
E tra noi Halfblood è arrivata anche Arianna Bergamaschi, universalmente conosciuta come Arianna! Presissima fra teatro e musica, racconta un po’ della sua vita in una veloce intervista per voi!
– Come è nata la tua passione per lo spettacolo e soprattutto quanto hai lavorato per poterne fare parte?
“La mia passione per lo spettacolo è genetica. Mia mamma era una cantante, mia nonna una pianista. Sono cresciuta ascoltando sempre moltissima musica. Pensate che da bambina, all’asilo ho fatto un disegno con tante luci e un palcoscenico. La maestra mi ha chiesto cosa fosse e io ho risposto ‘E’ il treatro’, non sapevo nemmeno dirlo bene, ma già sapevo che sarebbe stata la mia strada.
Volevo assolutamente fare musical, quindi da bambina ho iniziato a studiare danza. A 7 anni ho voluto cantare quasi per gioco. Non mi piaceva come mia madre stava cantando una canzone. Allora sono andata in studio con lei e l’ho cantata io. E quella canzone nata per gioco è diventata la sigla di tutti i club vacanze dell’epoca. Il mio primo ‘lavoro’ retribuito! Poi ho cantato sempre per gioco, fino a quando venni scelta dalla Disney. Da lì ho iniziato a studiare seriamente canto.”
– Il tuo esordio è stato di quelli da sogno: poco più che bambina, vieni scelta come voce e volto italiano della Disney. Cosa ricordi di quell’esperienza? Avevi coscienza, nonostante la tua giovanissima età, dell’enorme privilegio che hai avuto?
“Essere l’immagine Disney è stato un onore e una grossa responsabilità. E’ l’esperienza che sicuramente più mi ha insegnato il valore del lavoro e della disciplina. Non dovevo essere solo il volto e la voce, ma sono stati esaminati anche il mio carattere e la mia personalità, persino la mia famiglia. Ho reinterpretato praticamente tutte le canzoni dei loro film: da ‘La Sirenetta’ a ‘La Bella e la Bestia’ fino ad ‘Aladdin’. Essere l’unica persona in carne e ossa è stata una grande responsabilità. Una bambina, una volta, mi ha incontrata per strada, mi ha toccato la mano e mi ha detto ‘Ma allora sei vera, non sei un cartone animato!’ La Disney ha degli standard molto rigidi sui propri artisti. Il primo passaggio televisivo fu a ‘Fantastico’ e facemmo, con i coreografi Brian & Garrison, una settimana intera di prove serrate. Avevo un truccatore personale perchè dovevo rispettare i precisi standard disneyani, questa esperienza mi ha insegnato la disciplina per affrontare con serietà il mio mestiere.”
– Walt Disney è un nome che è ricorso spesso nella tua carriera. Nel 2009 arriva in Italia il primo esperimento di musical a lunga tenitura. Nella parte di Belle sei protagonista de ‘La Bella e la Bestia’, prodotto da Stage Entertainment Italy, in scena al teatro Nazionale di Milano per ben 8 mesi. Un successo senza precedenti, bissato la stagione successiva a Roma. Quanto ti ha dato la Disney e quanto tu hai dato ai suoi personaggi da te interpretati?
“La Disney mi ha dato tanto, mi ha lanciata in questo mondo investendo molto su di me. Per quanto riguarda ‘La Bella e la Bestia’, il team director internazionale della Stage Entertainment mi ha scelta per il ruolo di Belle non essendo a conoscenza del mio passato artistico legato alla Disney. Questo per me è un ulteriore motivo di orgoglio. E un altro grande onore è stato poi incontrare il premio Oscar Alan Menken, autore delle colonne sonore dei film Disney tra cui, ovviamente, La Bella e la Bestia.
Belle mi ha dato tanto, ancora oggi mi rendo conto di quanto sia amata dal pubblico. Molti mi chiedono se mai un giorno torneremo in scena con questo meraviglioso musical.
