Chi ha paura di un bacio? Lo sport contro l'omofobia

Per la prima volta nella storia del giornalismo sportivo italiano
il bacio tra due atleti gay in copertina, dopo la partita all’Arena Civica di Milano
dello scorso 13 giugno all’evento ‘Le leggende del rugby a Milano’

coverLibera-sport-weekChi ha paura di un bacio?’ è questo  il titolo del prossimo numero di Sport Week – in edicola il prossimo 11 Luglio – il magazine della Gazzetta dello Sport (quasi 460.000 copie di tiratura) con in copertina due dei giocatori di Libera Rugby Club, la prima squadra di rugby gay friendly d’Italia, sponsorizzata da Althea – Amore e Sughi: si tratta di Stefano e Giacomo che oltre ad essere due membri attivissimi della squadra (Stefano ne è il fondatore) sono anche una coppia nella vita che si danno un gran bel bacio contro l’omofobia!

Lo scatto è stato realizzato il 13 giugno a Milano, quando all’Arena Civica IDP Italian Classic XV, che riunisce gli ex internazionali azzurri, ha sfidato la prestigiosa selezione New Zealand Invitation XV, formata da ex giocatori All Blacks: evento di cui abbiamo ampiamente parlato e twittato proprio qui!

All’evento, dal titolo “Le leggende del Rugby a Milano”, grazie al sostengo di Althea Sughi aveva partecipato anche LIBERA, che per la prima volta aveva potuto misurarsi su un terreno così blasonato, ma soprattutto aveva potuto dare un grande risalto ad un messaggio realmente importante come quello dell’accettazione dell’omosessualità e della lotta giornaliera alla piaga dell’omofobia.

 

Chi é Althea Sughi e Amore? Ve la ricordate?

Althea Sughi si presentò già tre anni fa all’attenzione dei consumatori più giovani ed evoluti con una campagna su tutti i tipi di amore, attraverso una carrellata di baci etero e gay, giovani e anziani, e il pay-off ‘Amore e sughi’. Le più recenti campagne #eatdifferet e “I sughi pronti. Buoni.’’ hanno continuato a sottolineare il posizionamento anticonformista di Althea, sia come prodotti che come target, (giovani, metropolitani, single) grazie anche ai tanti gusti monoporzione, e occasioni di consumo.

Una giornata molto importante – a cui ho avuto il piacere e l’onore di prendere parte – che è stata veicolata dalla campagna #liberatutti promossa da Althea Sughi col fondamentale aiuto dell’agenzia Lampi, che ha avuto una grandissima visibilità sui social (oltre due milioni di persone tra web e i vari social utilizzati) e che ha sensibilizzato sul valore unificante e egualitario dello sport con video, foto e commenti che hanno saputo trasmettere a chiunque leggesse, al di là dello schermo di un tablet o di uno smartphone, le reali emozioni e sensazioni che si potevano respirare in quei momenti sul campo e sugli spalti.

Come ho già detto nel mio scorso articolo sulla mia giornata con i fantastici giocatori di Libera, se all’estero esistono da tempo squadre LGBT di rugby  – tal volta anche molto forti e popolari-  e varie federazioni internazionali si sono ufficialmente dichiarate a favore dell’inclusività e contro ogni forma di omofobia grazie anche a coming-out di giocatori famosissimi, in Italia questo ‘outing’, veicolato dal quotidiano sportivo più importante d’Italia è una vera novità, un passo avanti molto importante per la definitiva accettazione della ‘diversità’ e del rispetto che è dovuto a tutte le scelte: un numero che passerà sicuramente alla storia. Una copia da fare propria e conservare gelosamente.

Non vi nascondo che sono realmente tanto emozionato per questo piccolo ma importantissimo “click” di cambiamento e di inclusività sportiva e sociale nonché mediatica: un mondo migliore è possibile, e ne vediamo i piccoli ma quotidiani cambiamenti.

Tanto deve essere ancora fatto, quindi tutti insieme, aiutiamoci e agiamo come in una squadra di Rugby tutti aiutano tutti per arrivare al proprio obiettivo: segnare punti nella partita (almeno per noi popolo LGBT) della vita!

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