Italicum, sei verità.

Domani inzia Expo eppure gli occhi sono puntati su Roma. Non sono bastati i turni sfiancanti degli operai, le rassicurazioni del commissario Sala e l’inaugurazione della nuova Darsena milanese; nonostante si stai facendo di tutto per mettere Milano al centro dell’Italia (e del mondo) l’interesse dei media nazionali non si sposta dal parlamento. Perché? Tutta colpa dell’Italicum, il nuovo sistema elettorale italiano, figlio di 700 giorni di discussioni e di infinite modifiche.

A ben vedere poco resta dell’idea renziana di legge elettorale, il cosidetto modello del sindaco d’Italia. L’attuale legge è piuttosto un miscuglio di posizioni politiche, mediazioni, compromessi.  Andiamo ad analizzare nel dettaglio:

1) Soglia minima per il premio di maggioranza. Inizialmente al 36% è stata alzata al 40% per volere della minoranza PD, preoccupata che con poco si facesse asso piglia tutto.

2) Ballottaggio e doppio turno. Da sempre mantra della sinistra italiana al ballottaggio arriveranno i due partiti (e non coalizioni, lo spiegherò più avanti) più votati, nel caso in cui nessuna lista arrivi al fatidico 40%

3) Circoscrizioni più piccole e capolista bloccato. Si sa il listino bloccato è il padre delle porcate nella legge Calderoli, ma piace alla destra. Come accontentare capre e cavoli? Si è passati da 27 a 100 circoscrizioni e solo il capolista “sarà di listino”, il suo nome però dovrà essere indicato accanto al simbolo del partito. Dunque da un lato si risolve il problema sollevato dalla corte costituzionale, rendendo riconoscibile il candidato, e dall’altro si accontenta chi da tempo chiedeva candidati come espressione del territorio.

4) Preferenze, meglio ancora preferenze di genere. Al momento del voto sarà infatti possibile esprimere due preferenze, saranno ritenute valide solo se si tratterà di un uomo e una donna. Il nuovo sistema elettorale, prevede infatti una rappresentazione di genere che non può andare oltre il rapporto 60/40.

5) Premio alla lista e non alla coalizione. Dopo l’incontro PD-M5S una delle critiche fatte dai cittadini grillini era che il PD avesse intenzione di escludere chi non si fosse presentato in coalizione, chi non fa inciuci, per questo motivo si è passati da una concezione bipolarista della legge a una più bipartitica.

6) Rappresentanza delle minoranze. Inizialmente la soglia di sbarramento oscillava tra l’8 e il 12%. Per evitare che partiti piccoli potessero non entrare in parlamento questa soglia è stata abbassata al 3%, in linea con il sistema elettorale europeo ma più generoso rispetto agli altri modelli elettorali occidentali; per fare un esempio in Germania la soglia è al 5%.

Nessuna legge elettorale è perfetta, nessun modello assicura giustizia, ma questa, al netto degli interessi di tutti i partiti, è la migliore che l’italia potesse ottenere. Sebbene il Partito Democratico se la stia votando da solo, questo sistema è stato ideato assieme alle forze di opposizione sfilatesi per ripicca. Lo stesso dicasi della cosiddetta minoranza interna del PD impegnata più a combattere l’attuale segretario che a lottare per i valori di sinistra.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *