
C’è stato un periodo che il mondo era triste quando internet non era ancora diffuso.
Gli artisti all’epoca dovevano fare affidamento alla televisione o alle radio, come mezzo di promozione e tu compravi un disco di trentacinque mila lire circa solo per avere una canzone che con la fine dell’estete e del Festivalbar non ascoltavi più.
C’è stato un periodo in Italia che qualsiasi tipo di minchiata (e non) arrivava al primo posto in classifica creando dei veri e propri casi di One Hit Wonder (tradotto a modo mio sarebbe : fai una canzone e poi non te se incula più nessuno).
Adesso, come tutti sapete, la situazione è radicalmente cambiata e la musica è quasi diventata usa e getta ma almeno se un disco intero non ti piace non hai speso 20 euri e passa inutilmente.
Molti di questi cantanti da una canzone e via sono passati anche da noi lasciando una traccia indelebile nel periodo della nostra adolescenza.
Questa settimana ho scavato per capire che fine avesse fatto Kè.
Ké (nome d’arte di Kevin Grivois) è nato a New York e non si sa quando.
Pesando in totale tra ossa e sangue circa venti chili e complice del suo aspetto androgino, inizia la sua carriera come modello in giro per l’Europa già da adolescente.
Nel 1995 firma un contratto discografico con la RCA e l’anno dopo lancia Strange World singolo che in poche settimane diventa una hit anche in Italia, grazie al supporto del Festivalbar.
Tra il 1996 e il 1997 Ké vince il titolo Uomo Vogue, diventa la musa di Dolce & Gabbana, lavora con Björk, diventa il favorito di Madonna e incide due dischi I Am () e Shiny.
Mentre in Europa, Ké è una star a tutti gli effetti in America è praticamente sconosciuto, e con le vendite dei dischi non proprio eccellenti la casa discografica lo licenzia senza troppi preamboli.
Da quel momento in poi, il cantante sparisce dalle scene fatta eccezione per un terzo disco Better Way Of Living, rilasciato senza un minimo di interesse.
Nel 2008 Ké rompe il silenzio.
In una lunga intervista il cantante per la prima volta parla a cuore aperto della sua carriera e di come siano andate effettivamente le cose.
Dichiara di non aver avuto controllo totale sulle sue scelte musicali, che la RCA non ha investito sulla promozione dei suoi dischi trovandosi spesso a pagare di tasca propria anche i videoclips, che doveva fare canzoni dance per attirare più pubblico gay dalla sua parte essendo a sua volta anche lui omosessuale e di aver rifiutato senza ripensamenti un contratto con la Coca-Cola per evitare che Strange World diventasse un jingle spacca maroni.
(se volete leggere l’intera intervista in inglese http://www.popmatters.com/feature/now-hear-this-kevin-grivois/)
Attualmente Ké vive in Florida tra palme e cascate coltivando vari interessi.
Tra pittura e poesia continua a scrivere canzoni ed ha lavorato come produttore per vari artisti in Cina e nel 2013 è diventato il cantante dei Polaris, band americana di musica elettronica che si esibisce in piccoli clubs a Los Angeles.
Anche se Ké è il classico artista da One Hit Wonder, Strange World a mio parere ancora oggi è una gran bella canzone…siete d’accordo o no?
Alla traduzione di one hit wonder sono morto. ?? Purtroppo kè non si è mai riuscito a replicare all’epoca. Se solo avesse fatto una o due altre canzoni, belle come strange world sarebbe durato almeno fino al 2000. Il momento era lí ma lui pensava solo ad andare al gay club la sera, e tra un inculata ed un altra non se l’è inculato piu nessuno.
Gran bella canzone. Ovviamente il mio ricordo è legato alla ragazzina dell’epoca, che era molto più bella di Ke! 😀