
La settimana appena trascorsa è stata piena di fermento politico. Il botto del Partito Democratico di Matteo Renzi, la scomparsa di Scelta Civica, il risultato deludente delle formazioni di destra e la rinascita della Lega (ormai Lepeniana) sotto l’auge dell’altro Matteo.
Capitolo a sé è la questione del Movimento 5 stelle; l’hashtag #vinciamonoi si è dimostrato molto controproducente e, semplificando, ne ha dettato anche la clamorosa sconfitta. Ad essere onesti il Movimento di Grillo non ha poi subito questa terribile debacle (nonostante sia stato praticamente doppiato dal PD) ma si è certamente ridimensionato mostrando, forse per la prima volta, a quale fetta di elettorato può puntare con convinzione.
Una questione che mette in imbarazzo (ma quanto poi?) il movimento è la quasi certa alleanza con Farage pur di contare qualcosa in Europa. Basti leggere le parole della deputata Giulia Sarti, fedelissima di Grillo, che affida al suo blog:
“Qualcuno mi dice che dovrei stare zitta, che dovrei pensare al lavoro e lasciare le cose riguardanti l’Europa ai miei colleghi che andranno al Parlamento Europeo. Mi dispiace ma non la penso cosi. Sono e mi ritengo una persona libera che può dire cosa pensa. Ho letto il programma dell’UKIP, mi sono documentata sulla persona di FARAGE e le riflessioni sono basate sulla storia politica di questa persona.[…]”
Perché però Farage imbarazza così tanto il movimento?
1. L‘UKIP è una costola della destra inglese ed è da tutti considerato un partito di estrema destra.
2. Appoggia una politica economica liberista, va dunque contro al famoso reddito di cittadinanza, cavallo dei 5stelle.
3. Promuove lo sfruttamento del carbon fossile e il ricorso all’energia nucleare.
4. Raccoglie in sé componenti omofobe, sessiste, razziste e xenofobe.
5. Punta ad un aumento delle risorse belliche.
Intanto dal suo blog, Beppe Grillo, comincia a tessere lodi al politico inglese, probabilmente con l’intento di indirizzare la platea degli aventi diritto al voto ad una scelta che va nell’assenso al leader.
Mi sembra scontato dire che io non appartenga alla platea di simpatizzanti dei cinque stelle ma voglio sottolineare che ho seguito la nascita del movimento con interesse e che, sicuramente, le fondamenta sono lodevoli: energia verde e tutela dell’ambiente; lotta ai poteri forti in materia di economia e finanza; riduzione dei costi della politica ed equità fiscale.
Sicuramente questa non è la visone di Farage e del suo partito.
La domanda è questa: quanto si possono snaturare i valori del movimento in virtù dell’euroscetticismo?
l’unica cosa che mi viene da pensare è: ma quanto si è disposti a fare pur di far parlare di se stessi? E se dovessi darti risposta alla tua domanda, mi verrebbe solo da dire che Grillo è davvero disposto a troppo, troppissimo pur di arrivare ad un certo potere politico e fare casino in parlamento. IL punto non è più quello di voler offrire un’alternativa giusta in politica italiana, ma quello di voler a tutti i costi creare una scissione, far qualcosa di diverso, ma troppo spesso questo va a discapito del sistema intero e chiaramente a nostro discapito.