
Art. 48 della Costituzione Italiana
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Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico.
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Domenica prossima quasi 400 milioni di persone saranno chiamate in tutta Europa ad eleggere i propri rappresentanti in seno al Parlamento europeo, una delle due camere legislative dell’Europa, l’altra è il Consiglio europeo.
Due curiosità: quando è nato il Parlamento e quali sono i suoi poteri?
Nasce come Assemblea comune della “CECA” il 18 aprile 1951 con sede a Strasburgo e contava 78 membri. Nel 1958, a seguito dei trattati di Roma dell’anno prima, prende forma l’Assemblea parlamentare europea, sempre con sede a Strasburgo, allargata a 142 membri eletti. E’ nel marzo 1962 che l’Assemblea muta nome in Parlamento Europeo. I poteri del Parlamento europeo, prevalentemente condivisi con il Consiglio dell’Unione, sono il potere legislativo, il potere di bilancio e il potere di controllo democratico.
Fatto il necessario preambolo andiamo al dunque. In questi giorni, io che sono appassionato di inutili talk politici, sento molto parlare di un’Europa brutta e cattiva della quale si rende necessario anche un radicale cambiamento. Un’Europa che, dicono in molti, non va più bene.
A queste parole vorrei rispondere con quanto ripete Beppe Severgnini da tempo: se il 9 maggio fosse il giorno della non-Europa ci renderemmo conto di quanto le cose siano in realtà migliorate: la libera circolazione per merito dell’ abolizione delle frontiere, l’abolizione della pena di morte per gli stati membri, la regolamentazione circa le emissioni di CO2 (esemipio, le auto Euro6) , la tutela del territorio e dei mari, l’eliminazione tariffe roaming dal 2015, l’introduzione di tutele e garanzie negli acquisti online e molto altro. Capitolo a parte è il Nobel per la Pace al nostro continente, “è infatti nello spirito dell’unione europea il perpetuamento delle condizioni di pace che hanno evitato possibili grandi conflitti.”
Insomma, il bicchiere è più mezzo pieno che vuoto.
Perché, quindi, andare a votare questa domenica?
Ho voluto iniziare con un articolo della costituzione che ci ricorda che votare è un dovere civico ma, ripensandoci, dovrei sottolineare ancor di più che votare è un diritto. Un diritto conquistato con il sangue e rivoluzioni che fatichiamo ad immaginare, e sudato da coraggiose femministe (mai dimenticare che le donne, molto più intelligenti di noi maschietti, in Italia possono votare da soli 69 anni).
Non sprechiamo l’opportunità di mettere quella X, di esercitare il nostro diritto di essere cittadini di un continente che oggi più che mai ci mette al centro del mondo. Sì, c’è ancora molto da fare, molte battaglie giuste vanno portate avanti e molte azioni concrete devono essere ancora compiute.
Cittadini europei, il 25 maggio tocca a noi; il segno sulla scheda non significa solo un voto: è un progetto, un disegno, un tassello per l’Europa che sogniamo.
E tu? Andrai a votare?
Andiamo per punti:
Andrò a votare, perché il mio diritto al voto è stato uno dei regali migliori e delle armi buone che il passato mi/ci ha regalato!
IL problema reale, credo, è che oggigiorno sia sempre più difficile scegliere chi deve rappresentarci in Europa e quindi fare le nostre veci, perché come la politica italiana ci insegna, purtroppo molti di quelli che vanno al potere ci vanno per fare i porci comodi loro. Scegliere, ripeto, non è semplice, soprattutto se poi ci si mettono vecchi matusa che nonostante la loro condizione di condannati, accusano i propri colleghi di essere falsi, cattivi, sleali e nazifascisti; poi c’è chi invece di fare il comico si improvvisa dittatore, manipolatore e accentratore di potere e chi pare voler promettere tanto ma fino ad ora mantenere poco… secondo te, chi sarebbe meglio scegliere?
Un’idea ce l’ho… ma è traballante… non ne sono sicuro…e forse non ho tutti i torti ad esserne ancora poco convinto.
a chi si riferiva quel “secondo te”? 😀
a te…mr Diego 😉
Io caro admin sono di parte e cresciuto in toscana! 😛
Posso far riferimento alle parole di @mrgirodegiro:disqus “voterò per chi fino ad ora qualche novità l’ha apportata in politica e riesce a parlare in maniera più diretta, più semplice ai cittadini.”
Per me quel chi è Renzi, parla di speranza e futuro, porta investimenti (vicenda Electrolux di pochi giorni fa più Merk che investe a Bari) garanzia giovani, edilizia scolastica e riforme costituzionali ben avviate nelle varie commissioni.. ovviamente punti di vista 😉
certo immaginavo tu fossi leggermente di parte… ma ciò non toglie che comunque i fatti parlano da soli. voterò incrociando le dita e sperando che qualcosa realmente cambi… anche perché dopo di questa, non saprei veramente in cosa altro sperare.
il prossimo è il partito della colomba… 😀
pensavo quello del doppio-dildo
un napoletano nuovo in squadra: che bel team!
Lusinghe a parte, ho letto almeno 3 volte il tuo articolo e solo ora riesco ad articolare una risposta, che tanto chiara forse non sarà.
Io voglio andare a votare, e di sicuro non voterò né per quel delinquente mafioso (condannato e sta ancora là in politica) del Nano, né voterò per chi mi sta spaventando quasi più di un dittatore nazista esaltato (era meno peggio come comico), e le parole di Renzi le ho ascoltate ieri da piazza Carità a Napoli… ciononostante non riesco ad avere un’idea precisa, chiara, forte di chi votare. I “se” e i “ma” sono troppi, però una cosa la sento: voterò per chi fino ad ora qualche novità l’ha apportata in politica e riesce a parlare in maniera più diretta, più semplice ai cittadini.
E che dire? Solo 69 anni che le donne in Italia possono votare? Quando siamo indietro su tutto! Che “scuorno” …. vabé scusate, mi sono dilungato.
Ciao Giro. Tu dici solo “scuorno” (vergogna per i non partenopei)… io ti dico che “facimm overament pena!” (facciamo pena) perché comunque viviamo in un Paese (come dicevi anche tu) dove il 90% di nostri politici è immischiato in loschi affari malavitosi; sono persone condannate che dovrebbero stare lontane dalla scena politica eppure ancora gli lasciamo fare i porci comodi loro facendoli entrare in politica, lasciandogli carta bianca sulle scelte politico-economiche di questo Paese; siamo un Paese dove persone gay come me non hanno nessun diritto e devono ancora sentirsi urlare dietro (magari da mocciosetti che manco sanno dove hanno il pisello) “ricchione” senza essere difesi e che se magari provano a difendersi vengono anche presi a mani da un gruppo di genitori idioti…. lasciamo stare. Amo ancora quest’Italia ma non so bene cosa me la faccia amare.
Passate qua per altre informazioni sull’unione europea: https://dirittideicittadini.wordpress.com/