Come se…

santachiaraepiazzadelgesuAvete presente quando siete di fronte ai quei grandi portoni dei palazzi dei centri storici il cui portoncino per l’accesso pedonale è magari un millesimo se messo a confronto col portone gigante che lo ospita e che magari, per entrare nel cortile del palazzo, devi chinarti ed entrare? Ecco ora, immaginate quella sensazione di stupore, di sopresa, quella specie di leggera (o anche forte) epifania che si prova nel vedere che dietro quel portone v’è un cortile enorme e signorile, un altro piccolo mondo. Ci sentiamo un po’ come Alice nel Paese delle Meraviglie e spalanchiamo le pupille e tiriamo forte il respiro perché l’immagine di quel momento si imprima nella nostra mente e la felicità di quell’attimo rimanga invece impressa nella nostra anima.

Si’! Credo sia proprio questa la sensazione di forte emozione che provo ogni qual volta torno a Napoli, ripercorro strade a me conosciute; sento voci che apprezzo in questo contesto; respiro odori a me familiari e rivedo i miei amici di sempre: una banda di froci, di eteri ghéifrendlissimih e di persone tutte con seri disturbi mentali come me. Loro, quelle persone che con me hanno condiviso le emozioni di ogni giorno fin quando, per vicissitudini varie, le nostre quotidianità si sono separate.

E basta un niente. Un sms: “ciao tesó! Sono a Napoli” che subito si muovono e mi attivo perché insieme riusciamo a trovare anche solo un minuto per un abbraccio, un sorriso, un caffè e dirci che ci siamo mancati e che è sempre bello rivedersi!

Ma quello che di più mi sorprende come un bambino di fronte alle luci dell’albero di Natale o proprio come chi varca la soglia di un portone e scopre un micromondo nascosto nel cortile, è essenzialmente il fatto, la forte sensazione e la conferma che ne deriva dagli sguardi scambiati, che è proprio COME SE il tempo non fosse passato sulla nostra amicizia. Tutto è normale, in quel momento ti porti al pari con la vita degli altri, sai e fai sapere tutto di tutti e il perché di ogni cosa; cose che poi proverai da lontano, non ogni giorno forse, a chiedere e per le quali tenterai di rimanere aggiornato, fino a quel momento in cui dopo qualche mese ancora vi rivedrete e tutto sarà “come se…“.

Mi stupisco e mi lascio prendere dalle belle emozioni di fronte alla semplicità, alla vista di posti a me cari, all’amicizia, quella vera, sincera, disinteressata, la cui unica proprietà che il tempo riesce a scalfire è la quotidianità ma non l’essenza.

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