Bon Ton Del Viaggio – Profumi

Ah il profumo, le colonie, le au de toilette, dopobarba, profumi fruttati, secchi, che sanno di zucchero filato oppure more mature e dolci! ah, quante fragranze per tutti i gusti, un po’ croce e delizia di noi tutti.

Scegliere un profumo è cosa assai seria: non stiamo parlando di prendere un po’ d’acqua profumata e spruzzarsela indosso e via… Il gioco é fatto. No, amici. Ogni pelle ha la sua aciditá che reagisce diversamente con il composto di odori e alcohol. Se hai un ph di pelle molto acido, tenderai ad escludere profumi o colonie che te lo esasperino ed ovviamente ti indirizzerai verso uno che invece possa addolcire questa tua innata aciditá e la possa anche rendere piacevole.

Stessa difficoltá da non sottovalutare, a mio giudizio, miei cari fiorellini odorosi, è quando scegliamo il profumo per un’occasione: il lavoro di tutti i giorni deve avere il suo profumo; la serata con amici avrá il suo; la serata devasto o quella discotecomane avrà il suo, così come il viaggio avrà il proprio profumo.

Sì tesorini dagli occhi cucciolosi, vi vedo giá dall’altre parte dello schermo con i vostri visini da gattini delusi e speranzosi: la scelta del profumo da indossare durante un viaggio è estremamente importante per la vostra tranquillità  non sia mai che vi si senta un pochino di sudore di muflone australiano dopo una corsa nelle paludi muschiose), ma sopratutto per la tranquillità, la salute, il rispetto e il mal di testa di chi vi viaggia accanto!

Questo é un consiglio che va sopratutto a voi femminucce che amate profumi dolci, fruttati che pare vi abbiano usato come bastoncini per lo zucchero filato aromatizzato alla fragola caramellata. Noi maschietti – almeno una buona parte – non facciamo uso di questi odori forti. Chiamiamolo pure Bon Ton del Viaggio.

Particolare attenzione deve essere fatta quando sappiamo di dover viaggiare in luoghi chiusi per un tempo prolungato: voli, treni a lunga percorrenza, autobus affollati. Voi non potete immaginarlo forse, ma credetemi miei dolci trottolini odorosi (e Dudu e dadada), ma chi vi sta vicino poi vorrebbe solo seppellirvi o nel peggiore dei casi strapparsi le cellule olfattive per non star male di stomaco, testa e aver i conati di vomito che manco una gravida al 3 mese!

Se in treno o sul bus si possono aprire i finestrini (non sempre) in aereo, stelline belle, non é così: in aereo è peggio, si sta vicinissimi, tanto che è possibile anche sentire se nel bagno qualcuno ha mollato una puzzetta. Sí, lo so, a tutti noi piace improfumarsi al Duty Free e spruzzarsi profumi costosi come se non vi fosse un domani, ma vi prego, pensate a chi vi starà accanto!

Chi vi scrive sta ancora lottando con una forte emicrania, voglia di vomitare e un bruciore al naso che manco fosse passato in una conceria senza indossare la mascherina filtrante: la Ghetto Queen che mi siede accanto in questo volo per Lisbona ha un odore misto a fragole, banane, more, lamponi, zucchero filato, gelato alla vaniglia e cioccolato al latte che è piacevole tanto quanto una serie di calci ben assestati agli zebedei! Non so come si chiami il suo profumo, ho provato a chiederglielo sia in inglese, che in italiano, che in portoghese che in francese e spagnolo ma non c’é comunicazione tra di noi, nada.

Se qualcuno riconoscesse quest’essenza della dolcezza assoluta, é pregato di scriverlo in un commento: farò in modo che venga tolta dal commercio.

Allora bamboli, cosa abbiamo imparato da questa storia?

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