti in materia! Come la nostra bigotta società ci insegna purtroppo!

Lasciandovi col consiglio di leggerlo, perché ne vale la pena, vi riporto di seguito il commento di Michela Tafelli che secondo me esprime a pieno quello che è rappresenta questo libro.

È una voce spontanea e vivace, quella che ci racconta le vicende di questo romanzo: le parole disinibite e disinvolte di un ragazzo, che mantengono la loro impulsiva freschezza anche quando alle prese con un profondo processo di scoperta e accettazione di se stesso. È un lungo percorso, quello di Walter, che dalle prime prese di coscienza dell’infanzia si snoda fino ad arrivare ai turbamenti della consapevolezza nel periodo delicato dell’adolescenza: il momento in cui ogni persona si trova ad uscire dal bozzolo del proprio io infantile per scoprire e dispiegare le fragili ali della maturità adulta.

Questo racconto può senz’altro essere definito quindi un romanzo di formazione, un tassello di un ricco filone: il percorso dall’innocenza all’esperienza di un giovane uomo, argomento che ha catturato la penna di tanti celebri artisti. Cosa rende quindi unica questa narrazione, quindi?

Walter ci presenta da vicino, ‘in diretta’ la propria esperienza di vita incentrata sulla scoperta della propria omosessualità, da sempre in contrasto con ciò che gli viene presentato come ‘normale’ e – più importante per la sfera emotiva e affettiva di un bambino – con le aspettative della propria madre. Proprio questo aspetto profondamente sensibile ed emotivo della sua personalità lo porterà da una parte ad intuire precocemente la verità sulle proprie inclinazioni, ma dall’altra a combatterle disperatamente nei primi momenti di tale presa di coscienza.

Questa battaglia con se stesso sarà vinta al prezzo di grandi sofferenze, ma gli frutterà anche grandi ricompense: la scoperta, o ‘ri-scoperta’, di persone che ricopriranno un ruolo chiave nella sua vita, che lo aiuteranno a definirla e a definirsi alla luce del loro affetto e sostegno. Come l’amica d’infanzia Benedetta, da sempre complice, che si rivelerà tale anche nelle esperienze più coraggiose, senza che il suo appoggio venga mai meno. E, anche se in un più complesso gioco di luci ed ombre, anche Veronica, che da ‘ragazza-schermo’ di dantesca memoria si rivela essere il dolce sogno irrealizzabile di un amore convenzionale del protagonista, per poi divenirne un qualche modo la ‘donna angelo’ portatrice di una grazia e un amore diversi ma non per questo meno preziosi e sinceri. Per proseguire con gli echi della Divina Commedia, che ruolo riservare alla sorella Agnese se non quello del Virgilio a cui l’anima errante si rivolge per prima come confessore e guida? La forza della saggezza in grado di percorrere al suo fianco una strada ardua e dolorosa, una maturità conquistata con la sofferenza a cui Walter affida i suoi passi incerti.

Anche quando disperso in una selva oscura di dubbi e disperazione, Walter non cammina da solo: il suo viaggio è difficile, in certi punti si troverà a discendere nei propri personalissimi ‘abissi infernali’ con tanto di ombre spettrali che getteranno ulteriori paure sulla sua strada; ma sa che, protetto dalle sue ‘tre donne’, infine riuscirà a raggiungere il Paradiso cui anela.

5 thoughts on “Non sono un alieno

  1. 1.
    creek 15 febbraio, 2009 alle 21:25
    Ok giusto che oggi è il giorno delle cose intellettualiletterariesofisticose consiglio anche io un libro: “una famiglia normale” di Stefano Bolognini http://www.ilfattoonline.com/cultura-e-spettacolo/2452-lomosessualita-raccontata-una-famiglia-normale-il-libro-di-stefano-bolognini
    😉
    p.s. spero proprio che ci sia un’errore e tu non stia prendendo una laura ma una laurea perché altrimenti mi inizio a preoccupare 😛
    2.
    Samantho 16 febbraio, 2009 alle 14:29 M
    Ah ma è davvero un post serio ? Azzarola… io in questo momento comunque posso leggere solo libri universtiari :***
    No ma comunque sia messo a verbale che Stefano Bolognini è un figo da paura
    3.
    Antonio 16 febbraio, 2009 alle 14:53
    sembra davvero interessante. ne avevo già letto qualcosa da qualche parte in rete e ora che tu mi hai dato l’opportunità di leggere il commento mi viene ancora più voglia di acquistarlo!
    grazie della segnalazione contessa 🙂
    4.
    ^Angel^ 16 febbraio, 2009 alle 20:54
    Beh se lo compra il mio Love me lo faccio prestare! Come anche l’altro libro “Come diventare gay in 5 settimane” 😛
    5.
    Rano 17 febbraio, 2009 alle 00:48
    Non so come mai ma di solito sono scettico verso i libri di questo tipo.
    6.
    Alex 17 febbraio, 2009 alle 16:02
    Certo che la copertina è proprio infelice. E poi i gay si lamentano degli stereotipi. Scrivi un libro e ci metti il solito figone muscoloso? Mi pare una concessione alla solita dicotomia gay-pensa-solo-al-corpo-quindi-è-superficiale.
    Bacione
    7.
    Antonio 17 febbraio, 2009 alle 19:17
    @Alex su questo hai proprio ragione =S

  2. Auguroni per questo nuovo dominio tutto tuo!!!
    ora sei una contessa sharmosa al massimo e potrai vantarti con le altre contesse pettegole che saranno tutte invidiose di te!!! ihihihihi
    sei il top 😉

  3. @TUTTI: beh si ragazzi tutti bene o male avete ragione! ringrazio Creek per gli aguri e per il link che ha postato. Per quello che dice Samantho, ha proprio ragione…è un bel ragazzuolo! si si! e poi raga… io non credo che Alex e Antonio abbiano torto sulla copertina, ma purtroppo a volte, bisogna adattarsi alle regole di mercato… una copertina del genere attrae prima l’attenzione e vende meglio….non credete? 😀

  4. ma dai come si fa a giudicare la profondità di un libro o se ricalca stereotipi o meno dalla coertina? è il trionfo dell’apparenza insomma…ho capito che in questo paese non c’è cultura e ci si scandalizza per qualsiasi cosa ma a me non sembra per niente volgare quella copertina…

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