
Questa settimana ho deciso di regalarmi un po’ di relax e di andare a vedere Snoopy & Friends – il film dei Peanuts, dedicato ai famosi fumetti ideati da Charles Monroe Schulz e pubblicati in tutto il mondo per 50 anni.
Ma per la serie “a me le cose semplici mai“… non si sa grazie a quale inspiegabile fuso orario, sono riuscito ad arrivare al cinema per lo spettacolo delle 20.00 e, appena finita la proiezione, mi sono detto: “E se mi rifiondassi in sala per vedere un secondo film?!“. Colpa di Venezia, lo so… risultato: una sfida tra opposti, tipo diavolo contro acqua santahahahahahaha!
E così mi sono visto pure Premonitions, il thriller (un po’ mistery, un po’ fantasy) con un poker di interpreti capitanati da Anthony Hopkins e Colin Farrell.
Da un lato quindi la storia carina e coccolosa dei bambini che rappresentano già tutti i sentimenti e le personalità del mondo dei grandi. Loro sono praticamente autosufficienti e completi, tanto da percepire la presenza degli adulti solo con un anonimo suono di tromba! Trama semplicissima, ovvio, ma piena di spunti. Perché bisogna ammetterlo, chi non si è mai sentito un disadattato sociale, impedito e sfigato come Charlie Brown… o un pauroso Linus che non si muove di casa senza la sua metaforica copertina protettrice? E che dire della petulante Lucy che, con la sua superbia, impersona quelli che giudicano gli altri ritenendosi perfetti? Nei Peanuts c’è tutto! Pure l’amico zozzone e puzzolente, la ragazza scialla e sportiva, la tirapiedi del “capo” che ne subisce di tutti i colori, il nerd pianista che pensa solo a suonare la musica di Beethoven e il cane fidato, Snoopy, patito di scrittura, che vive un’avventura parallela tutta sua accompagnato dalla macchina da scrivere e dal segretario personale, l’uccellino Woodstock.
Ganzi, dai! A parte che li hanno ri-disegnati IDENTICI, li hanno doppiati con vocette azzeccate e ci hanno abbinato le canzoncine di Meghan Trainor (che ho scoperto essere nata nel dicembre ’93, SONO SCIOCCATO)! E poi comunque oh… regalavano il poster 70×50!
Dall’altro lato del Cinema, il carisma di una belva dell’interpretazione come Hopkins non lascia spazio a delusione. Non so dire se la casualità di aver visto prima Snoopy & Friends abbia giocato a mio favore, fatto sta che quando ho visto Premonitions ero come “ripulito”, “rinfrescato” per godermi a pieno l’immersione nell’oscurità di una storia davvero seria e attuale, ma con quel tocco di surreale che mi ha fatto apprezzare il lavoro.
Aiutato da un montaggio televisivo, inquadrature a volte tremolanti, messe a fuoco e zoom veloci, come se fosse davvero lo spettatore a guardare luoghi e personaggi (quindi senza la perfezione della cinepresa), il buon vecchio Tony interpreta il medico sensitivo dell’FBI John Clancy in una storia che analizza il tema del “cosa faresti se potessi evitare alle persone di soffrire?“. Il killer a cui tutti danno la caccia, cioè Cecil Weinberg/Colin Farrell, ha il suo stesso dono, ma ha una filosofia personale e la usa per decidere chi deve morire, nella convinzione che “a volte i più grandi atti d’amore sono i più difficili da compiere“. Il confronto tra i due regala colpi di scena e botte di adrenalinaaaaaaa!
Si sfiora infatti la scottante questione dell’eutanasia e del problema etico ad essa collegato. Il titolo originale del film è, non a caso, Solace: sollievo. E la chiave di lettura proposta ci sta bene perché non appesantisce l’argomento già tosto di per sé.
Ma voglio fare un complimento anche ai due snobbati della locandina perché ci sono anche loro: Jeffrey Dean Morgan e Abbie Cornish. Bravi e intensi (poi lei nella scena dell’inseguimento in macchina… BAO)!
Insomma dai… meglio che a Venezia 72, in cui vedevo anche sei film al giorno e non me ne piaceva uno! Qui con due titoli mi sono rinvigorito per la settimana!
dan@ilpuntoh.com, per #CinemaCove #vol_16