La fiera delle banalità incolplete (proteggersi dal caldo)

Puntuale ogni anno con l’estate, arriva la fiera delle banalità stile Studio Aperto sul bere tanto e sul non stare al sole. Giustamente, ci si chiede chi potrà mai essere così sciocco da rimanere all’aperto quando il sole è allo zenit, o chi potrà mai essere così incosciente da non bere abbastanza acqua. Eppure, non sono accorgimenti così banali. Quello che manca nell’informazione pubblica è spiegare il motivo che sta sotto il ricordare ogni volta sempre le stesse cose.

caldoInnanzitutto, bisogna premettere che il corpo umano fa fronte alle alte temperature con due sistemi di termodispersione, cioè la vasodilatazione periferica (dilatazione dei vasi degli arti, che permette il raffreddamento del sangue) e la sudorazione (che dissipa il calore “trasportandolo” attraverso goccioline d’acqua), meccanismi che ci permettono di dissipare il calore in eccesso nel nostro corpo abbastanza efficacemente. Il limite della termoregolazione sono i 40 °C, limite oltre il quale il nostro corpo non ha grandi capacità termodispersive. Se la temperatura poi cresce ancora, ai 42 °C si ha il colpo di calore.

newsreggio_imgbig_222057020Non è poi così banale ricordare che soprattutto bambini ed anziani sono i soggetti più esposti ai danni dovuti alle alte temperature. Questo accade perché, soprattutto gli anziani hanno un senso della sete attenuato, talvolta davvero fortemente attenuato. Pertanto si arriva alla situazione in cui il corpo necessita urgentemente di liquidi, ma il sistema nervoso non comunica questo bisogno e l’anziano non percepisce la necessità di bere. Molti anziani si devono letteralmente ricordare di bere, proprio perché il senso di necessità viene pian piano a mancare. I bambini, invece, corrono il rischio di perdere molti liquidi in poco tempo attraverso il sudore.

caldoafoso2Sia da una parte, con l’anziano, che dall’altra, col bambino, si può arrivare molto in fretta ad uno stato di shock ipovolemico, cioè dovuto al fatto che la quantità di sangue in circolo diminuisce e quello che rimane diventa molto più denso per la perdita di liquidi. Lo shock ipovolemico, se non trattato tempestivamente con reidratazione, porta ben presto a gravi danni cardiaci e sistemici, dando anche danni neurologici irreversibili. L’esito è la morte se la reidratazione non avviene tempestivamente.

Insomma, siamo tutti d’accordo che in molte realtà televisive, più che di un telegiornale si tratta di una sagra delle banalità. Ora, però, con una visione più completa dei fatti e con una conoscenza più approfondita del perché delle cose, possiamo dire che forse, più che banali, quelle informazioni sono incomplete.

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