Il bisogno della famiglia per i gay

rainbownewsNon ho mai compreso il perché i gay desiderassero avere figli. Beh sì, insomma, se due uomini o due donne si mettono insieme devono essere consapevoli anche del fatto che non possono procreare, pensavo. E mi dicevo anche che era giusto, pur essendo omosessuale, che i gay non potessero adottare: un bambino ha bisogno della figura genitoriale di un padre e di una madre d’altronde.

Le mie probabilmente erano riflessioni dettate per lo più dalla condizione filiare, di lavoratore precario e senza un futuro ben delineato. Poi un giorno conobbi A., medico, di qualche anno più grande di me, con le idee chiare sul suo futuro: voleva una famiglia e dei figli. Ne parlammo così, ci frequentavamo appena, e lui mi raccontò del suo sogno di vedersi non soltanto marito, ma addirittura padre. Lì per lì pensai che fosse un pensiero egoistico il suo, dettato forse dalla volontà di ciò che un omosessuale per natura sa di non potere avere.

Poi però successe una cosa, me ne innamorai, e da quel momento per me cambiò qualcosa: iniziò a maturare l’idea di un marito, dei figli, di una continuità di una prospettiva. Dell’aspettarsi al ritorno da lavoro a casa, di sedere tutti a tavola a raccontarsi la giornata, del vedere una parte di sé in qualcuno che la perpetuerà in giro nel mondo.

E lì ho capito. Non è una questione di orientamento sessuale, di giusto o sbagliato o di madre e padre. Ma di AMORE. È dall’amore che nasce il desiderio di voler formare una famiglia, avere radici solide affinché il proprio albero cresca sano, forte, e non c’è niente di male se a crescere un bambino siano due uomini o due donne. Il mondo è pieno di bambini nati e cresciuti in famiglie matriarcali o, in alcuni casi, patriarcali, senza una delle due figure genitoriali e non per questo sono cresciuti meno bene di altri. E non lo dico soltanto per lo studio dell’Università di Melbourne riportato in questi giorni dall’Huffington Post, secondo il quale i bambini di coppie omosessuali non sviluppano alcun tipo di problema, anzi, se mai hanno un maggior attaccamento alla famiglia, ma lo dico perché oggi il disagio è nella famiglia stessa, nei valori di una società che cambia, nell’inaridimento dei sentimenti, e permettere alle coppie omosessuali di adottare, avere figli, bambini, non rappresenta una minaccia come le “Family Day” vogliono da tempo millantare, ma se mai un arricchimento, una nuova linfa vitale per l’originario significato di famiglia che è l’Amore, senza alcun tipo di problema per i bambini. D’altronde noi gay non siamo forse nati da famiglie eterosessuali?

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