BookCity Milano 2015

Se l’anno passato ero riuscito a distinguermi tremando virilmente dinnanzi ad un Dario Argento provocando anche il suo sgomento, quest’anno ho fatto di più e ne vado fiero.

desperate-manGiunta alla sua quarta edizione e anticipata quest’anno per coincidere con l’EXPO della città, BookCity Milano è una manifestazione dedicata al libro e alla sua lettura, qui finisce la sintesi.
4 giorni. 878 eventi, incontri, presentazioni, dialoghi, letture ad alta voce, mostre, spettacoli e seminari. 200 spazi che dislocano la manifestazione nella città metropolitana, tra cui musei, teatri, biblioteche, librerie, spazi insoliti e prestigiose sedi. L’intera filiera coinvolta: editori grandi e piccoli, librai, bibliotecari, autori, agenti letterari, traduttori, grafici, illustratori, blogger.
Avete mal di testa? Non siete i soli.

Ogni anno la stessa storia, pieno di gioia e gaudio impugno il voluminoso programma e inizio ad analizzarlo per capire cosa ne sarà di me in quei quattro giorni. Dopo la prima colonna di eventi, dopo i miei occhi iniettati di sangue, lo richiudo, lo brucio intonando peana di guerra, faccio un profondo respiro, ne prendo un altro e mi metto solo a cercare nell’elenco dei protagonisti, persone a me note e da me rispettate.

e234134118db0e35b5aeb2c786038082Questo è un peccato, un evento del genere nasce per la conoscenza e si dovrebbe dare la possibilità di sperimentarsi in nuovi campi. L’ultima critica da Italiano medio quale sono, che si deve sempre lamentare, è rivolta alla dislocazione e alla molteplicità. Innanzitutto si è chiamati ad una continua scelta, in simultanea per ogni orario partono dieci eventi almeno, terminati i quali molto probabilmente dovrai correre dall’altra parte della città per arrivare in tempo al prossimo evento da te prescelto (sono asmatico, un po’ di rispetto per le minoranze!). La lettura è calma, pace e astrazione e un festival che la rappresenta dovrebbe trasudarla. Io sono ogni anno più convinto che dietro a tutta la manifestazione ci sia l’enigmista.

Lo avevo già sottolineato illo tempore quando mi ero presentato a voi, il romanzo in quanto opera di letteratura è morto nella sua creazione perché ne è morta la ricezione. Mai avrei immaginato di dire che questo sia un bene. In un evento in cui devi lottare per pass di accesso alle conferenze, file per firma copie post eventi, posti a sedere, un pubblico medio dai 50 anni in su è un toccasana. Io chiedo perdono alle anziane persone che ho atterrato e a cui sono sopravvissuto, ma vige la legge del più forte. Ho visto eleganti signore arrancare tra un evento e un altro, ho visto persone accasciarsi durante conferenze di due ore, loro relegate a star in piedi in corridoi, ho visto gente a seminari in francese senza cuffie per la traduzione subirsi supercazzole in lingue a loro ignote. Ho visto infine una donna informarsi sul perchè della fila e dopo aver saputo delle letture di un Neruda inedito chiedere “ma c’è lui quindi?”.

Insomma, ho visto cose che voi umani…831489

Veniamo al misero racconto che vi posso far io di un tale e immenso evento. La carta non è stata mai così viva.

“6° edizione del Festival della narrativa francese. Una nuova forma di romanzo”
Con Adrien Bosc e Marco Missiroli
Institut Français – La Galerie h.14.00 Sabatobosc_prendere_il_volo

Cuffie per la traduzione simultanea inforcate, mi appresto ad assistere alla presentazione di un opera prima, caso editoriale Francese. Inizio con il botto in tutti i sensi.
È la notte tra il 27 e il 28 ottobre 1949. Un aereo, Constellation, passato ai fatti di cronaca per la presenza dell’amante di Edithh Piaf a bordo, decolla e non arriverà mai a destinazione. Nessuno dei trentasette passeggeri e degli undici membri dell’equipaggio sopravvive allo schianto. Adrien Bosc prende avvio da questo fatto di cronaca, per raccontare quelle vite spezzate con una scelta di prospettiva sorprendente e innovativa. Quella che crea è una constellation, senza alcun riferimento sintattico o strutturale, una costellazione che deve essere dal lettore riunita e interpretata.
Più che un incontro è un monologo, lui è uno Scrittore, ha qualcosa da dire.
Si riflette sull’opera vivisezionabile e quindi non furba. Si parla della cronaca e la sua trasposizione su un libro, dei confini da non valicare, della violenza e della mostruosità.
“Mi resi conto che ero diventato una belva nella mia ricerca di informazioni, scrissi al figlio di una delle vittime una mail sterile e crudele che se rileggo oggi, tremo ancora. Allora decisi di lasciare a lui il compito di raccontare la vita del padre e ne nacque quasi un altro romanzo”. Lo scrittore è chiamato a dare un senso alle vite che spesso ci appaiono cosi inutili, ripetitive e sterili. Lui deve aprirci alla poesia. Aprirci un uscio, mostrarci una costellazione, sta a noi il passo finale.
Si fa notare il relatore Missiroli e le sue domande pertinenti e interessanti, pur avendolo per anni evitato in modo sanguineo, decido di andare ad assisterlo il giorno dopo in un evento a lui dedicato.
“La banda gialla”
Con Marco Malvaldi, Antonio Manzini, Gaetano Savatteri e Giampaolo Simi
Castello Sforzesco- Sala Viscontea h.17.00 Sabato5307-3

