
Che i Mondiali saranno un evento di folklore internazionale (che, in confronto, il Boss delle Cerimonie è un wedding planner di immensa sobrietà), è una certezza.
Che tutti – me compreso, che vivo quadriennalmente la trasformazione da Barbara d’Urso ad Aldo Biscardi – saranno pronti a salire sulla carovana circense che porterà le tradizioni più moralmente indecenti a spasso per il pianeta, è una verità rivelata.
Che il nostro patriottismo si impennerà esponenzialmente (facendo impallidire Mussolini e il suo nazionalismo) per la prima partita della Nazionale per la quale canteremo in piedi con la mano sul cuore, mentre il giorno prima neppure ricordavamo che ritmo avesse l’inno nazionale, è il quarto segreto di Fatima.
Fatto sta che, per i Mondiali, diventiamo tutti più tamarri, più tradizionalisti, più Giovanna d’Arco (mi stavo facendo investire da un camion, uscendo per strada correndo dopo il rigore di Grosso), più tasci (tamarri ndr) diremmo in Sicilandia.
Viene molto semplice quindi alle case discografiche propinarci canzoni rozze e oscene, indecenti e impietose; tanto, nella foga del momento, saremmo capaci di ballare persino tutti i successi di Raoul Casadei.
Quest’anno poi hanno voluto fare i generosi e saranno ben 7 i brani che ascolteremo fino alla nausea (anche se non so ancora se la nausea ci verrà per la frequenza con cui le metteranno o per la loro infima qualità), di cui ben 4 ufficiali, scelti dalle grandi competenze artistiche dei ricconi della FIFA. Ovviamente, voglio essere generoso anche io e quindi non ve ne risparmio neppure una!
Official 2014 FIFA World Cup song è We Are One (Ole Ola), cantata (???) da Pitbull, Jennifer Lopez e tale Claudia Leitte.
A fare gli onori di casa sono Pitbull, cubano di nascita, e la pinca pallina Claudia Leitta, brazileira nel sangue; J.Lo serve semplicemente a compensare la gnocchetudine mai posseduta da Pitbull che di bello ha solo due occhi ma ovviamente è mezzo paralizzato.
Ammesso che la canzone sia cantata perchè si sentono solo cori da stadio e un latrato di sottofondo che dovrebbe essere del rapper quadrupede, si ringrazia la Lopezzona internazionale che interpreta la parte più interessante del brano (eviterò di soffermarmi sulla sguaiatezza con cui vorrebbe rappare) e sicuramente più coinvolgente. Forse nostalgici di quel Waka Waka megagalattico e di Waving Flag che ancora oggi trasuda fascino africano, è impossibile negare che il pezzo sia sottotono e sicuramente scontato per un evento di tale portata.
Si ringrazia anche la Leitte per la sua imperdibile performance (se vi concentrate, forse vi accorgete che c’è pure lei) e i registi del video che vi hanno inserito quella quintalata di tamarraggine folkloristica (vedi sopra) in cui tutti i brasiliani giocano a calcio, esistono solo il giallo e il verde, gli italiani hanno pure vinto i Mondiali 2006 ma li facciamo vedere solo 2 secondi e mezzo, “tanto vinciamo noi o l’Argentina perchè siamo i campeones de todo lo mondo”.
E’ proprio questo ciò che vogliamo sentire quando si parla di Mondiali di Calcio. Musica estiva e fresca, allegra e coinvolgente, tendenze giustamente latine e orecchiabilità massima.
The 2014 Fifa World Cup official anthem è Dar um jeito (We will find a way) firmato da Santana & Wyclef Jean feat. Avicii e Alexandre Pires.
Esprime perfettamente il concetto di inno ufficiale di una manifestazione, nata proprio con l’intento di unire tutti i popoli del mondo sotto il nome di dio Calcio. Poi parliamo di Santana con i suoi riff e Avicii con le sue sonorità, come potevano deludere??
