La silenziosa omofobia delle Sentinelle in Piedi

 

rainbownewsIl alle unioni omosessuali, un po’ a sorpresa, da parte della cattolicissima Irlanda ha aperto un dibattito sul tema anche nel nostro Paese. Immancabili le reazioni di cattolici e conservatori italiani. Tra questi non poteva mancare quello delle “sentinelle in piedi”, movimento di genitori e detrattori che protestano stando silenziosamente in piedi reggendo simbolicamente un libro (da qui il nome) nato lo scorso anno, in vista di una probabile legiferazione del nostro parlamento entro il prossimo giugno. Cento piazze italiane saranno occupate sabato e domenica, per difendere la cosiddetta “famiglia tradizionale”, ovvero quella tramandataci da millenni di storia e religione cristiana.

Ma cosa si intende realmente per famiglia “tradizionale”? Nella stessa Bibbia la Sacra famiglia, tradizionale per antonomasia, è in realtà antesignana di quella che oggi potremmo definire non convenzionale: lo stesso Gesù, nato da una Vergine per intercessione dello Spirito Santo e adottato dal falegname Giuseppe, è precursore di madri single con compagni, di inseminazioni artificiali e famiglie decisamente moderne, in cui il componente essenziale è soprattutto l’AMORE.

Ci sono voluti quarant’anni per scoprire che all’interno del Mulino Bianco non ci vive la famiglia perfetta, ma un fornaio single un po’ attempato e sovrappeso che parla con le galline e sforna “focaccelle”, mentre le cronaca nera sempre più spesso impone come “tradizionale” quel modello formato da marito che ammazza brutalmente la moglie e vive con amante e figli. Modelli, questi, benché “tradizionali”, non di certo edificanti.

Ma tralasciando discorsi religiosi, etici o giudiziari, le “Sentinelle in piedi” contribuiscono soltanto ad insegnare odio e non-tolleranza ai propri figli, e la convinzione sempre più ferma che una persona deve essere giudicata soltanto per il sesso della persona con cui va a letto e con cui condivide la propria intimità, come se la vita di qualcuno si riassumesse tutta tra le pareti della camera da letto e oltre quella non ci fosse altro.

Un movimento che si dice “pacifista”, ma che (silenziosamente) è già di per sé un movimento di intolleranza verso la vita degli altri, e se si insegnerà ai propri bambini anche semplicemente di diffidare o evitare qualcuno in modo pacifico solo perché gay, questa resta comunque una forma di razzismo, di intolleranza, di OMOFOBIA, e contribuirà ad avere degli adulti omofobi e intolleranti.

Mie care sentinelle in piedi , se proprio volete restarvene in piedi a leggere, che sia tenendo tra le mani un romanzo di Oscar Wilde, del premio Nobel per la letteratura André Gide, di Marcel Proust o Truman Capote. E se invece preferite una lettura neutra, allora vi basterà aprire una Costituzione e arrivare all’articolo 3 che dice: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali». E se proprio volete battervi per questa disparità sociale nei confronti degli omosessuali, che sia per far sì che non paghino le tasse, e non solo per non contrarre legalmente un matrimonio: se non altro non ci renderemo complici di questa educazione alla discriminazione, finanziando (anche) la scuola di quei bambini che tanto volete proteggere.

4 thoughts on “La silenziosa omofobia delle Sentinelle in Piedi

  1. Il punto non è perché esistano, il punto è perché dar loro importanza? Se tutti smettessimo di parlarne, smettessimo di creare contro-proteste, rimarrebbero solo una ventina di idioti per piazza in piedi a “leggere” libri: dovremmo piuttosto curarci di contribuire attivamente alla nostra causa coltivando semi buoni e non perdendo tempo dietro alle erbacce evidentemente irrecuperabili. Il fastidio che mi provoca questa sovraesposizione mediatica che si dà a questi quattro mentecatti è maggiore delle loro stesse manifestazioni.

    1. Oriana Fallaci diceva che ci sono momenti nella vita in cui “tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo”, e questo è uno di quelli. Non bisogna restarsene zitti dinanzi alla protesta, per quanto silenziosa, altrui, ma parlare, confrontarsi, far comprendere anche il proprio punto di vista. È soltanto con il dialogo e il confronto che si comprendono le cose. Il silenzio è per chi non ha nulla da dire.

      1. E tu veramente pensi che questi stanno ad ascoltarti quando il primo collegamento che fanno è: se possono sposarsi due uomini o due donne io mi sposo col mio cane. Davvero lo pensi? Non devi far leva su cervelli marci, ma su quelli ancora da recuperare. Parlare con loro ti ruba del tempo preziosissimo che potresti spendere in altre attività più costruttive per la causa.

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