
Sabato 20 giugno – proprio in concomitanza con la medievale e troglodita giornata del family day, organizzata a Roma da persone che di famiglia non conoscono nemmeno il vero significato – il Padiglione USA ad Expo Milano 2015 ha ospitato la festa inaugurale del Milano Pride, dedicando una intera giornata alla celebrazione dei diritti della comunità LGBT.
La giornata è stata aperta da una conferenza stampa sulla terrazza del Padiglione USA: una manifestazione davvero nell’occhio del ciclone proprio per la vicinanza col padiglione Russo e quello del Kuwait dove ad essere apertamente omosessuali si rischia la vita.
Membri del Governo Italiano e Americano, leader della Comunità LGBT, e rappresentanti di alcuni Padiglioni presenti ad Expo insieme con altri supporter dei diritti LGBT sono stati invitati a partecipare all’evento. Tra gli ospiti illustri interventi all’evento: l’Ambasciatore Douglas T. Hickey – Commissario Generale del Padiglione USA ad Expo Milano; Ada Lucia De Cesaris – Vice Sindaco di Milano; Giuseppe Sala – Amministratore Delegato di Expo Milano 2015; Pierfrancesco Majorino – Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Milano; Monica Cirinnà – senatrice e relatrice del Disegno di Legge sulle unioni civili; Sergio Lo Giudice – Senatore e Membro della Commissione Permanente Giustizia e Diritti Umani; Ivan Scalfarotto – Sottosegretario al Ministero delle Riforme e dei Rapporti con il Parlamento; Fabio Pellegatta – Presidente dell’Arcigay; Simon Nugent – Attivista irlandese della YES Campaign; e “last but not the least” Art Smith – chef e attivista LGBT che ora lavora per Ophra Winfrey oltre ad essere vicino di casa con gli inquilini della Casa Bianca.
Il party al Padiglione USA ha ufficialmente dato inizio alla settimana del Milano Pride che tra i tanti eventi in programma, culminerà poi con la parata in programma il 27 giugno: noi de #ilPuntoH ci saremo e chiunque vorrà fare gruppo con noi sarà ben accett*!
A darci il benvenuto è stato il responsabile del Padiglione USA in Expo Milano 2015 – Mitchel Davis – che ironicamente ha aperto i dibattiti e gli interventi dicendo che “i finocchi sul green wall oggi hanno un nuovo e più forte significato”; un intervento di apertura leggero ma che ha da subito messo a proprio agio ogni interlocutore e tutti noi intervenuti alla conferenza stampa.
L’Ambasciatore Douglas T. Hickey, Commissario Generale del Padiglione USA ad Expo Milano sottolinea “Uno dei temi del Padiglione USA è la diversità – intesa come varietà della provenienza dei nostri cittadini e delle nostre idee. Siamo felici di ospitare presso il nostro Padiglione il primo evento LGBT nella storia di Expo. Siamo al fianco di tutte le nazioni e i padiglioni che si sono uniti a noi oggi per supportare l’uguaglianza di diritti a livello globale, così come siamo impegnati insieme ad essi nell’affrontare la sfida della sicurezza alimentare”.
Su quel palco si sono poi alternati i nomi già sopra elencati, parlando con sincerità delle proprie esperienze di vita: interventi in alcuni momenti davvero toccanti e sentiti, in altri – come per il discorso in un inglese eccellente di Ivan Scalfarotto – molto sorprendenti ma sempre diretti, emozionanti.
Numerose sono state le iniziative aperte al pubblico nel corso della giornata sulla terrazza del Padiglione USA, dalle 12 alle 18. Il programma ha visto alternarsi musica, performance live dell’LGBT choir, la presenza di corner dedicati alla decorazione di cupcake, angoli per scattare fotografie, un’area per la realizzazione di tatuaggi temporanei, magliette brandizzate con i colori arcobaleno.
Alle 18.30 la terrazza del Padiglione USA si è trasformata in un vero e proprio party, animato dai DJ del Join the Gap ed altre performance, come quelle di alcuni di dei personaggi di Priscilla Regina del Deserto, alcune bellissime e coloratissime Drag Queen del Borgo. Festa che ha visto una forte affluenza di persone da tutta l’Expo: famiglie con bambini – anche quelle famiglie un po’ bigotte, ma che fa? – turisti e addetti ai lavori di altri padiglioni che hanno dato anima ad una celebrazione in musica per rivendicare i nostri diritti.
Una bella organizzazione e una giornata che ha riempito l’Expo 2015 dei colori dell’arcobaleno, i nostri colori, per gridare al mondo che noi, popolo LGBTQI, esistiamo in quanto uomini e donne, in quanto individui ed esseri umani, in quanto cittadini di una nazione che non vuole riconoscerci ma che da noi pretende le stesse tasse e gli stessi doveri di un cittadino etero a cui però, per natura, gli sono riconosciuti in automatico diritti che noi ogni giorni ci vediamo negare.
Per l’occasione, con colleghi de La Repubblica, ho realizzato per voi delle interviste ad alcuni dei personaggi chiave di questa giornata ma soprattutto attivisti internazionali per i diritti LGBTQI. Le interviste verranno pubblicate a breve e i link poi aggiunti a questo articolo.
Vi lascio al resoconto della giornata in video, così che anche chi non è potuto essere dei nostri alla conferenza stampa, possa capire che tanto è stato fatto ma che tanto si sta facendo e ci sarà da fare. Buona visione.