#PeopleFromTitina e i pois di Rocco…

Sipario, finalmente!

Dopo un’estenuante promo infarcita d’interviste agli artisti in gara delle quali almeno i 2/3 degli spettatori avrebbero volentieri fatto a meno, inizia la gara canora più avvincente dello Stivale; in questa prima serata festivaliera si sono esibiti i primi dieci cantanti, o gruppi, sul proscenio di quel Teatro Ariston dove pure li hanno preceduti mostri sacri della canzone italiana.

Ed ecco la prima considerazione: #Sanremo non è più l’evento o il tempio degli dei, anzi con molta probabilità può rubricarsi proprio come il crepuscolo di quegli stessi dei che lo hanno tanto glorificato in passato e che, però e come ogni crepuscolo, prelude sempre ad una rigenerazione.

Accompagnati dai siparietti spesso imbarazzanti del mal assortito trio Conti-Marrone-Arisa, si avvicendano sul palco oscuri e tremanti i dieci (o poco più) piccoli indiani; di seguito riporterò una mia personalissima classifica che, ovviamente, non pretende d’avere alcuna scientificità né alcun valore di giudizio oggettivamente estetico e che, soprattutto, redigo mentre ancora non conosco gli esiti del televoto.

  1. Chiara (Straodinario). Il suo brano è costruito su una melodia visibilmente scontata e senza alcun estro, perfettamente in linea con la grande tradizione sanremese; evidente qualche sbavatura vocale ma nel complesso l’interpretazione risulta accettabile. Voto 7
  2. Gianluca Grignani (Sogni infranti). Malgrado il disumano sforzo di normalizzazione proprio non ce la fa ad entrare nel pezzo: tiratissimo sugli acuti e spesso con intonazione calante; la canzone risulta mediocre e mediocremente arrangiata. Plauso e lode al bravissimo chitarrista, nonché mio caro amico, Salvatore Cafiero. Voto 5
  3. Alex Britti (Un attimo importante). Britti si conferma interprete non comune, dotato di una buona duttilità vocale e capace di cantare delle belle canzoni in grado di funzionare sotto i diversi profili. Ben congegnato il testo. Voto 8
  4. Malika Ayane (Adesso e qui). Provate ad immaginare questa meraviglia cantata da Mina, io ho già la pelle d’oca! Al netto della timbrica eccessivamente nasale, che mi riporta sempre alla mente l’ancia di un oboe e che mi dà l’orticaria, il testo è avvincente e l’arrangiamento capace di assecondare al meglio stile ed interpretazione che restano superbi. Voto 9
  5. Dear Jack (Il mondo esplode tranne noi). Avrei detto volentieri… Perché deve esplodere il mondo intorno a voi e non esplodete voi? Mirabile trionfo della banalità sanremese: testo scialbo supportato da un arrangiamento trito e ritrito. Voto 4
  6. Lara Fabian (Voce). Timbro ed estensione vocale notevoli che, però, non riescono a fare centro; un brano senza infamia e senza lode che avrebbe sicuramente meritato un’interpretazione più coinvolta e coinvolgente. Voto 6
  7. Nek (Fatti avanti amore). Che dire? A me pare canti sempre la stessa canzone, al più modulata in diversa tonalità. Banale in tutto. Voto 4
  8. Di Michele-Coruzzi (Io sono una finestra). Sonorità suadenti ed elegantemente melanconiche, testo di struggente e lirica bellezza, eccellente l’interpretazione dell’insolito duo. Una sola domanda? Perché Coruzzi e non Platinette? Io ho avuto la sensazione che questa sua esibizione sottendesse una sorta di malcelata frustrazione. W le diversita! Voto 10
  9. Annalisa (Una finestra tra le stelle). Nel solco della più rassicurante tradizione del melò festivaliero, un ben riuscito mix tra Noemi e Laura Pausini; la canzone funziona sotto il profilo musicale e benché non sia costruita su un testo ragguardevole. La ragazza buca. Voto 8
  10. Nesli (Buona fortuna amore). In realtà Nesli è Checcodeimodà sotto mentite spoglie perché terrorizzato dalla belva Emmamarrone. Una sola parola, una domanda: perché? Voto 4

A questo punto mi sorge spontanea una sola domanda: ma per quale ragione le centinaia di fiori che per decenni hanno invaso il palco dell’Ariston si sono ridotte a qualche triste bocciolo consegnato di qua e di là e senza alcuna enfasi? Quanta insopportabile tristezza!

Bene! Io confido che –come ogni buon diesel che si rispetti- domani sera non possa che andar meglio, se così non dovesse essere sono pronto ad issare bandiera bianca.

Amici di #PeopleFromTitina, aspetto trepidante i vostri commenti e per qualsiasi cosa scrivetemi pure a rocco@ilpuntoh.com.

Ciauz!

18 thoughts on “#PeopleFromTitina e i pois di Rocco…

  1. Non ho seguito Sanrem ma d’ora in poi seguiro’ te, che come al solito, hai saputo dare uno spaccato eccellente di questa edizione di Sanremo, divenuto per me un appuntamento al quale mi sottraggo volentieri! Aspetto domani per leggerti nuovamente, anche stasera passo!

    1. Maria Antonietta, tu mi lusinghi! Grazie per il complimento ma, credimi, io mi limito a scrivere ciò che vedo e sento, ovviamente filtrato dalla mia personale sensibilità e dai miei gusti. Sono onorato che tu voglia continuare a leggere le mie cronache ma sarei enormemente più felice se volessi seguire la meravigliosa famiglia de Il Punto H anche oltre ed a prescindere da Sanremo. So che ti piacerà! Aspetto trepidante i tuoi nuovi commenti.