Un azzardo che nonostante si sia dimostrato una paraculata, ha saputo regalare qualcosa.
La Sellerio riunisce i suoi scrttori di punta, per far vedere quanto è bella e brava.
Ho scelto l’evento per dare un occhiata a qualcosa che ho sempre snobbato, i gialli, italiani…
Ho avuto un’occhiata diretta? No. Ho però avuto un’occhiata indiretta, nella caciara messa in atto meramente per battere cassa, si sono mostrati autori sinceri nella loro umanità. Da quello che nervosamente si continuava a muovere e martoriare il corpo, a quello che parlava dei suoi personaggi e di come vivessero ormai nel suo quotidiano, a quello altezzoso che scrutava la combriccola tenendosi in disparte, a quello infine che parla di un’altra sua vita possibile e di come l’ha voluta vivere su carta. Esco dall’incontro ridimensionando la mia persona, può esistere scrittura verticale in diversi generi e non solo in quelli da me prediletti, esiste scrittura dove esiste persona.
“#iosonoLibero”
Con Marco Missiroli
Libreria Nuovo Trittico h.14.00 Domenicamarco-missiroli

Un incontro alla francese in una libreria indipendente. Nessuna separazione, nessuna sedia o astrazione. L’incontro è vero, genuino e profuma di carta. L’autore arriva e ti parla del suo libro e di se in mezzo agli scaffali, in mezzo alle opere vive. Nessuna sovrastruttura, anzi queste vengono divelte, viene squartata la sua opera, in un atto di lucidità e auto violenza ammirevoli. Non esiste grandezza dove non c’è auto violenza, non esiste scrittore senza auto violenza. Finito il dialogo su lui e la sua opera, tentativo di dare alla carnalità sentimento, “un libro scritto con lo scroto”,come amici al bar si lascia avvicinare. Io esordisco sottolineando come sono uno di quelli che ha sempre guardato con disprezzo il suo libro, che non l’ha letto ne comprato, che sono venuto unicamente perché mi ha fatto suo moderando l’incontro sul romanzo francese del giorno prima. Mi guarda, mi da del “lettore verticale” e mi abbraccia. Iniziamo a discutere di libri, di vita. Quando la gente inizia a spazientirsi, lui prende il libro, me lo mette in mano e alla dedica aggiunge un suo contatto personale privato. Esco tutto bagnato, posso parlare con il Ryan Reynolds de noiantri.
“ParoleNote Live incontra Pablo Neruda: Con i baci che imparai dalla tua bocca. Poesie inedite”
Con ParoleNote Live
Castello Sforzesco- Auditorium gioco del lotto h.16.30 DomenicaNeruda-Con-i-baci-che-imparai-dalla-tua-bocca-470x756

Per me è un no. Il là è una inaspettata raccolta scoperta tra le carte lasciate dal poeta e custodite presso la Fondazione Neruda. Pubblicate da Passigli Editori e in anteprima assoluta, ParoleNote Live le presenta in uno spettacolo che abbraccia poesia, prosa, musica e cinema.
Neruda è Neruda, ma un relatore che si perde nelle introduzioni, un lettore fin troppo forsennato e troppo poco dolce e candido come la poesia che legge, video didascalici sullo sfondo, scene cinematografiche da famosi film usate come intermezzi, rendono pesante, stucchevole e inappropriato l’evento. Era chiedere tanto riconoscere la grandezza di Neruda e osare proporlo nella sua solitudine senza orpelli di sorta? Evento popolare.
“Oliviero Toscani, una carriera lunga più di 50 anni”
Con Oliviero Toscani e Tommaso Basilio
Palazzo Reale- Sala conferenze h.19.00 Domenica41ESsSSH0BL._SX404_BO1,204,203,200_

Altro azzardo, altro regalo. Oliviero Toscani racconta il meglio della sua carriera di fotografo. Un fiume in piena, impetuoso nella sua sincerità e autocritica. Noto a tutti, le sue campagne pubblicitarie e le sue immagini shock hanno contribuito a creare l’identità di alcuni dei marchi più famosi al mondo. Non mi soffermo quindi sulla sua opera, mi soffermo sulla sua persona.
Oltre a regalare frammenti della sua vita e del mondo che ha vissuto e vive, lui il fotografo del vero, regala a me, volontariamente al di fuori del mondo della fotografia, un interessante e profonda riflessione. La fotografia e la scrittura di un romanzo, sono molto più vicini di quanto si creda.
Entrambe sono accessibili a tutti, si può scrivere e si può fotografare, la nostra vita è composta forse ancor più che di carta e lettere, di immagini. Come la scrittura, quella vera, la fotografia artistica ha però il compito di immortalare il tempo, o quantomeno spiega, la sua, quei meravigliosi fallimenti che ha svolto in cinquant’anni. Dalla scoperta dell’America ad altri eventi storici o semplicemente di vita, non si è forse raggiunta la meraviglia maggiormente nei fallimenti?
Un ultima dovuta riflessione la regala sul panorama attuale, parlando ovviamente della fotografia, ma la si può estendere anche alla scrittura. Dato il valore civile dell’imprimere sulla pellicola istanti, siamo davvero oggi così liberi, sinceri e puliti quanto tale compito richiederebbe?
Una frase risuona spesso dalla sua persona “Al sorriso della Gioconda, io preferisco mille volte quello della Marilyn, alla venere di Botticelli, la Brigitte Bardot, su un materasso che mi viene incontro”. Opinabile, ma personale e quindi artistico.
 
Kader
 
Link Utili:
Adrien Bosc, Prendere il volo
Giampaolo Simi, Cosa resta di noi
Marco Missiroli, Atti osceni in luogo privato
Pablo Neruda, Con i baci che imparai dalla tua bocca
Oliviero Toscani, Piu di 50 anni di magnifici fallimenti

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