
Ho scientificamente dimostrato a me stesso, osservando gli altri per motivi tra poco ovvi, quanto si arrivi a ritenere importante la scuola, lo studio e gli insegnamenti che ne derivano, quando, nella maggior parte dei casi, si giunge in quella zona temporale della vita molto più vicina al “rest in peace” che all’utero della propria madre. Ma mica sempre eh!
Solo finché tutto quello che viene insegnato coincide perfettamente coi valori profondi e le tradizioni millenarie che si hanno in famiglia.
E io dico che è giusto.
Perché insegnare ai bambini che esistono persone con pelle, lingua e culture diverse se la loro famiglia è tutta di un colore e parla la stessa lingua?
Perché insegnare che esistono possibili realtà familiari omosessuali se in casa i genitori sono un uomo e una donna che poi se la mamma li sgrida dicono che preferiscono due papà?
Perché spiegare l’esistenza di altre religioni se tanto in famiglia seguono tutti la stessa?
Perché permettere agli insegnati di avere una propria identità sessuale se sono già o dei maschi o delle femmine?
Ecco i motivi per cui sono convinto ci sia bisogno di una radicale riforma della scuola.
Mi sono sentito subito Dolores Humbridge, investita dal Ministero, che arriva ad Hogwarts e picchietta con la penna mentre scrive chissacosa sulla sua cartelletta.
Neanche 5 secondi di riflessione profonda e meditata, che le soluzioni mi sono apparse chiare e nitide, come un Patronus potente contro i dissennatori. Piccole e semplici rivisitazioni per sopperire alla lacuna organizzativa, in ambito non canonico, dell’insegnamento nozionistico prettamente scolastico.
Cosa ho scritto? Non sono sicuro di saperlo, anche se l’iPhone dice che è giusto, ma intanto vi elenco i punti principali della mia riforma:
-Aumentare il numero delle aule, e dividere gli alunni in base al colore, seguendo la scala dei Pantoni, così che imparino anche come si distinguano, e non miscelino le varie tonalità quando avranno l’età che li spingerà a farlo.
-Istituire corsi di “Educazione familiare”, in cui si insegna che i bambini li portano le cicogne (che sono a rischio estinzione e quindi li sensibilizziamo), risolvendo il problema “padre, madre” imposto dalla natura, e nessuno si sentirà in difetto.
-Spiegare da subito che non esistono altre religioni all’infuori di sè. Ognuno può creare il suo amico immaginario e investirlo dei poteri magici più adatti alle varie occasioni. È accettata anche Sailor Moon.
-Assumere solo insegnanti donna così da giustificare look inaspettati e poco convenzionali come ultimo must della stagione (con un uomo in abiti femminili è troppo complicato).
Ero così euforico per aver avuto tutte queste idee insieme, che sono corso davanti allo specchio a sistemare i capelli, controllare la simmetria della barba e a provare gli sguardi da fare in camera, mentre avrei pronunciato il mio discorso di ringraziamento di fronte ai capi delle scuole come nuovo Ministro di tutti gli alunni.
Delusione infinita appena ho realizzato che, per arrivarci, sarei dovuto passare da quella roba delle elezioni, con Alessia che urla “VIA AL TELEVOTO”.
Ma che è Miss Italia?
Maledetta democrazia.