A Tu Per You Con Raffa – Due Chiacchiere con Anna Paola Concia – Pt2

*Seconda Parte*

continua da qui.

Dicono che Frankfurt sia la città meno sicura della Germania, eppure qui ho visto persone camminare sole, coppie gay tenersi per mano e passeggiare sul lungo-fiume anche di notte fonda. Tu come la vivi?

A.P: Mah, Frankfurt è una città europea, qui vivono il 47% di stranieri e come ogni città dove più culture convivono è normale che abbia i suoi pericoli, ma la certezza della pena qui in Germania limita molto gli atti criminosi. Francoforte è molto cambiata negli anni, e non mi pare proprio una città “pericolosa“.

Ma perché hai scelto proprio la Germania (lasciando da parte il fatto che Ricarda è tedesca e vive a Frankfurt)?

A.P: Dopo che la mia esperienza da parlamentare è finita (ho fatto la parlamentare solo 1 legislatura) volevo tornare a fare la manager, quello che avevo sempre fatto per 25 anni, ma in Italia la crisi dell’occupazione è anche provocata dal fatto che le aziende non sanno trasformarsi per mettersi al passo coi tempi.  Perciò mi sono detta “perché non provare con la Germania?”, ho voluto mettermi in gioco, ed eccomi qui. Ho mandato i miei CV a un po’ di aziende qui a Francoforte e solo per il mio Curriculum hanno deciso di chiamare a colloquio Anna Paola Concia, una perfetta sconosciuta dall’Italia, che manda la propria application alla loro azienda. Ho fatto un colloquio di oltre 2 ore con due responsabili tedeschi della Camera di Commercio Italiana per la Germania, qui a Francoforte e ho sudato 7 camicie, ma ce l’ho fatta. Qui se vali, anche a 50 anni, il lavoro lo trovi.

Ma allora come spieghi la crisi del lavoro in Italia?

A.P: il nostro è un sistema bloccato. Purtroppo abbiamo ancora un sistema paese poco dinamico.Ti faccio un esempio molto semplice così capisci quello che voglio dire: solo quest’anno in Germania hanno chiuso per la crisi il doppio delle aziende italiane. Ma hanno chiuso per RIQUALIFICARSI, ovvero, hanno impiegato i propri fondi, le proprie forze per la riqualificazione in nuovi settori del mercato che in questi anni stanno avendo più richiesta. E’ questa la forza del mercato tedesco: l’elasticità mentale delle aziende di accettare “la fine” e di studiare (nel vero senso della parla) con tanto di formazione del personale per inserirsi in nuovi settori lavorativi. E la stessa cosa – sempre in campo di formazione e riqualificazione – succede se uno qui perde il lavoro. Le agenzie di impiego come sai qui sono federali, e i dipendenti delle agenzie ricevono incentivi economici dallo Stato per quante più persone riescono ad immettere e riqualificare nel mondo del lavoro. Quindi metti caso che lavori in un’azienda e vieni licenziato, l’agenzia del lavoro che ha in gestione il tuo profilo, ti chiama, ti paga il sussidio di disoccupazione e ti forma per un nuovo sbocco lavorativo.

E ora che il ghiaccio è completamente rotto, sciolto e galleggia nei nostri drinks, posso attaccare con domande ancora più specifiche!

Quanto è stato difficile per te vivere la condizione di Parlamentare Donna e Lesbica in un ambiente omofobo e sessista come quello della Politica Italiana?

A.P: (sorride) Sono stati 5 anni molto difficili, faticosi e a volte frustranti.

Mi dispiace!

A.P: ma è acqua passata! (con un sorrisone che mette allegria!)

(Rivolgendomi sia ad Anna Paola che a Ricarda) E come vi siete sentite quando Anna ha perso la battaglia per il riconoscimento del diritto all’assistenza sanitaria per il proprio partner dello stesso sesso anche se solo convivente?

(Ricarda mi guarda e sorride facendo quell’espressione di chi preferisce non ricordare, non parlare) ma Paola invece: e come vuoi che ci siamo sentite? La mia era una battaglia di principio, ma ti pare normale che i miei colleghi avessero tutti l’assistenza per i propri partner anche non sposati, e io non potessi averla per Ricarda? Detto questo, il problema non è l’assistenza sanitaria dei parlamentari, ma fare una legge che riconosca tutte le coppie.

