E' sempre nell'ascensore

Ieri mentre ero in ascensore mi è venuta alla mente una situazione vissuta nell’ascensore di un ospedale quando mia nonna qualche anno fa è stata operata, in cui tutto quest’allegro gruppetto di parenti saliva al 4° piano e nel gruppo era presente un’allegra vecchietta soft (con qualche chilo di troppo) che durante il tragitto allietò lo spensierato gruppo con un sonoro e maleodorante prrrrrrrot!

Tutti infastiditi, e quasi commossi di fronte allo scusarsi dell’anziana donna che lamentava problemi dovuti alla recente operazione, ma solo il piccolino del gruppo, che giù per su avrà avuto 8 anni o poco più, esordì dicendo: “mamma che schifo!! Sta stronza ha scorreggiato!! Puzza come me quando mangio i fagioli!“….

L’imbarazzo misto ad incredulità ed ilarità stessa della situazione erano improbabili… ma per fortuna il 4° piano non era lontano.

Ma veniamo al succo del discorso: sono sicuro che a tutti è capitato di essere soli in ascensore e di abbandonarsi per un secondino a meno evidenti stimoli fisiologici.

Perché parliamoci chiaro senza fare i falsi pudici o santarelli: il vero problema non è il rumore, tanto se sei solo in ascensore ti autoconvinci che nessuno ti senta, ma è la puzza!

Sganci la molotof e ci sono volte in cui può andarti bene, che nessuna puzza invade il locale ascensore e te ne freghi del mondo intiero, ma quando sganci l’arma micidiale che hai in corpo e si sprigiona la sua forza distruttrice sotto forma di tanfo che le fogne di Calcutta a confronto sembrano il laboratorio di Chanel n°5, è in quel preciso istante che dubbi amletici ti assalgono e tu stesso/a non resisti  all’odore tanto che vorresti strapparti le narici per non poter più riconoscere né odori né puzze!

E cosa speri poi? Si! In quei momenti, in quelle situazioni disumane speri che all’arrivo al tuo piano non ci sia nessuno ad aspettare l’ascensore, hai il terrore di vedere in faccia il malcapitato che entrerà in ascensore dopo di te.

Le possibilità in questo caso sono due, le quali si condividono un’azione in comune:

A – ti rendi conto del tanfo che tutte le puzzole nel raggio di 500 kmq ti hanno fatto una standing ovation e usi tutto ciò che è in tuo possesso nel disperato tentativo di smuovere l’aria e dissolvere la puzza e se quando arrivi a destinazione, il tuo sguardo spaventato con occhi da “porcatroiahocombinatouncasino” non scorge nessuno ad attendere l’ascensore, tiri un sospiro di sollievo e ringrazi chi vuoi perché ti è andata di culo nel vero senso della parola!

B – ti rendi conto del tanfo che tutte le puzzole nel raggio di 500 kmq ti hanno fatto una standing ovation e usi tutto ciò che è in tuo possesso nel disperato tentativo di smuovere l’aria e dissolvere la puzza e se quando arrivi a destinazione, il tuo sguardo spaventato con occhi da “porcatroiahocombinatouncasino” scorge un’anima sfigata che attende l’ascensore, tenti di nascondere il rossore che accende il tuo viso, speri che chi sta per entrare in ascensore venga improvvisamente preso da un attacco di raffreddore che gli tappi naso, orecchie e bocca o che prima che tu arrivassi lo avesse già, provi ad autoconvincerti che la puzza sia già passata e poi recitando alla Stanislawkji Maniera, assumi un’espressione rivoltata, schifata, infastidita ed uscendo dalla cabina guardi in faccia l’altro/a ed esclami “ma che schifo! Non sanno farlo nei loro bagni! Si tappi il naso che in quest’ascensore pare che ci facciano i porci comodi loro le persone!” e da gran signore agevoli l’entrata, chiudi la porta e chinando il capo realizzi di aver fatto una gran figura di merda! … ma in cuor tuo speri che l’altra persona non pensi che tu! Proprio tu che ti lamentavi abbia sganciato quell’arma letale che le sta facendo rischiare la vita.