Quasi quasi mi ritocco, e tu?

plastica 1Amici che ci seguite con interesse sempre travolgente, oggi voglio affrontare un tema estremamente attuale che, inutile nasconderci, in qualche modo appassiona ognuno di noi, se non altro come un ambito ed un settore cui guardiamo un po’ tutti con curiosità mirata: mi riferisco alla chirurgia estetica alla quale, in maniera sempre più massiccia, ricorriamo anche noi maschietti, rappresentanti di quel cosiddetto “sesso forte” che, invece, si scopre sempre più esposto e debole, soprattutto davanti a certe imperfezioni fisiche che, sempre più spesso, sono ostacoli da rimuovere.

E’ di qualche giorno fa la pubblicazione di una serie di dati ad opera dell’American Society for Aesthetic Plastic Surgery che fornisce un quadro sufficientemente chiaro di quale sia la situazione nella società occidentale; negli ultimi quindici anni si è registrato un incremento del ricorso a prestazioni estetiche, cosmetiche e ad altre procedure mini invasive da parte della popolazione maschile pari circa al 273%, una cifra più che impressionante se si pensa che, fino a non molti anni fa, certe pratiche erano considerate di esclusivo appannaggio femminile. In Italia, nel solo 2013, gli interventi di chirurgia plastico-ricostruttiva sono stati circa trentamila, un’enormità! Siamo ormai diventati un incontrollabile e vanesio esercito di narcisisti che donne… levatevi proprio!

Il dato importante è quello che descrive il maschio-tipo che si rivolge ad un chirurgo plastico o ad un centro estetico altamente specialistico, si tratta per lo più del classico ragazzo della porta accanto, sovente maniaco della forma fisica ed alla continua ricerca della perfezione scultorea; non più il fotomodello che lo fa per plastica 2necessità professionali ma il cugino che frequenta il liceo, il figlio dell’amico, il fidanzato di mia sorella, il compagno di mia madre, e via discorrendo. E questo maschio-tipo non è più soltanto l’uomo vessato da un problema di natura fisica ma semplicemente una persona che riesce ad andare oltre i pregiudizi e la critica ingenerosa approcciandosi alla chirurgia estetica quale veicolo per migliorare sensibilmente la qualità della propria vita. In pratica, siamo diventati tutti decisamente più permeabili ai modelli che inneggiano all’armonia corporea ed alla migliore sintesi possibile tra corpo e spirito; il quotidiano e continuo bombardamento che ci viene dal mondo pubblicitario e dalla rete ci ha messo di fronte alla possibilità d’intervenire anche con un bisturi per cambiarci e per maturare un più convinto ed appagante rapporto con noi stessi.

 L’età media di chi ricorre a questo genere di pratiche è ricompresa tra i trentacinque ed i cinquant’anni con un graduale e sembrerebbe inarrestabile percorso al ribasso.

Le ragioni che inducono l’uomo a farsi ritoccare sono molteplici e non mancano quelle che mirano alla soluzione di vere e proprie patologia fisiche, in Italia circa sessantamila uomini sono affetti dal “dismorfismo corporeo” che spinge gli stessi a rivolgersi al bisturi del chirurgo plastico per migliorare il loro corpo inadeguato e poco prestante. Secondo i dati e le notizie fornite pare che perfino un prete si sia rivolto alla chirurgia estetica per ridurre la ragione mammaria diventata ormai un problema che gli impediva di avere, in primis, un rapporto di serena convivenza con sé stesso.

Gli interventi più diffusi sono quelli che si occupano, ovviamente, di aspetti e dettagli maggiormente visibili e che, se migliorati, incidono certamente anche plastica 3sulla qualità del rapporto con sé stessi: pettorali, addominali, fianchi e naso i più gettonati, ai quali si aggiungono l’aumento di glutei e dei polpacci oltre che l’allungamento e l’ingrossamento del pene; anzi, pare proprio che la falloplastica sia in crescita esponenziale, si registrano circa tremila interventi annui, talché i maschi occidentali, di questo passo, saranno tutti degni emuli di Priapo!

Ed ovviamente l’Italia, anche in questo, detiene un primato: il maschio italiano che ricorre alla chirurgia plastica è pari circa al 27% della popolazione maschile totale, mentre in Spagna la percentuale scende al 10% e negli Usa al 9%; nel mondo siamo al settimo posto per il numero complessivo di interventi eseguiti. E come potrebbe essere diversamente nel Paese cha ha dato i natali a Canova, a Michelangelo e a Leonardo?

Bene! Amici, voi avete mai pensato di rivolgervi ad un chirurgo estetico per correggere o ritoccare qualche parte di voi che poco vi convince? Ritenete ancora un tabù per il mondo maschile la possibilità di migliorarsi e di piacersi di più grazie alla chirurgia plastica ed estetica? Personalmente non ci trovo davvero nulla di male e lo farei io stesso se soltanto riuscissi a capire da dove iniziare, eh già… temo che con me sarebbe necessaria una vera e propria équipe chirurgica. Nel frattempo sogno, con voi! Scrivetemi, come sempre a rocco@ilpuntoh.com

Ciauz!

4 thoughts on “Quasi quasi mi ritocco, e tu?

  1. Sono a favore della chirurgia estetica se usata con cervello e se usata per correggere “un difetto” che ci fa stare male con noi stessi.
    Boccio quelli che lo fanno per l’avanzare della vecchiaia e quelli che poi diventano caricature di se stessi.
    Io mi piallerei volentieri i fianchi che per me son sempre stati molto larghi ma essendo un difetto che non mi fa stare poi così male non ho mai preso seriamente l’idea di fare un intervento.
    Invece mi darei una lisciata al viso post acne che da ragazzino ho sofferto le pene dell’inferno.

    1. Francesco, direi che la penso esattamente come te; bene il bisturi se serve a migliorare il rapporto con noi stessi e con la stessa fisicità ma no al bisturi se deve essere un tentativo triste e disperato di camuffare l’incedere del tempo. Io ho iniziato con i capelli bianchi che ero ancora al Liceo, non ho mai voluto tingerli perché mi sarei sentito davvero a disagio; ora che sono praticamente sale e pepe un sacco di persone mi trovano addirittura affascinante ed interessante (pazzeh!). 😉

  2. Io sinceramente non andrei mai di falloplastica: sono più che felice di quello che ho. Ma volentieri mi farei impiantare due belle chiappe nuove Brazilian Style…

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