
Conoscete ormai la politica della mia gestione di #20cmdipentagramma e sapete come alle ultime uscite (più o meno trash) mi piace dedicare molti articoli alla scoperta di gruppi più o meno conosciuti e di generi spesso estremamente diversi per poter dare visibilità a chi ne ha poca, ingiustamente.
Oggi avrei potuto parlarvi dell’ultimo singolo della Tatangelo, Muchacha, ma non riuscirei a sopravvivere a così tanto trash; ho preferito quindi puntare l’attenzione sulla nostra musica alternativa e in particolare su Lo Stato Sociale, gruppo dalle tendenze folk che si inserisce nel cantautorato degli MCR o dei Ratti della Sabina, sulle orme di Guccini.
Pur essendo lontano miglia dal vibrante Irish Folk dei Modena City Ramblers (e anche dal loro spessore emotivo), condividono con la band modenese le caratteristiche del buon cantautorato italiano: l’Emilia Romagna e in particolare Bologna, un credo politico di sinistra, un’anima ribelle e anti – sistema, una musica da giovani di strada.
Sono semi che Guccini gettò per primo e che molti continuarono a coltivare, lontani dai riflettori che ormai prediligono solo il mainstream massificato, meglio se trash. Eppure, la Cultura è di stampo italiano e, se possiamo accettare il trash statunitense, viene più difficilmente tollerabile accettare la nicchia in cui vengono inseriti questi esperimenti di musica sociale che continuano perlomeno a sopravvivere nella stragande maggioranza delle piazze italiane, lontani dai media (e aggiungerei il “per fortuna”).
Oggettivamente non godono di una voca calda e tipicamente folk come quella del frontman degli MCR o dei Ratti della Sabina ma la loro particolarità sta nell’essere una band esclusivamente impegnata in società e quindi dai contenuti che propongono sempre nuove e diverse letture della realtà, principalmente socio-politica, italiana.
l loro due album, Turisti della Democrazia del 2013 e L’Italia Peggiore del 2014, non hanno bisogno di presentazioni.
Di seguito, la mia preferita e qualche altra canzone interessante! Provare per credere 😉
Peccato per la poca carica vocale del gruppo, perché i testi sono belli e davvero importanti, ma una voce più musicale avrebbe fatto più effetto alle loro canzoni! 🙂 bella scoperta! e cmq… si vede un sacco che ti sei già innamorato di Bologna!