Il corpo in-fame

Sembra che la prima cosa che pensano la mattina sia: “Quante calorie mangerò oggi?”, o meglio: “Quante calorie NON mangerò oggi?”. Sembra che la loro mente sia letteralmente ossessionata da un solo e unico obiettivo: perdere peso. Sembra che i primi segni comincino a manifestarsi improvvisamente, senza nessuna gradualità, magari per uno spot in Tv, o un’amica che ha intrapreso una dieta.
anoressia-1L’anoressia è un mostro subdolo, silenzioso, all’inizio invisibile. Si impossessa delle sue vittime e in molti affermano che non se e va mai via completamente. L’anoressia non è solo un disturbo alimentare, ma è anche un insieme di ossessioni, manie, determinazione e mancanze. L’anoressia non colpisce solo le ragazze e le donne, anzi. Non ci sono bersagli preferenziali. Peccato che, in realtà, dell’anoressia maschile se ne parli troppo poco. Solo in Italia, i ragazzi e gli uomini anoressici sono 670 mila. Seicentosettantamila. Sei sette zero zero zero zero. Perché sembra che il genere maschile sia immune da questa terribile malattia? Perché ancora, in fondo in fondo, ci ostiniamo a considerare l’anoressia come un disperato tentativo di raggiungere LA bellezza? Perché ci ostiniamo ad essere convinti che le cause che portano ad anoressia debbano essere cercate nelle e nei pazienti e non nella società?
La cosa che mi sorprende di più,la cosa che mi lascia maggiormente basito, terrorizzato e basito, è l’incredibile forza che queste persone hanno. Non hanno un briciolo di riserva energetica nel loro corpo, eppure hanno una forza ed una determinazione come pochi. Troppe volte si sottovaluta questo aspetto. Avere fame,uomo-eccessivamente-magro avere i crampi allo stomaco, avere desideri irrefrenabili di abbuffarsi e controllarli, tenerli sotto controllo è ciò che più dà piacere ai ragazzi e alle ragazze anoressiche. Controllano il loro corpo, gli impongono una disciplina, una distorta, malata e a volte letale disciplina.
Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Fino a quando un ragazzo continuerà a vedersi grasso, anche se è alto un metro e ottanta e pesa 50 Kg, nessuno sarà in grado di aiutarlo. Proprio in questo, però, c’è il grosso rischio di sbagliare nel considerare l’anoressia: per uscirne bisogna guardarsi dentro, ma se si è arrivati a quel limite, le cause non sono solo nella mente di chi soffre, anzi. Come possiamo sorprenderci che in Italia ci siano 670.000 ragazzi e uomini anoressici, se allo stesso tempo critichiamo praticamente chiunque, ad esempio quando siamo in spiaggia? Come possiamo sorprenderci che questi numeri siano in continua crescita, se anche su noi stessi, a volte, abbiamo delle pretese che forse sono un po’ troppo? Come possiamo sorprenderci che da tempo esistono cliniche intere che si occupano solo di questa patologia, se continuiamo a seguire e proporre modelli di vita ed esempi tutt’altro che virtuosi?
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Non mangiare è una scelta che il singolo fa, non c’è dubbio, ma forse un po’ tutti dovremmo farci un esame di coscienza, riconoscere che forse anche noi, non molto tempo fa, prendevamo in giro la nostra compagna di scuola un po’ cicciottella, tormentavamo quel ragazzino paffuto, mentre mangiava il suo enorme panino a merenda. Forse dovremmo guardare, in questo caso, anche al sesso maschile che tutto è tranne che il “sesso forte”, che tutto è, tranne che immune a questo terribile mostro.
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Negli ultimissimi anni, però, c’è da dire che va di moda la donna un po’ formosetta, una sorta di anticonformista che però sta diventando conformista. Non mi illudo, però. Si tratta solo di una nuova moda. C’è stato il ciclo delle modelle magrissime, delle cantanti scheletriche e delle show girl praticamente trasparenti ed ora s’è fatto tempo di cambiare, di innalzare inni al “culone”, di mettere in passerella delle belle donne con una (normalissima) taglia 44, giusto per dimostrarsi anticonformisti, perché, si sa, tutti vogliamo essere un po’ anticonformisti. Tutti vogliamo distinguerci dalla massa, distinguerci per qualcosa che magari non ci appartiene neanche. Per essere qualcuno, siamo disposti ad essere chiunque. L’importante è distinguersi.
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E se in realtà, l’anoressia fosse solo un bisogno di attenzioni? Un banalissimo bisogno di attenzioni? E se fosse solo una grandissima mancanza di amor proprio e di amore dagli altri? In fondo, se si accettasse il proprio corpo, se lo si amasse davvero nei suoi pregi e nei suoi difetti, perché maltrattarlo? Perché denutrirlo? E se i ragazzi anoressici in realtà inconsciamente vorrebbero rompere il binomio indissolubile che c’è tra UOMO e FORZA? E se fosse solo una estrema, terribile, patologica manifestazione di fragilità?

One thought on “Il corpo in-fame”

  1. ho avuto una parente che ha sofferto di anoressia per anni, ma si è salvata, e ricordo solo la paura che faceva nel vederla e la sua consapevolezza nell’essere anoressica ma nel dettarsi continuamente regole di astinenza dal cibo e nell’autoconvincersi che non fosse anoressica. Un periodo lungo, sofferente e pieno di spaventi per lei… ma ne è uscita. Il problema, credo, sia dovuto anche ai troppi modelli di bellezza che vogliono propinarci: tutti troppo magri, quasi cadaverici! Nulla di più sbagliato: la bellezza è soggettiva e come tale bisogna invogliare e spingere i nostri adolescenti a prendersi cura di se stessi, soprattutto cibandosi correttamente e non privandosi inutilmente di nutrimenti vitali. bell’articolo!

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