Quale destra?

Gianfranco Fini è tornato in campo per “riunire i moderati e definire [ancora una volta] quali siano i cardini irrinunciabili del centrodestra”. In effetti, in questo ultimo anno, la distinzione tra destra e sinistra è un po’ sbiadita, vuoi per la frammentazione politica avvenuta, vuoi per le doppie alleanze di governo e sulle riforme istituzionali, vuoi per policies che pare non esistano.

Prendiamo spunto dall’assemblea di Fini, “Partecipa, l’italia che vorresti“, per fare una breve riflessione sulla situazione italiana del centro destra. Per semplificare faremo riferimento principalmente alla questione dei diritti civili che, come vedremo frammenta (e non poco) il polo conservatore italiano.

NDC: altissima presenza di CL, si spiega subito tutto. Alfano ha sempre affermato che se fosse mai proposto il matrimonio egualitario avrebbe detto con tutte le sue forze no, anche togliendo l’appoggio al governo. “La famiglia prima di tutto“, peccato che negli anni di governo le politiche familiari del centro destra siano state praticamente assenti. hpolitik

Lega Nord: probabilmente parlarne è superfluo. Il punto di vista del segretario federale è praticamente contrario a tutto.

Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale: Andiamo oltre.

Forza Italia: I parlamentari del più grande partito di centrodestra italiano hanno presentato alcune proposte di legge in parlamento per legalizzare in qualche modo le unioni civili. A ben vedere molte di queste sono dei “contratti di solidarietà” tra cittadini dello stesso sesso, su singole materie, stile i patti di solidarietà stravolti da Rosi Bindi prima della caduta del governo Prodi. C’è da sottolineare che proprio in concomitanza con l’Onda Pride, Vittorio Feltri e Francesca Pascale hanno chiesto la tessera Arcigay. Bisogna dire che Vittorio Feltri è sempre stato liberal-mente a favore delle unioni civili. I più cattivi suppongono che la Pascale appoggi le civil partnership per potersene avvantaggiare in quanto Berlusconi non vuole sposarla. In ultima analisi è uscito un comunicato di Silvio:

Quella per i diritti civili degli omosessuali è una battaglia che in un paese davvero moderno e democratico dovrebbe essere un impegno di tutti. Da liberale, ritengo che attraverso un confronto ampio e approfondito si possa raggiungere un traguardo ragionevole di giustizia e di civiltà

Senza chiederci se la battaglia sui diritti civili sarà realmente appoggiata da FI prendiamo atto di questa fotografia partitica tutta italiana e chiediamoci: che fine farà la destra? Riuscirà qualcuno a ricompattarla? Esiste ancora un vero polo conservatore o è solo una speranza dei nostalgici? In tre parole: cosa dobbiamo aspettarci?

3 thoughts on “Quale destra?

  1. Beh la distinzione tra Destra e Sinistra si è persa ormai tanti anni fa e diciamo che, essendo la prima molto più razionale e gelida rispetto alla seconda, è riuscita a sopravvivere per qualche anno di più ma la stessa fine era inevitabile.
    In Italia, la Destra ha coinciso con Berlusconi (che di destra non era) per troppi anni e, come per Berlinguer prima (permettetemi il paragone storico ma non confrontate ovviamente i personaggi), all’uscita dai giochi del leader lo schieramento politico di appartenenza è andato in frantumi.
    Penso che ad oggi l’unico reale polo conservatore, che per quanto odioso sia perlomeno porta alti gli ideali conservatori della destra sociale, sono i Fratellini d’Italia che, nel bene e nel male, ripropongono ciò che Fini non riuscì più a realizzare con la terribile esperienza di Futuro e Libertà.
    Adesso vuole tornare? E per fare che?

    1. “L’allenatore dei giovani della destra italiana” semicit. di Fini
      Sinceramente non so, FdI mantiene certamente un alto nazionalismo e a ben vedere anche una certa dose di protezionismo ma credo che questi valori siano stati meglio canalizzati dalla Lega che con Salvini è diventata a tutti gli effetti estrema destra.
      Nonostante ciò le “ricette” di destra in Italia non esistono.
      Non trovi?

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