Israele: uno stato ancora più GayFriendly

Mentre in Italia ancora si promulgano leggi che vietano di parlare di omosessualità (in qualsiasi maniera) nelle scuole di Verona,  Israele – millemila spanne avanti a noi mondo dell’occidente così (in)civilizzato–   supera tutti con una decisione che fa scalpore.

Com’è risaputo, nello stato di Israele vige la Legge del Ritorno, secondo la quale tutte le persone di discendenza ebraica possono ottenere la cittadinanza Israeliana (maggiori info qui), ed è proprio questa legge a subire una attesissima ed inaspettata variazione.

Il ministro degli Interni israeliano Gideon Saar ha fatto sapere che da oggi le porte di Israele saranno aperte a tutti i coniugi di ebrei senza alcuna distinzione tra coppie gay e coppie etero, purché tali coppie abbiano contratto legalmente matrimonio/unione in Paesi dove l’unione tra persone dello stesso sesso sia legale.

Sarà dunque permesso agli ebrei residenti in altri stati di immigrare in Israele con i propri partner anche se dello stesso e anche se non ebrei: un passo da gigante!

Anche se in passato, purtroppo, Israele aveva naturalizzato (dando anche cittadinanza) matrimoni dello stesso sesso contratti tra una persona ebrea ed una non ebrea solo dopo le sentenze della Corte Suprema, questa decisione si pone come punto di forte orgoglio per un Paese e una popolazione fortemente criticata, che nella storia ha sofferto atroci sofferenze ed ingiustizie e che oggi si pone a voler far vedere al mondo che l’integrazione e l’accettazione della “diversità” sono alla base di una convivenza pacifica con tutti.

Certo è vero che c’è ancora molta strada da fare visto che in Israele le coppie dello stesso sesso non possono ancora sposarsi legalmente, ma l’essere gay non è motivo di discriminazione di alcun tipo, anzi lo Stato di Israele si dimostra molto tollerante nei confronti dei gay: servono lo Stato nel servizio militare e sono membri influenti del parlamento…mi pare che siamo già ad un buon punto, no?

Cosa ancora più importante è il fatto che alle famiglie gay (sposate all’estero ma ora riconosciute in Israele) vengono garantiti i diritti di base di ogni famiglia come l’essere beneficiario, il poter assistere e divenire erede in caso di malattia o morte di uno dei due coniugi.

Italia Sveglia!

(fonte Ynetnews.com)

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