No non mi pare normale, e infatti l’anno scorso se non sbaglio Scalfarotto e Lo Giudice l’hanno ottenuta!

A.P: infatti! Fortunatamente hanno trovato la strada spianata

Ma scusa, e il movimento Gay Italiano non ha fatto niente? In che rapporti eravate?

A.P. Non abbiamo mai avuto un rapporto idilliaco. Non vengo dal movimento, ho sempre fatto politica sui diritti civili dentro un Partito. Non è ne un bene ne un male, è un fatto. Ho cercato di sollecitarli a cambiare strategia. Il movimento omosessuale italiano ha fatto grandi cose nella società, la responsabilità di questa situazione di stallo verso i nostri diritti è sicuramente della politica e delle istituzioni, ma anche il movimento omosessuale in questi anni qualche errore lo ha fatto. Saranno loro, se ne avranno voglia, a cambiare strategia, e a cercare finalmente di essere più uniti e meno litigiosi. Questo sicuramente non aiuta la battaglia sui diritti civili

Hai perfettamente ragione… vedo che non sono l’unico a pernsarla così! ahah! Ma dimmi cosa ne pensi del DDL Cirinnà? Pensi che verrà approvato?

A.P: Io sono una grande sostenitrice del DDL Cirinnà e non ne ho mai fatto mistero, credo che Renzi dopo tutto il caos venuto fuori per la riforma sul lavoro la farà approvare!

Secondo te tra quanto le cose cambieranno allora? Verrà approvato a breve?

A.P: e chi può dirlo? Anche se vivo qui, spero davvero venga approvato presto, per il bene di tutti, degli omosessuali e del paese.

Ma secondo te, perché allora l’Italia (non consideriamo la Grecia) è ancora l’unica nazione che in Europa non ha approvato una legge che tuteli le persone LGBT e le loro unioni?

A.P: Diciamo subito che la scusa che tutti usano “è colpa della chiesa” è una cosa che non regge perché la chiesa da che mondo è mondo non approva e non approverà mai le unioni omosessuali. La vera colpa è della politica italiana che non è coraggiosa e non non vuole governare i cambiamenti! Come fanno a non capire che la creazione di una legge che tuteli e regoli le unioni di coppie delle stesso sesso produrrà circoli virtuosi in tutta la società ? Dare piena cittadinanza a chi non ce l’ha fa bene a tutti. Ho provato con tutte le mie forze a farglielo capire durante i miei 5 anni al Parlamento (mi sorride e poi si interrompe) Bene! Sono arrivati anche gli altri nostri amici, Addolarato e Grace (li chiamerò così) andiamo a cena va!

wpid-2014-09-21-13.01.40.jpg.jpegE così tutti insieme, andiamo a cena dove incontriamo Alessandro e sua moglie – lui giornalista e lei ora in cerca di lavoro qui a Francoforte (due persone davvero deliziose e la loro meravigliosa figlioletta di 1 anno, la mascotte della serata, che tutti abbiamo ribattezzato con affetto, Allegra). Una tavolata di 7 italiani e una sola tedesca che però di italianità ha preso tanto e poi … sushi e cibo giapponese.

Birre, chiacchiere, battute da far calare il gelo su un’intera città, le risate e i sorrisi di 8 persone  davvero speciali e intelligenti che sembrano conoscersi da una vita e che insieme stanno bene. I progetti futuri, i sogni e dulcis in fundo la proclamazione di una sfida culinaria (a cui sono stato invitato con Ale) dove Addolrato dovrà darci prova che i suoi “primi non sono secondi a nessuno!”

Grazie a tutti, Grazie Anna Paola… io aspetto la sfida, rinnovo a te e a tutto il bel gruppo l’invito a casa a provare l’assado all’argentina di Ale e ci rivediamo presto come ci siamo detti, o a Milano o a Francoforte!

Raffa

2 thoughts on “A Tu Per You Con Raffa – Due Chiacchiere con Anna Paola Concia – Pt2

  1. Bellissima intervista, soprattutto per il lato umano venuto fuori! Condivido molto quando dice che in Italia c’è un sistema lavorativo bloccato, che c’è stata poca evoluzione e che ormai siamo immobili.

    1. Era proprio il lato umano e sincero di Paola che volevo far venire fuori, e sono felice di esserci riuscito! Purtroppo è vero che la Germania in questo può insegnarci tante cose… ma non gettiamo la spugna, possiamo ancora farcela. (almeno spero)

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