A tu Per You con Riccardo Onorato – GuyOverBoard

riccardo1Dalla “blond salad” Chiara Ferragni a Mariano Di Vaio sono tanti i blogger che parlano di una moda stitica, che continua a riproporre modelli e canoni di bellezza la cui idea di perfezione è molto più vicina all’anoressia di quanto non lo sia alla vita vera. A rompere questo tabù ci ha pensato il fashion blogger Riccardo Onorato, con il suo Guy Overboard, sito originariamente pensato per chi, come lui, fosse un amante della moda e di quella ricerca estetica anche in una taglia oversize. Napoletano d’origine, ma romano d’adozione, Riccardo ha fatto di quelli che per l’industria della moda sono difetti i suoi veri e propri punti di forza, con una pagina facebook di oltre venticinquemila contatti ed un blog seguitissimo decisamente fuori dagli schemi.

Il tuo blog conta nella sola pagina facebook 24.000 contatti: come nasce l’idea di un fashion blog fatto da un ragazzo distante dal modello “D&G” cui i media ci hanno abituati?
Guy Overboard nasce da un’esigenza personale. Sono un fanatico di Internet e sulla Rete ricercavo sempre nuovi brand e nuovi prodotti da indossare. E mi aiutavo anche visitando i fashion blog. Ma la maggior parte dei fashion blog maschili si concentravano su uno stile più classico e sartoriale. Uno stile lontano dalla mia quotidianità. Io volevo scoprire tutto su jeans, tshirt o sneakers. E’ a quel punto che mi sono detto “perchè non ne parlo io?”. Neanche ho pensato a quanto il mio corpo fosse distante dai tipici canoni della moda. Volevo solo condividere con gli altri questa mia passione, sperando di trovarne altri che ne fossero interessati.

Come detto in precedenza sei distante dal modello “D&G”, qual è il rapporto con il tuo corpo?
All’inizio non credevo fosse importante parlare dell’argomento: ero più concentrato sul mostrare i capi. Ma grazie proprio all’universo dei blog ho scoperto il mondo curvy, un mondo di donne che vivono, e non subiscono, il loro peso e il loro corpo. Anche se parlare di curve nel corpo maschile non ha molto senso, era però quello lo stesso spirito con cui volevo mostrare ciò che indossavo. Il rapporto con il mio corpo è quindi questo: una volontà a migliorarsi cercando di vivere al meglio ciò che il mio corpo è oggi, esaltandolo e non mortificandolo.

Quanoutfit-drmtm-unity-denim-jacket-black-05do hai creato Guy Overboard a chi era destinato o chi credevi sarebbe stato il tuo lettore-tipo?
All’inizio mi riferivo soprattutto agli uomini che avessero una passione per la moda streetwear. Pensavo che sarebbe stato quello il mio lettore-tipo. Col tempo però mi sono reso conto che questo stile è talmente “generico” da poter interessare anche le donne (nonostante il mio blog tratti solo moda maschile) o i ragazzi che di solito hanno uno stile più classico, ma che vogliono apparire al meglio anche in occasioni meno formali.

Tanti i marchi con cui hai lavorato e lavori, tanti i progetti, come Glamour.it: come ci si afferma in tal modo dando inizio a tante e proficue collaborazioni?
Sicuramente uno dei fattori più importanti è raccontare se stessi. Questo permette di creare un filo di empatia con i brand, che conoscendo cosa hai da raccontare possono comprendere se la loro storia può unirsi alla tua, mostrando qualcosa di diverso, ad esempio, da una pubblicità su un giornale o in tv. Ma oltre ciò, bisogna conoscere e confrontarsi: questo permetterà di migliorare il blog, rendendolo sempre più professionale.

Grafico, attento al design, ma anche e soprattutto ai contenuti: è un lavoro redazionale il tuo o lo svolgi completamente da solo?
Attualmente sono io a scrivere ed editare gli articoli, oltre a gestire la parte grafica e i contatti. Sono tutte attività che voglio seguire perchè mi permettono di esprimere al meglio ciò che penso e come sono. Ho deciso invece di affidarmi ad un professionista esterno per quanto riguarda le fotografie. Credo fosse doveroso per esprimere al meglio ciò che indosso, e ancora tutt’oggi lo considero un grande passo avanti per il mio blog.

Tanti i risultati raggiunti, ma quali sono gli obiettivi che Guy Overboard si prefissa?
Ammetto che ciò che sono riuscito a raggiungere oggi è già un ottimo traguardo, e mi piacerebbe proseguire suquesta linea, magari aprendomi a brand diversi da quelli a cui sono abituato. Ma se dovessi pensare ad un obiettivo al di là del blog, mi piacerebbe creare una capsule collection di accessori con qualche mio lavoro grafico.

moschino-ready-to-bear-06Tanti oggi i blog sulla moda, tanti i fashion blogger, perché un internauta dovrebbe scegliere proprio il tuo blog e cosa lo rende diverso dagli altri?
Penso che il mio blog possa interessare tutti coloro che sono appassionati di abbigliamento maschile, materiali, colori e pattern, ma anche chi vuole conoscere le novità sulle collezioni, le scarpe e gli accessori oppure chi vuole avere qualche dritta sui viaggi, la cura dei capelli, della pelle e della barba. Non so se ciò lo rende diverso dagli altri, ma tutti potranno trovare in Guy Overboard una lettura distensiva che evita definizioni e regole di moda.

