
Oggi vi vogliamo parlare di una grande donna e grande attrice che in qualche modo ha segnato profondamente la storia del cinema italiano ed internazionale: Virna Lisi.
Nata in terra marchigiana l’8 di novembre 1936, in pieno Fascismo, Virna Pieralisi, con un nome quanto mai insolito per via di illogiche ragioni politiche (la Siria – nome desiderato per la bambina – non era allineata alla politica del regime, n.d.r), trascorre la fanciullezza nei pressi di Jesi, tra le dolci colline del centro Italia, per trasferirsi poi a Roma per ragioni economiche.
Lì subito è notata da Giacomo Rondinella che la avvia dapprima alla carriera musicale, trampolino di lancio per le prime comparse sul grande e piccolo schermo: sono gli anni Cinquanta, vanno ancora di moda i filmoni strappalacrime e la giovane Virna, ammaliante ragazza nel fiore degli anni, facilmente riesce ad ottenere delle parti più o meno significative in pellicole tra cui anche commedie di successo, come Lo Scapolo con Alberto Sordi.
Ma sono gli anni Sessanta, decade all’insegna del trionfo della crescita economica e sociale post-bellica, che vedono Virna Lisi guadagnarsi un posto nel firmamento degli astri fulgidi della storia del cinema: dapprima in patria con qualche sceneggiato per la RAI e commedie all’italiana di successo come ad esempio Sua Eccellenza si fermò a mangiare di Mario Mattoli in cui affiancò Totò, Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello, poi anche in America, a seguito della stipula di un contratto con la Paramount.
Virna si trasferisce a Los Angeles attorno al 1965, ottenendo parti in Come uccidere vostra moglie, record di incassi nella stagione ’65-’66 e altre tre pellicole. Lo star system hollywoodiano non piace però alla Lisi, relegata a parti da bambola sexy, bionda e svampita, in cui non si sente affatto realizzata e valorizzata. Nello stesso periodo, fedele al marito – Franco Pesci, sposato nel 1962 –, rifiuta aspramente le avances di Frank Sinatra.
Tornata in Italia, forte dell’enorme successo riscosso oltreoceano, iniziò a comparire in pellicole d’autore e produzioni tedesche, francesi ed inglesi; di questo periodo sono La cicala, che le vale un David di Donatello come migliore attrice protagonista.
Tra i più celebri titoli degli anni successivi si ricordano I ragazzi di via Panisperna e La regina Margot, con il quale – sebbene la regista la ritenesse inadatta alla parte – vince il Prix d’interprétation féminine. A cavallo tra la fine degli anni Novanta e l’inizio degli anni Duemila si rafforza il sodalizio con la regista Cristina Comencini, recitando nei suoi Va’ dove ti porta il cuore e Il più bel giorno della mia vita, con cui vince il sesto Nastro d’Argento.
Dopo una pausa di dodici anni, durante i quali la Lisi affronta anche la tragica scomparsa del marito, spentosi dopo una grave malattia nel 2013, ritorna sulla set con la commedia Latin Lover e qualche sceneggiato tv per Mediaset.
Nel novembre di quest’anno scopre un male incurabile che la porta a spegnersi proprio nella data odierna, lasciando a tutti noi una brillantissima carriera sessantennale e interpretazione di grande spessore, umano ed artistico. Per tale ragione noi, redazione tutta de Ilpuntoh, esprimiamo con vibranti e commossi toni di dispiacere lo sconforto per la triste dipartita di quella che è sempre stata una donna elegante, grande interprete ed attenta indagatrice dell’animo umano, nelle parti che è stata chiamata a recitare, sempre dimessa e lontanata dai gretti gossip dei vip del cinema; un’attrice che ci fa sentire orgogliosi d’aver portato il buon nome del cinema italiano in tutto il mondo.
Un volto che si è fatto luce. Perfino sole. La Grande Bellezza. Ciao, Amata Virna.
Ci sono davvero rimasto di stucco e tanto male!