
Max Gazzè, 47 anni, 10 album dal 1996 ad oggi.
Daniele Silvestri, 46 anni, 8 album dal 1994 ad oggi.
Niccolò Fabi, 48 anni, 8 album dal 1997 ad oggi.
Cosa hanno in comune? Tanti, troppi elementi.
Età, romanità, stessi anni di esordi, stessi orientamenti discografici, persino quasi identico numero di album prodotti.
E allo stesso modo, hanno sempre caratterizzato, quel cantautorato italiano pop, lontano quindi dai testi colti dei grandi maestri come Battiato o De Andrè ma non per questo meno densi di contenuti e interpretazioni.
Ed è proprio in nome di quel “bel canto all’italiana” da salvaguardare e di una solida amicizia da consolidare che oggi possiamo godere di un album che, a mio parere, si piazza in un livello raramente raggiungibile dal resto degli artisti italiani, più o meno noti.
L’idea di scrivere un prodotto discografico a 6 mani nasce da un viaggio fatto insieme in Sud Sudan che li pone davanti a tutto il dramma che ogni giorno va in scena in Africa e che ognuno di noi vuole non vedere “tanto noi da qui che possiamo fare?”.
Tra le tante vie praticabili per rendere più civile il nostro pianeta, il trio Fabi Silvestri Gazzè decide di sensibilizzare l’Italia e l’Europa sulla cooperazione sociale tra i popoli, sull’accoglienza dei migranti in pericolo e sullo sviluppo ecosostenibile.
Il Padrone della Festa, uscito negli Store di tutta Europa il 26 Settembre, è uno di quegli album che non possono mancare nella vostra collezione personale; anche se scoprissi che siete fans di Gianni Celeste, sarò comunque temerario da fare finta di nulla se almeno questo capolavoro ve lo portate a casa.
A breve, il trio farà un tour internazionale che toccherà le principali tappe europee e, dal 16 Novembre, nei palasport italiani, iniziando da Pescara.
Rispettivamente, primo e secondo singolo di questo Capolavoro musicale della scena musicale italiana.
Oggi così, molto easy.
Buon Weekend, belli miei e TGIF.