Nella mia vita ci sono vari ricorsi, nulla avviene per caso. E nel film originale, la canzone finale venne affidata a Celine Dion, artista che ammiro moltissimo e alla quale mi ispiro. Ai tempi in cui uscì il film, io avevo 17 anni, troppo giovane per interpretare quella canzone. Mi ricordo che ci rimasi davvero male.. era il mio sogno! Ebbene mi sono presa comunque la mia rivincita, avendo poi avuto la possibilità di dare a Belle non solo la mia voce, ma anche il mio volto e tutta me stessa. Nella mia vita sono successe molte cose simili: quando desidero fortemente una cosa, prima o poi arriva. Non importa se subito o dopo 10 anni, ma arriva. Come è successo con Belle. Interpretare quel personaggio è stata pura magia!”
– Dopo un percorso prettamente melodico che ti ha portata anche 2 volte al Festival di Sanremo, è della scorsa estate la tua svolta dance. In coppia con Pitbull hai fatto uscire il singolo ‘Sexy people’, con un video zeppo di star, che ha collezionato più di 15 milioni di visualizzazioni su Youtube. A cosa è dovuto questo cambio di stile?
“Mah non so se si possa definire un vero e proprio cambio di stile. In ‘Sexy People’ l’arrangiamento è dance, ma c’è ‘Torna a Surriento’, una delle melodie napoletane più conosciute al mondo. Diciamo che c’è una parte di me, lasciata un po’ in un angolo perchè la mia voce ha portato i produttori a farmi cantare pezzi più impegnativi e melodici, che adora scatenarsi: la Arianna che ama la dance, ballare e fare show. Con questa canzone mi sono divertita moltissimo, ma non abbandonerò quello che è stato il mio percorso musicale fino a oggi. Sta per uscire un nuovo duetto con Shaggy, sempre dall’atmosfera estiva ma con una forte impronta melodica e cantabile. Poi con l’autunno arriveranno nuove sorprese, un’Arianna più matura nelle atmosfere ma anche nei testi. Una donna che ha una gran voglia di occuparsi di musica, visto che per un periodo l’aveva un po’ messa da parte.”
– Sei molto seguita dal pubblico gay. Tu che lavori tanto anche all’estero, quali differenze percepisci fra l’Italia e il resto del mondo per quello che riguarda la considerazione delle comunità gay?
“Nel mondo dello spettacolo c’è una enorme comunità gay, con cui lavoro tantissimo. Devo dire che nel nostro ambiente non esiste neanche la questione di definirla ‘comunità’. Ognuno ha i suoi gusti: come a me piace il latte di soia piuttosto che quello intero. Ho moltissimi amici gay, anche tra i miei collaboratori. Anzi, quando si parla di arte, gusto e look, i gay danno i consigli sempre più azzeccati e sensibili. Sicuramente più di un uomo eterosessuale. Mi piace e mi diverto molto!
Negli Stati Uniti è tutto molto easy. Certo, poi in altri ambiti al di fuori di quello artistico ci sono ancora dei blocchi, in Italia come nel resto del mondo, anche semplicemente parlandone. Purtroppo sono percorsi lunghi quelli che portano tutti noi a sentirci liberi di essere ciò che siamo. Credo che stiamo andando nella direzione giusta per una accettazione totale. Anche nei confronti di chi non ha ancora deciso che strada intraprendere. Quello che dico sempre è che l’importante è che le persone siano felici. Quelli infelici e repressi portano solo del male alla nostra società. Quindi gay o non gay non importa. L’importante è essere felici.”
– Sei molto attiva sui social. Dal tuo profilo Facebook hai annunciato diversi nuovi progetti, tra cui un duetto con Shaggy e il tuo ritorno a teatro. Puoi confidarci qualche succosa anticipazione?
“A livello musicale è in arrivo il mio nuovo singolo in duetto con Shaggy ‘Adesso o mai’. A fine maggio sarà disponibile su Itunes, arriverà in radio e uscirà anche il videoclip. Ho lavorato tanto su questa canzone e Shaggy è un artista molto generoso. Con lui e il suo staff abbiamo altri progetti in cantiere. Per quanto riguarda il teatro, ci sono molte cose che bollono in pentola. Sono scaramantica, quindi non posso ancora anticipare nulla. Ma lo scoprirete molto presto… Magari prima di me!”