Come nasce un post sul tuo blog, da cosa determini se una notizia, uno stile, un gusto o un accessorio possa essere davvero di tendenza e comunque vicino alla tua linea editoriale?
Prima di iniziare questo progetto, non immaginavo che col tempo sarebbero stati gli stessi brand a proporsi per avere voce nel mio piccolo spazio. E’ una posizione davvero privilegiata, perchè mi permette di conoscere in modo diretto tutto il mondo, la storia e il lavoro che si cela dietro un prodotto. Oggi quindi cerco di conoscere al meglio cosa ha da dire un brand, e se riesco a trovarne una chiave di lettura personale, trasferisco la mia conoscenza ai lettori realizzandone un post. In questo sono molto fatalista: se si presenta una brand e mi piace, vuol dire che è il momento giusto per parlarne.

Chi è Riccardo Onorato e chi invece Riccardo-blogger?
Riccardo Onorato è un grafico e multimedia designer che ama la musica e Internet. Terribilmente chiacchierone e un po’ permaloso, ma sempre ben disposto al confronto e allo scambio. Il mio lato blogger non è molto distante da questo, solo più attento ad essere costantemente aggiornato. D’altronde il titolo del blog fa riferimento all’urlo di chi affoga, perfetto per chi come me non è mai salvo nel mare della moda.

Sicuramente avrai ricevuto molte critiche negative durante la tua attività di fashion-blogger, magari legate al tuo fisico. Come reagisci alle critiche?
Internet ci ha donato molto, ma ha creato anche molti “leoni da tastiera”. Quindi, quando ci si pone così in prima persona attraverso un blog, bisogna imparare a distinguere le critiche dagli insulti. E, peggio ancora, gli insulti vestiti da critiche. A questi comunque io rispondo. Semplicemente perchè mi diverte. Ma resta un momento di svago … alla fine, che beneficio si può trarre da un insulto? Una volta imparato questo, tutto ciò che viene criticato diventa fonte di miglioramento. Anche se non in breve tempo. E’ un processo lento. La svolta per il mio blog è avvenuta proprio grazie ad una critica.

Quali sono (se puoi anticiparli) i tuoi progetti per il futuro?victor-cool-camicia-06
Oggi tutti i miei sforzi sono volti a migliorare il blog. Questo mi ha permesso ad esempio di aprirmi anche a cose, come il mondo del benessere, che fino a qualche mese fa mi sembravano davvero distanti da me. In futuro vorrei poter continuare ad uscire dalla mia “comfort zone”, in modo che il blog diventi sempre più uno spazio dove raccontare storie, di qualsiasi tipo.

Vorresti che in futuro questa tua passione diventasse la tua professione?
Oggi direi di no. Ma solo perchè tutta la mia vita è sempre stata costernata da una varietà di stimoli. Relegarla al solo fattore moda potrebbe starmi davvero stretto. Anche nel mio lavoro quotidiano mi occupo non solo di grafica ma anche di multimedia e di videomaking. Probabilmente un discorso del genere avverrà solo quando riuscirò a trovare una chiave di lettura che permetta al mio blog di spaziare così tanto da non annoiare prima di tutto me e poi anche i lettori.

Dove ancora potremo trovare e seguire Guy Overboard?
La maggior parte del lavoro si sviluppa sul blog: è lì che esprimo al meglio tutto ciò di cui voglio parlare. Ma tutta la realtà social, in particolare Facebook e Instagram, mi permette in modo più diretto e immediato di essere vicino a chi vuole contattarmi, darmi dei feedback o avere qualche spiegazione in più. Spero in futuro di poter utilizzare mezzi che finora ho poco sfruttato come i video. Ho realizzato qualche collaborazione e ho avuto dei buoni feedback, ma vorrei organizzare bene le idee prima di lanciare un video nel già saturo mondo dei video.

Lo sai che a noi de IlPuntoH piace terminare le interviste in modo del tutto particolare, c’è una domanda che nessuno ti ha mai fatto e alla quale muori dalla voglia di rispondere?
Vorrei ringrazia  IlPuntoH per aver toccato in questa intervista tanti temi che mi hanno permesso di far conoscere un po’ tutto quello che mi sarebbe piaciuto condividere con gli altri. Ma mi sono sempre chiesto perchè mai nessuno mi abbia domandato quale sia il mio dolce preferito visto che sono molto goloso! Sappiate che se ci incontriamo per un pranzo o una cena, non può mancare una fetta di cheesecake. E deve essere davvero buona: su questo ho le idee ben chiare!

Anonimo Gay & Francesco

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