
Continua la nostra rubrica settimanale sui vizi e le virtù sessuali nascoste dello sfrantissimo pubblico che ci segue. So già che siete lì sui vostri smartphone/tablet/notebook o accessori tecnologici di moda a fremere per sapere di cosa parleremo oggi. Vi immagino già immersi in un’atmosfera da boudoir di quart’ordine, con luci soffuse e la faccia di Braccobaldo a pensare “Quale spunto zoccoleggiante mi offrirà oggi questa rubrica?!”. Senza indugiare oltre, oggi si parla di open cruising, o per farla semplice, fare acchiappanza all’aperto e consumare fugacemente il buffet della passione.
Cos’è?! Ogni città di grandi e medie dimensioni che si rispetti ha almeno uno o due luoghi che i cittadini più smaliziati hanno da anni (ed in alcuni casi decenni) adibito a cruising all’aperto. Spesso possono essere sia luoghi pubblici chiusi (i bagni di una stazione di servizio, ruderi abbandonati etc.) che aperti (pinete, spiagge per nudisti, boschetti, parcheggi etc.). Solitamente il requisito indispensabile è che siano isolati o comunque fuori dalla portata di occhi indiscreti che possano disturbare i rituali di accoppiamento della nostra specie. La raggiungibilità è direttamente proporzionale al grado di frequentazione. Più è facile arrivarci, più persone si potranno trovare, più possibilità di scelta ci saranno.
Come funziona?! Più o meno funziona come i cruising bar, con meno inibizioni (non che nei cruising bar ce ne siano tantissime eh!). Ci si guarda in giro, si sceglie la preda, la si osserva attentamente per capire se fa per i nostri gusti, poi cominciamo a mandarle dei segnali. Piccoli gesti impercettibili all’occhio di uno spettatore inconsapevole, ma riconoscibili ai frequentatori. Uno sguardo penetrante, un gesto di ravanamento dei gioielli di famiglia, un pollice passato distrattamente sulle labbra…un po’ roba da filmetto porno scadente e scontato. Se l’interlocutore è interessato ed accetta, sicuramente lo noteremo, si farà capire e da lì è tutta in discesa. Ci si avvicina, poche parole sussurrate, bisbigliate, sotto voce e via ad appartarsi.

Dove appartarsi?! Beh dipende, la mia esperienza, mi ha fatto solo frequentare parcheggi, dove ho trovato molti ragazzi davvero niente male, e quindi trovare un posto appartato con l’auto è più o meno facile. Nel caso dei bagni pubblici è facile, basta usare i cubicoli (anche se sinceramente lo sconsiglierei data la notoria scarsa igiene di questi ultimi), mentre nel caso di spiagge e boschetti la cosa si fa necessariamente più “a vista”, ma comunque in un luogo più riparato.
Perché?! Beh i motivi sono i più svariati, spesso chi è “impegnato” e non può frequentare altri posti, non può farsi un amante su siti di dating per paura di essere sgamato, altri invece come me lo fanno per il gusto di provare qualcosa di nuovo, qualcuno invece perché è troppo pigro o poco pratico per trovare “salata” compagnia in altri modi. Qualche volta poi mi è capitato di incontrare anche qualcuno che portava spudoratamente una fede al dito…no comment!
Pericolo?! Sì, c’è sempre la possibilità di ritrovarsi in brutte situazioni, si sprecano le storie di persone che hanno avuto brutte esperienze, rapine o anche peggio. Cosa possiamo fare per proteggerci?! Una buona idea sarebbe quella di andare in compagnia a fare certe cose, ci si guarda le spalle a vicenda e si sta più sicuri. Se proprio non è possibile, almeno avvisare un amico di dove si sta andando.

Cosa dice la legge a riguardo?! Eh sì, non dobbiamo dimenticare che in Italia abbiamo delle leggi, fatte a cazzo di cane, ma comunque ci sono. La legge dice che il reato di atto osceno in luogo pubblico viene punito con la reclusione da tre mesi a tre anni oppure, in caso di reato colposo (cioè che non lo si fa con intenzione…ma come cazzo si fa a non fare con intenzione certa roba?! Bah) solo con un’ammenda pecuniaria (‘na murta) da 51€ a 309€. Sticazzi. Ma come facciamo ad essere certi che stiamo rischiando?! Per farla breve le condizioni che interessano a noi sono due: l’atto osceno e il luogo pubblico. L’atto osceno: pompini, inculate, seghe (anche su se stessi) ricorrono a quanto pare nella definizione di atto osceno. Io ci includerei anche la gente vestita con eccessivo cattivo gusto, ma tant’è…Luogo pubblico: qualunque posto in cui le persone possono accedere senza restrizioni o limitazioni (strade, piazze, parchi etc) e qualunque luogo aperto al pubblico o visibile dal pubblico (esempio: l’abitacolo dell’auto se non sufficientemente coperto, la vetrina di un negozio etc etc). Come fare ad evitare di incorrere in un reato?! Semplice, non fare. O quantomeno fare a casa propria: si accalappia la preda e si porta a casa (è un rischio, ma di minore entità rispetto al fare sesso all’aperto).
devo ammettere, però, che l’idea di ste sporcacciate è eccitanteh 😛