– Ti sei calata in svariati personaggi, spesso diversi fra loro. Cosa deve avere un progetto lavorativo per convincerti ad affrontarlo?
“Nel tempo, ho cambiato il mio modo di scegliere e affrontare i lavori. Agli inizi, volevo fare tutto, buttarmi in molti progetti per fare esperienza. Oggi, invece, cerco di essere molto attenta, anche perchè ti rendi conto di non aver più voglia di fare, come dico io, lo ‘scavalcamontagne’ per progetti che fondamentalmente non sono in grado di lasciare nulla a me e nemmeno al pubblico. Ci sono musical che io amo e che vorrei venissero prodotti, nel frattempo mi dedico ad altre cose. Avrei voglia di fare un personaggio molto distante dalla percezione che ha il pubblico di me. E’ successo con Masaniello, in cui interpretavo una pescivendola napoletana forte, passionale e combattiva. Un personaggio che in parte rappresenta la vera Arianna. La magia del teatro è avere la possibilità di calarsi in un’altra vita. Interpretare un personaggio, catturarne l’essenza e la psicologia. E’ un esercizio utilissimo che aumenta la sensibilità. Oggi, se mi capita di discutere, mi metto nei panni di chi mi sta di fronte e cerco di immedesimarmi in lui per capire come non urtare la sua sensibilità e non ferirlo.”
– Quali sono i tuoi obiettivi? Con chi vorresti collaborare in futuro?
“I miei obiettivi sono semplici e con il passare del tempo lo diventano sempre di più. Fare il mio lavoro con passione, essere soddisfatta di me stessa. Arrivare a casa la sera ed essere felice di aver fatto bene il mio lavoro.
Non ho grandissime ambizioni. Mi piacerebbe fare un film musicale, sapendo che è un genere difficile e non sempre di successo. Vorrei interpretare a teatro dei musical molto famosi all’estero, ma ancora di nicchia qui da noi. Amo cantare in napoletano, mi piacerebbe fare dei concerti tematici, per il piacere di farli. Ecco, grazie anche al fatto che sto dedicando più tempo alla mia vita privata, quello che voglio è fare questo lavoro con passione e serenità. L’ansia di dover arrivare a tutti i costi non porta a nulla. Fare questo mestiere in serenità, farlo bene e riscoprirne il piacere, non il dovere.”
– Che consigli ti senti di dare a chiunque volesse intraprendere una carriera nel mondo del musical?
“Mi capita che in molti me lo chiedano quando tengo qualche stage. Potrei dare la classica risposta ‘studiate, studiate, studiate’. E’ ovvio. Ormai anche in Italia il livello è talmente alto che non ci si può certo improvvisare artisti di musical. Ci sono delle valide scuole che ogni anno sfornano talenti davvero notevoli. Questo mestiere è faticoso, oltre all’esibizione, c’è la vita da tournèe: sempre in giro da un albergo all’altro, tirarsi dietro la valigia, la poca vita privata, i tuoi cari che discutono perchè non li vedi da tanto… Ma non è questo il punto secondo me. Molti produttori non scelgono in base al talento, ma spesso e volentieri, vengono scelti artisti con caratteri molto malleabili. Con questo non intendo che ci si debba far andare tutto bene, ma che le cose si possono dire e discutere in determinati modi. E’ molto importante la diplomazia. Le scuole danno una grande base, ma il vero lavoro inizia fuori. Il mio consiglio è imparate a diventare manager di voi stessi, siate persone con le quali ci si può confrontare in maniera tranquilla e diplomatica. Nessuno ha a cuore i vostri interessi più di voi.”
– Arianna, c’è una domanda alla quale muori dalla voglia di rispondere ma nessuno ti ha mai fatto??
“Che cosa farò da grande? Da grande sarò… Una brava mamma!”
Arianna, grazie mille per aver trovato il tempo di chiacchierare #ATuPerYouColPuntoH! Come dite voi del teatro, merda merda merda per i tuoi progetti!! Torna a trovarci, noi continueremo a seguirti! Seguitela anche voi!
Arianna se mi leggi….io amo il tuo pezzo “C’è che ti amo” e non lo trovo da nessuna parte ..aiutamiiiiiiii 😛