Rocco e il suo caffè dell'anima

Una delle esperienze più belle che possa capitare a ciascuno di noi, uno dei piaceri più impagabili che, nel tran tran di una quotidianità spesso grigia ed asfissiante, rendono il vivere meno pesante e più leggiadro è la certezza di potersi ritrovare in dei luoghi in cui ogni cosa si tinge di colori diversi pur rimanendo uguale a sé stessa.

Oggi ho voglia di raccontarvi qualcosa di diverso, oggi ho voglia di scrivere di uno questi luoghi dello spirito e dell’anima, di questi spazi –che spesso sono anche estensioni immateriali- nei quali ci riappropriamo di noi stessi e dei nostri sogni, accarezziamo i nostri pensieri e, magari, culliamo pure i nostri sogni; angoli nei quali ubichiamo i nostri paradisi, le nostre oasi, gli scampoli della nostra spesso fugace felicità.

Ho voglia di parlarvi del mio personale luogo dello spirito, di quel luogo che sa accogliermi senza interrogarmi, di quel luogo che sa custodire i miei segreti senza violentarli, di quel luogo che sa ascoltare i miei silenzi, di quel luogo che mi fa sentire a casa pur non essendolo di fatto. Di quel luogo in cui posso trovare il mio silenzio senza doverne giustificare l’evidente presenza, a nessuno.

E’ un caffè, uno di quei posti che a Montmartre chiamano ancora bistrot conservando intatta la poesia di un Ottocento che sembra non volersi rassegnare ai ritmi ed ai canoni della modernità, un posto che definire bar sarebbe un peccato che griderebbe vendetta al cospetto di Dio, un posto che mi avvolge da subito con il profumo a2015-05-08 14.22.45ntico e pur sempre diverso di una miscela che si lascia gustare con i tempi di una lentezza che non vuol più appartenere al tempo.

E’ un varco accogliente che si apre con una grande porta in vetro e che mi indica già quale il tavolo cui sedere, la sedia da occupare, la vista di cui godere; è una specie di guida silenziosa che non aspetta altro che di portarmi per mano dove lei vuole farmi andare. Ed io sono sempre felice di affidarmi alle sue premurose cure e attenzioni.

E’ un piacere discreto e mai urlato, un invito a liete danze, un abbraccio rassicurante che si lascia condividere.

Ci vado spesso, più di quanto non ci andrebbe un avventore sporadico ma infinitamente meno di quanto pur vorrei, ci vado ogni volta che ne sfioro l’ingresso anche soltanto con lo sguardo, ci vado quando sono in debito di coccole, ci vado quando ho voglia di abbandonarmi al piacere raffinato e delizioso delle cose buone e delle cose belle. Ci vado, soprattutto, ogni volta che sento impellente la necessità d’incontrare sorrisi generosi e di lasciarmi abbracciare da un’accoglienza amica ed appagante.

E’ l’anima leggiadra ed elegante del cuore vivo e della città, uno spazio nel quale il tempo sembra rassegnarsi ad un metronomo che non puoi regolare, un habitus che 2015-05-08 14.23.43mi vien voglia d’indossare ogni volta che sento di dover scappare da qualcosa. Forse perfino da qualcuno.

E’ la creatura di due anime che si cercano ritrovandosi in un mai assestato equilibrio, è l’invenzione di un estro artistico capace di creare bellezza ed è pure il figlio di una voglia di fare che non si ferma mai.

E’ il calore del legno e lo scintillio degli argenti, è il profumo dei sacchi di iuta, è il colore mai pacchiano dei cocktails e dei vini, è il nero di un caffè sapientemente costruito con la fusione accorta di diverse varietà che rapisce le papille gustative.

E’ il valzer della bellezza. Ed è pure il tango del piacere.

E’ un tavolo, piccolo, in ferro e legno. Il solito, sempre.
E’ una tazzina di caffè.
E’ un taccuino e qualche pensiero da annotare. Sempre.
E’ il Caffè Cittadino, all’ombra di un lussurioso e lussureggiante Barocco.
E’ il luogo in cui ho scritto ciò che state leggendo.
 
E voi? Raccontatemi dei vostri luoghi dello spirito, narratemi dei vostri angoli di paradiso. Scrivetemi, come sempre, a rocco@ilpuntoh.com
Ciauz!
 
 

4 thoughts on “Rocco e il suo caffè dell'anima

  1. Leggere gli articoli di Rocco a pois, vuol dire sempre trovarsi in una realtà parallela, dai confini non perfettamente delineati, a tratti eterea, decisamente metafisica ma estremamente piacevole e deliziosa. Nel caso specifico, la magia dell’alienazione si arricchisce di un tripudio sensoriale visivo, olfattivo ed emozionale, riportato con estrema eleganza stilistica in grado di emozionare semplicemente.
    Vivissimi complimenti.

    1. Carissimo S.A,
      le tue parole mi lusingano oltremodo e immeritatamente. Semplicemente scrivo, e lo faccio sempre assecondando il flusso dei miei pensieri; sono un espressionista della parola, tutto qua. Ho soltanto voglia di condividere ciò che provo, ciò che vedo, ciò che sento. Grazie e torna presto. 😉

  2. Rocco, il tuo modo di scrivere mi affascina e fa sentire ogni tuo pensiero anche mio… Specialmente in questo post mi sono sentito coinvolto in ogni tua parola. È proprio l’insieme di ciò che hai raccontato che mi farà avere per sempre il Caffè Cittadino nel Cuore…

    1. Enrico… il tuo commento mi lusinga e mi riempie di gioia; è bellissimo condividere la bellezza, soprattutto quando questa si offre con tanta delicata generosità.

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