Ci risono! Si! Ho deciso di battezzare il mio unico neurone funzionante…si quello obeso e malato, nonché omosessuale (eh si… ha fatto outing) … ma non so ancora come chiamarlo! D’altra parte però mi è venuto in mente un gioco perverso! Il titolo è un’anagramma che ora vi spiego! Non sono impazzito tranquilli! (o forse sono pazzo da una vita e non me ne sono mai accorto!?)
Il gioco è simile di quello che potete trovare nella sezione di POST A + MANI … è semplice! Ora vi spiego l’anagramma
P69= Pagina 69 / R15= Rigo 15 / tra: = tra i due punti che delimitano il rigo 15
Le regole sono molo semplici:
- Prendete il primo libro che vi capita sotto mano, oppure quello che state leggendo.
- Andate a pagina 69, rigo 15 e ricopiate quello che appare al rigo 15 da punto a punto (se comincia prima del rigo 15 quello che dovete copiare, copiate anche quello che c’è sopra)
- Riportatelo nel commento
- Se la lingua del libro non è italiana…allora tradutecetelo in italiano. (come faccio io con la mia prima frase tradotta dal portoghese)
- Aspettate che almeno qualc’un altro abbia inserito una frase dopo di voi prima di inserirne una nuova!
Vediamo che ne esce…. buon divertimento! eheheh
La storiellina comincerebbe così:
La quarta lettera era il conto dell’albergo…Ginia allora gli prese la mano nel buio e gliela baciò: «Certo, hai ragione nel sostenere che la realtà è qualcosa di stupefacente e miracoloso…», gli disse. Poi leggendo ad alta voce una guida disse: «Senti questa!Da Fredrikstad si diparte la “via dell’antichità”, che attraversa una zona estremamente interessante per la presenza di tumuli e incisioni rupestri che vengono fatte risalire fino a 3000 anni fa». Sfogliando la guida, una pagina le fece un piccolo taglio sull’indice della mano destra, quella con cui avrebbe dovuto farsi un’imbragatura. Chiamò il cameriere e ordinò uova, pane tostato, succo d’arancia e caffè nero. Lo vedeva inciampare in un attrezzo lasciato per terra o forse in una fune arrotolata, quella con cui avrebbe dovuto farsi un’imbragatura e che invece aveva buttato da parte perche’ l’imbragatura era per i pivelli. Poi i due ripresero i loro discorsi di sempre: «Dopo il liceo aveva deciso di non andare al college e si era messa a fare la segretaria, cambiando lavoro ogni pochi mesi, per appprodare infine a quel posto orribile che aveva lasciato per stare vicino a Gerry durante la sua malattia».Dall’altro lato una signora raccontava fatti accaduti: «fu eseguito ad alta quota e su obiettivo libero, il quattro agosto del ’43, ultimo giorno per tremila persone sorprese in strada dall’inferno!»
Ginia allora gli prese la mano nel buio e gliela baciò.
Certo, hai ragione nel sostenere che la realtà è qualcosa di stupefacente e miracoloso…
Da Fredrikstad si diparte la “via dell’antichità”, che attraversa una zona estremamente interessante per la presenza di tumuli e incisioni rupestri che vengono fatte risalire fino a 3000 anni fa.
(dalla guida per Novergia, Svezia, Finlandia e Islanda)
quella con cui avrebbe dovuto farsi un’imbragatura
(il punto interrogativo vale? no perché altrimenti devo copiare un papiello enorme)
(samantho ma che libro stai leggendo 😯 )
@findarto: devono essere punti fermi … non fa nulla se è un papiello di roba… meglio!
Ordinò uova, pane tostato, succo d’arancia e caffè nero.
Lo vedeva inciampare in un attrezzo lasciato per terra o forse in una fune arrotolata, quella con cui avrebbe dovuto farsi un’imbragatura e che invece aveva buttato da parte perche’ l’imbragatura era per i pivelli.
@ Samantho: stiamo leggendo lo stesso libro… come siamo di massa 🙂
“Dopo il liceo aveva deciso di non andare al college e si era messa a fare la segretaria, cambiando lavoro ogni pochi mesi, per appprodare infine a quel posto orribile che aveva lasciato per stare vicino a Gerry durante la sua malattia”.
Così va bene?
Dall’altro lato una signora raccontava fatti accaduti: «fu eseguito ad alta quota e su obiettivo libero, il quattro agosto del ’43, ultimo giorno per tremila persone sorprese in strada dall’inferno!»
Beatty si sporse in avanti, nella nebbia fumosa esalata dalla pipa
Dentro di sé accusava papà Rouault di superbia e infine andò a riunirsi in un angolo a quattro o cinque altri invitati, i quali, essendo loro toccati per caso a tavola, varie volte di seguito, pezzi di carne scadenti, si sentivano maltrattati e mormoravano alle spalle dell’ospite augurandosi con parole velate la sua rovina.
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(Lee Tulloch, Le favolose nullità)
Avrei voluto contribuire di più, ma c’era solo questo 😀
“Certo Cara, c’è una cosettina in velluto blu su quell’attaccapanni”.
(Cavolo, le parentesi uncinate si son mangiate il testo) ❗
– Che ti conduce qui, figliola Cara?
Uno dei nostri cari piccoli imprenditori locali lo ha costruito subito dopo la guerra, non so se mi spiego, prima che prendessero il via le costruzioni davvero atroci.