Curvy is the new silos

Quando da Belen, si diventa Balen. Quando D&G sta per “Dolce&Grassa”. Quando si fa prima a saltarti che a girarti. Quando potresti essere un perfetto protagonista di un quadro di Botero, o quando gli oggetti che ti circondano cominciano ad essere attratti dalla forza gravitazionale che il tuo corpo genera, allora vuol dire che forse stai esagerando. Sono una brutta persona, lo so, ma qualcuno dovrà pur dirlo: a qualcuno la situazione è sfuggita di mano.

065edb33365656cbea1f54137e62b832L’infinita contraddittorietà dell’uomo si è manifestata ancora una volta: dalla secchezza anoressica, siamo passati al concetto di “curvy”, che ormai sta diventando sinonimo di grasso, ahimè. Sono assolutamente d’accordo sul fatto che è meglio essere curvy, piuttosto che sottopeso, tuttavia c’è una bella differenza tra essere curvy ed essere in sovrappeso o addirittura obesi. Signori, la pancia, oltre ad essere per molti antiestetica, è anche dannosa per la salute.

Dal 2000 in poi, si è diffusa sempre di più l’idea della modella molto magra, talvolta proprio trasparente, una vera e propria gruccia ambulante. In fondo, non avete tutti i torti quando pensate che le modelle, in genere, sono tutte uguali. Alla fine, si voleva raggiungere proprio questo obiettivo: mettere in risalto l’abito e non la ragazza. Nell’ultimissimo periodo, invece, s’è diffusa la “moda” del curvy, che, secondo i Sacri Testi (Vogue), non è un sinonimo di “grassa”, ma si riferisce a qualsiasi donna che si sente a suo agio con la forma del proprio corpo, che quindi non si sente oppressa da diete, palestra, vestiti taglia 36 e così via. Tuttavia, bisogna riconoscere che per stare bene con se stessi bisogna anche godere di una buona salute. Essere in sovrappeso o addirittura obesi può dare seri danni a tutti gli apparati del corpo, oltre a poter dare disagi psicologici e sociali. Insomma, per stare bene con se stessi, bisogna anche essere in forma.

dolce-e-grassa_0x440Diversi studi sono stati fatti sulla flora batterica intestinale, paragonando quella di un individuo obeso con quella di un individuo magro e i risultati sono stati sorprendenti: negli individui magri prevale la popolazione dei Bacteroidetes, mentre nelle persone obese prevalgono i Firmicutes. I Bacteroidetes è una popolazione che in generale aumenta durante i periodi di restrizione calorica, mentre i Firmicutes hanno la capacità di ricavare più energia dal cibo. Pare quindi che ci sia una stretta relazione tra il microbiota intestinale e patologie come l’obesità, ma non solo, anche diabete, allergie, ecc…

boteroTutto questo, porta in parte a giustificare quelle povere persone che ingrassano di un chilo solo guardando un grissino e porta ad odiare sempre più chi, invece, si sollazza con mezzo chilo di Nutella a settimana, senza metter su nemmeno un etto. Ci sono quindi delle cause genetiche alla base dell’obesità, quella seria, quella condizione talmente difficile da arginare che oggi è una vera e propria patologia: la sindrome metabolica.

Tutto questo, però, non deve scoraggiare i nostri amici più rotondi. Possono esserci in ballo tutti i fattori genetici che vi pare, una dieta molto equilibrata e tanto sport sono più che sufficienti per arrivare pian piano al peso forma. L’importante è farlo gradualmente, in maniera costante e, in alcuni casi, facendosi seguire da un nutrizionista. Alla faccia della flora batterica intestinale!

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