Hotel Transylvania 2: i mostri tornano col botto!

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tu Ciao! Eccoci al capitolo 12 di #CinemaCove! Questa settimana ho visto per voi Hotel Transylvania 2 e vi consiglio subito, già così al volo, di non aspettare un minuto di più per correre al cinema! E non dimenticate di recuperare il primo episodio, se non l’avete ancora visto (anche perché, qui di seguito, troverete l’indispensabile 1% di spoiler che mi serve per spiegarvi perché questo film è imperdibile).

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Finalmente, dopo tre anni, torna il famosissimo Hotel di proprietà del Conte Dracula e lo fa veramente in modo sensazionale! La storia riprende da dove l’avevamo lasciata: la vampira Mavis, figlia di Drac, e lo strampalato Jonathan, primo umano ad aver avuto accesso alla dimora dei mostri, si sono innamorati e decidono di convolare a nozze restando poi a vivere al castello.

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In questo sequel, ambientato un anno dopo, ritroviamo gli amici mostruosi: Frankestein, Murray la mummia, Griffin l’uomo invisibile, Wayne il lupo mannaro e Blobby affiancati da un po’ di personaggi in più a partire dal nuovo frugoletto della famiglia, il piccolo Dennis, frutto dell’amore dei due giovani; i consuoceri umani del Conte… eeeeeeeee… Vlad, il suo vecchissimo padre! Ed ecco servite ben quattro generazioni in totale subbuglio!

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Ragazz*… vi dico solo che io e i miei amici abbiamo riso per tutto il tempo: la sceneggiatura è ricchissima e non c’è scampo. Questo forse perché non mancano le citazioni sul cinema cult horror, l’ironia su alcuni stereotipi tipici degli Stati Uniti, una strizzatina d’occhio alla tecnologia degli smartphone (con cui Dracula si trova in gravi difficoltà perché usa le affilatissime unghie anziché i polpastrelli),

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alla mania per i selfie durante le avventure (o i disastri) e all’idea del mostro “classico” che oggi non spaventa più, ma fa tenerezza e diverte. Osserviamo l’apprensione per la crescita del bambino, metà umano/metà vampiro, i rapporti e i conflitti tra le diverse figure coinvolte, le congetture sul fantomatico concetto di “normalità” e tutte le azioni-considerazioni (ripeto, ESILARANTI) sul cosa aspettarsi per il futuro di una creaturina che chiede solo di essere se stessa e di essere amata per ciò che è. Una metafora a tutto tondo, forever and ever, all over the world. Molto bene.

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Insomma non si cerca una risata grassa e sciocca, ma quella con contenuto e sostanza, che resta anche dopo essere tornati a casa. La migliore.

Molto merito va anche al doppiaggio italiano, eseguito in modo egregio da Claudio Bisio Cristiana Capotondi (devo ammetterlo: bravissima, non me l’aspettavo… perché non la reputo un’attrice eccezionale),

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Davide Perino (già inconfondibile voce ufficiale di Elijah Wood. Che poi… lo avevate mai visto???)

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e… Paolo Villaggio!

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A differenza di quello che vi dicevo per Inside Out dove, intelligentemente, non sono stati chiamati vip nostrani (deduco non ritenuti necessari per accompagnare spettatori e spettatrici nella “complessità” del tema), in questo film le voci famose sono servite proprio da catalizzatore per raggiungere il 100% di divertimento.

Risultato dello scrutinio finale: Hotel Transylvania 2 è ASSOLUTAMENTE DA VEDERE!

Vi aspetto sabato prossimo, lasciandovi con una chicca chicchissima! Guardate chi regala la voce al bisnonno Vlad nella versione originale!! Niente po’ po’ di meno che Mel Brooks!! I titoli Frankenstein Junior, Robin Hood: un uomo in calzamaglia e… Dracula morto e contento vi dicono niente?!?!?! Wow!!

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Vi abbraccio e vi confermo che, quando volete, mi trovate qui per voi. No, un attimo… “per voi” non ve lo dico perché lo dice la D’Urso! Ma lo penso. Fatevi sentire!
Ciao, #Dan
dan@ilpunto

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