
La serata conclusiva del Festival Mix Milano 2014 ha preso vita il 23 Giugno sera e a darle il “la” è stata la band degli Smania Guagliuns che hanno intrattenuto il pubblico che pian piano arrivava al Teatro con la loro “Io Piaccio a Luca” : un delizioso spettacolo Live dove la musica e la lotta per l’integrazione e per il diritto di amare l’hanno fatta da padrona.
Un finale di Festival che conferma l’importanza di questa manifestazione all’interno del Panorama culturale non solo LGBT ma culturale a tutto tondo: dal teatro al cinema, dalla musica alla poesia e al romanzo: cosa importa se a tematica Gay? La cultura è cultura indipendentemente dal genere, dalla religione e dal sesso!
La folla lentamente riempie la sala (sempre troppo fredda per l’aria condizionata forte sparata a mo’ di cella frigo) e la dolce musica del Minuetto II di Mozart ci intrattiene e ci accompagna alla proiezione di Pierrot Lunaire, nuova fatica artistica dell’eccentrico regista Canadese, Bruce LaBruce.
Pierrot – storia di una donna che viveva come uomo (basato su una storia vera degli anni 70 accaduta in Canada)
Per quanto la giuria di eccellenza che ha votato i film in concorso quest’anno al Festival abbia decretato questa pellicola vincitrice insieme a Gerontophilia, dal mio canto sento di dissentire parecchio. Pierrot è sicuramente un’opera d’arte completa che in sé racchiude una trasposizione teatrale riportata in pellicola; un film vero e proprio; richiami al teatro italiano delle maschere; musica e poesia messe insieme, ma credo fermamente che bisogna essere amanti del genere per poterlo apprezzare a pieno.
La pellicola presenta continui richiami alla pantomima italiana, all’ossessione del fallo (una commedia a tratti troppo fallocentrica), mette le sue basi sulla commedia teatrale di Arnold Schönberg e spaventa, quasi turba lo spettatore con le immagini di mutilazione fisica sul personaggio stesso e su alcuni altri interpreti dell’opera.
Il film ti lascia perplesso in molte scene ed è solo poco dopo la metà della pellicola che lo spettatore riesce a capire in che direzione stiano realmente andando le intenzioni di Pierrot, portandoti però a vivere il conflitto interiore vissuto dal personaggio. Disturbano però le continue urla e canti a squarciagola dell’attrice che impersona Pierrot: già siamo di fronte ad un’opera parecchio surreale e allucinata (ma anche allucinante) questa musica ti inquieta e non ti lascia seguire con calma la storia. Nota amara del finale è che lo spettatore – forse sarà una cosa tutta mia – non riesce realmente a capire fin dove Pierrot abbia o meno realizzato i suoi sogni, i suoi desideri e cosa realmente abbia ottenuto con il gesto estremo fatto per la sua amata Colombina.
Resto d’accordo con la giuria che Gerontophilia è e rimane un grande film che è stato giusto premiare per il suo messaggio di amore trasversale che non fa differenze né di età né di colore della pelle ma soprattutto di amore LGBT!
Una chiacchierata con Anna Mazzamauro (The Queen Of Comedy)
La tanto attesa e meritatissima premiazione di Anna Mazzamauro si è tenuta subito dopo la proiezione del film Pierrot Lunaire e l’Attrice si è trattenuta sul palco aprendosi e parlando di se stessa all’audience come se in fin dei conti si stesse facendo una chiacchierata tra amici di lunga data. La sensazione è stata proprio quella di ricordare i vecchi tempi con l’amica Anna, romana di nascita e Milanese d’adozione, che ci ha riportato indietro nel tempo a quando giovane e “bella” (io ci scherzo, ma lei ha fatto di meglio) le ha provate tutte per sfondare nel mondo della recitazione e come sia arrivata ad essere per tutti La Signorina Silvani. Un’Artista che divenuta icona gay molto prima che il popolo LGBT acquisisse la condizione leggermente più esposta ed agevolata che ha oggi e che per il popolo queer ha significato e ancora significa parecchio. Un’amica che si è aperta a noi, che simpaticamente e umilmente ti sorride anche fuori dal palco regalandoti buon umore. Vi lascio al filmato della premiazione e alla chiacchierata con Anna… io ricorderò per sempre questa splendida serata portandomi dentro il rammarico di non aver avuto il coraggio di chiederle una selfie! Maledetta timidezza.