
Qualche settimana fa, durante una pausa pranzo con un amico, vidi una coppia di giovani donne passeggiare abbracciate per le vie della città. Longilinee, belle, sulla quarantina. Dai capelli chiari e i tratti del viso erano chiaramente due turiste in visita, olandesi forse. La loro era una stretta intima, di certo non amicale, con tanto di palpeggiamenti sul sedere, sguardi complici e sorrisi profusi con la spensieratezza di chi vive la felicità del momento. I passanti, me compreso, hanno guardato la scena attoniti, e un po’ impietriti, per quella libertà ostentata con tanta naturalezza in una città del sud. Ho provato ammirazione per quelle due sorridenti donne che in un paese straniero vivevano con serenità il loro amore, così come sono stato lieto di assistere alla tolleranza della mia città, benché detesti la terminologia “tollerare”, perché si tollera qualcosa che non dovrebbe essere e che per pura magnanimità si è disposti ad accettare.
Ma cosa succederebbe se una scena simile si ripetesse in un paese dove i rapporti tra persone dello stesso sesso non sono ben visti come in Ucraina? A rispondere alla domanda ci ha pensato l’esperimento di Bird in Flight Magazine, che hanno ripreso due ragazzi passeggiare mano nella mano per le vie di Kiev, riprendendo le reazioni della gente in strada. Diffidenza, sguardi curiosi, risate ironiche, vere e proprie prese in giro con tanto di foto fatte col cellulare e, addirittura pugni e calci. Sì, perché in alcune zone della città, non ci si è limitati al solo scherno, tipico di ignoranti ed ottusi, ma ad una omofobia violenta, che ha visto aggressioni di gruppo ai due malcapitati ragazzi, con tanto di spray negli occhi, calci in pieno viso e pugni: «Siamo stati avvicinati da una gang di dieci/quindici ragazzini neo-nazisti – ha spiegato uno dei ragazzi dell’esperimento – e ciò che ci ha sorpreso è che ci hanno chiesto se fossimo patrioti. E noi abbiamo risposto di sì, che lo eravamo. Gli abbiamo detto che eravamo ucraini e che volevamo che tutti in questo paese avessero la possibilità di essere se stessi». Ma la gang di certo non era lì per fare conversazione, ma era soltanto un modo per ingannare la pattuglia della polizia, e non appena fosse andata via li avrebbero aggrediti con spray al peperoncino e percosse. Lo stupore non è soltanto la reazione violenta di quattro ragazzini imbecilli, ma anche, e forse soprattutto, questa sorta di giustizialismo di cui i cittadini di un paese retrogrado come l’Ucraina si sentono investiti, l’indifferenza di chi in strada ha assistito alla scena senza alzare un dito, come se ci fosse un velato senso di ragione nell’aggredire due uomini soltanto perché rei di amarsi in un paese dove amare una persona del proprio sesso è proibito.
Hahahha ma io non capisco a cosa gli interessa alla gente che quei 2 stanno insieme? Perché li devono picchiare cioee qual’e’ il senso? Anzi dovrebbero essere felici perché meno concorrenza sulle donne..per chi è etero e ci sono 80% di gay al mondo vuol dire avere a disposizione un mondo di donne sarebbe bellissimo