  2. non ricordavo più nulla di ieri sera: la tua personale classifica è la giusta sintesi!!…musicale, però: perchè hai tralasciato tutti gli altri strafalcioni a parte i fiori?

    1. Monica, hai ragione; la mia, però, non è stata una colpevole omissione perché tra gli Halfloggers si è deciso che io debba occuparmi della scheda tecnica delle canzoni e del giudizio sulle esibizioni. Ci sono tutti gli altri miei amici, bravissimi e meravigliosamente bravi, che stanno per arrivare con tutto il resto. Tu non lasciarci! 😉

  3. Io onestamente non capisco come abbia fatto a finire a rischio eliminazione la canzone di Grazia di MIchele e Mauro Coruzzi!?! Uno spaccato di realtà, in modo poetico e toccante che racconta la difficoltà di chi si sente costretto a doversi dare un’identità definita a causa della società cieca e ossessionata da stereotipi di “normalità”.

    1. Raffa, mi dai il gancio per aprire una discussione che, forse, qui non è il caso di affrontare; temo, anzi ne sono sicuro, che il risultato parziale di ieri sera la dica ben lunga sul livello della coscienza collettiva del Paese che, a parole, dice di sentirsi progressista e civile ma quando viene posto davanti alla necessità, o anche alla sola opportunità, d’esprimersi su un tema così toccante ed importante non esita a ritrarsi sotto le insegne del più becero ed ormai insostenibile perbenismo ben pensante che tanto sa di muffa e di stupidità. Io confido sempre che, prima o poi, anche noi saremo un Paese civile. Grazie perché mi hai reso onore di te. Torna a trovarmi! 😉

  4. Pur avendo quasi ventun’anni, ritengo di avere abbastanza giudizio critico per paragonare questo festival (che è, comunque, solo all’inizio) a quelli precedenti. L’elemento essenziale che manca è l’atmosfera “sanremese”, quella che teneva incollati alla tv un sacco di famiglie italiane. Una sorta di Superbowl italico. La conduzione non mi convince e nemmeno le canzoni, eccetto una. Concordo con te Rocco ad aver dato un bel 10 a quella perla che è “Io sono una finestra”. Mi ha catturato il cuore fin dal primo ascolto e il fatto che sia a rischio eliminazione, la dice lunga in fatto di gusti musicali degli italiani. Da sempre molto discutibili! Ottimo articolo e ottima sintesi! 🙂

    1. Nazareno, grazie per la considerazione di cui mi onori e concedimi l’ardire di chiederti un rinforzo per commentare anche le uscite successive; anche a te chiedo di seguire con lena e curiosità Il Punto H perché è sempre una buona palestra per lo spirito, lo giuro. Quanto a ciò che hai scritto, è vero: manca l’allure tipica del festival del passato e, vero anche questo, la conduzione fa acqua da tutte le parti (stendo un velo pietosissimo sulle due informi e sciatte vallette!); ti dirò, a me mancano le Carrà, le Carlucci, perfino i Pippo Baudo che saranno pure demodeé ma almeno sono garanzia di indiscusse capacità. Del duo Di MIchele-Coruzzi mi resta la perplessità per la mestizia di Mauro, avrei preferito fosse Platinette a cantare!

  5. Alla grande, caro Rocco! Mi trovi d’accordo praticamente su tutto (per Malika no, non me ne volere!). Non vedo l’ora di leggerti anche questa sera e domani!

  6. non condivido il giudizio su Britti. credo che praticamente non abbia cantato.
    l’ho trovato però molto elegante, il più elegante.
    aspetto ancora un brivido che mi faccia dire:”eccola quella vincente”.
    staremo a sentire stasera.
    più coinvolgente tu di tutta l’intera serata di ieri.

    1. Gabriella, in effetti Britti un po’ manico di scopa lo è stato ma… si scalderà! Quella vincente? Mah… potrebbe essere perfino la più brutta! Coinvolgiamoci anche stasera… stiamo uniti e… tutti #PeopleFromIbiza

  7. Io dall’estero non ho visto sanremo…quindi lo “vedrò” anch’io con le tue parole! Un bacione e in bocca al lupo per questa nuova esperienza di penna 🙂 (o meglio di tastiera)

    1. Chiara, prova a scrivere a Her Majesty, magari ti accoglie a Buckingham Palace e ti concede di guardare il Festival con lei. Grazie e crepi! <3

  8. Rocco come da me promesso ho concluso di leggere la tua recensione e vorrei esordire dicendoti senza che sembri una palese captatio benevolentiae che raramente così trepidante mi sono offerto a leggere l’opinione di altri ma nel tuo caso è così. Sono contento di partecipare al tuo impegno attivo sicuro della tua più che evidente onestà intellettuale e capacità indiscussa di critica. Sono pienamente d’accordo con i tuoi giudizi e votazioni. Forse troppo largo con alcuni ma tendenzialmente appoggio la tua opinione. sei grande. TREPIDANTE aspetto la prossima classifica.

    1. Emanuele, prometto che con il pezzo di domani sarò più cattivo! Grazie per la tua appassionata ed appassionante partecipazione, non so se saprò onorarla al meglio. Ce la metto tutta! TREPIDIAMO?

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