Non so voi ma già ai 20 secondi, io cantavo il ritornello con loro. *-*
Ammetto di essere stato troppo buono per il brano precedente ma basta ascoltare Tatu Bom de Bola di Arlindo Cruz (The Official 2014 FIFA World Cup Mascot Song) per sbattere nuovamente la testa contro il concetto chiave di questo articolo. Ammetto di non aver mai capito la funzione della tradizionale mascotte che gli americani devono necessariamente inserire in ogni loro kermesse: si tratta solitamente di qualche tizio vestito da scoiattolo o da coniglio (nel migliore dei casi) che va correndo qua e là, facendo sbellicare tutti dalle risate (conosciamo tutti l’humour statunitense). La globalizzazione ha esportato questa figura in tutto il globo e anche i Mondiali 2014 hanno la loro mascotte, una specie di armadillo di nome Fuleco.
Come ogni parco divertimenti/villaggio turistico che si rispetti, la mascotte ha una sigla e solitamente la sigla è sempre terribile.
Anche stavolta, torna la risacca dei suoni latinoamericani (i peggiori però) e una voce nasale che in Italia avrebbe il repertorio di Gianni Celeste. Risultato: un ibrido anni ’80/’90 con influenze che spaziano dai Bee Gees agli Aventura.
http://www.youtube.com/watch?v=rP6Og5klM3Y
Se la Coca Cola è la multinazionale per eccellenza e ha la stessa potenza e lo stesso dominio dei Lannister (casata di Game of Thrones ndr), è tutto merito delle impeccabili strategie di marketing che intrattiene con l’intera galassia e, anche nello scegliere la canzone ufficiale dello sponsor, non si smentisce. La Copa de Todos è la Waving Flag 2.0 (con cori IDENTICI), stessa energia, stessa voglia di ubriacarci di coca cola fino a farci venire il diabete.
Cantata da popstar centro e sud americane, dispensa un bel po’ di leccornie per gli occhi. Video COLORATISSIMO con una quasi indiana che canta con la voce di Shakira mentre tutto attorno, per le strade di Rio Sao Paulo e Brasilia, si fanno murales e graffiti (clichè?).
Passando nell’Unofficial (mica tanto), troviamo due artisti (uno decaduto, l’altro evergreen) che, volendo seguire la direzione del vento, lanciano due hit, potenziali concorrenti a quelle ufficiali. Dico e ripeto, solamente potenziali.
Ricky Martin, il cui vocabolario spagnolo consta solo dei primi tre numeri cardinali e di Vida e Loca, lancia appunto Vida – vincitore di Supersong, il contest globale lanciato da FIFA 2014 World Cup -, in tutto e per tutto identica a tutte le sue altre canzoni ma con le solite tipicità da “World Cup Song” che ormai anche voi siete in grado di riconoscere, con tanto di video consumato sulle spiaggie sudamericane al tramonto tra tamburi e capoeira.
Se la accettiamo è solo perchè si tratta di Ricky e di musica orecchiabile, gli occhi e le orecchie ringraziano. A Riccardin dal ciuffo, padre di tutti i bambini del mondo, tutto è concesso.
Concludiamo con la scenata di gelosia di una Shakira che si era autonominata popstar ufficiale di tutti i Campionati Mondiali dal 2012, verso l’infinito ed oltre. Si autoplagia e ci piazza il mashup TAMARRO di una dozzina di successi più o meno recenti. Ah, Shakì.. Te potevi stà a tifà tuo marito da casa. Avremmo apprezzato comunque!
http://www.youtube.com/watch?v=-LD3If51W3M
Dopo tutta questa tamarragine, adesso potete esserlo pure voi! Colori sul viso, bandiera al posto delle mutande e tanta tanta tanta energia!
Chissà che arriviamo in finale 😉
Buoni Mondiali a tutti!
PS vi lancio una provocazione: vediamo se riuscite a percepire le numerose influenze già sentite di Dare La La La di Shakira. Non deludetemi!!!
A me onestamente piace tantissimo Dare la la la e la ritenevo perfetta per i mondiali (che non seguirò) anche se Waka waka resta l’eccellenza!
LA maggior parte di sti cantanti sconosciuti che hanno cantato per i mondiali, ce li ritroveremo sicuro al LatinoAmericando di Milano. ….per dire!