The Visit. Andate pure, i nonni vi aspettano…

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Rebecca e Tyler sono una sorella e un fratello abbastanza disagiati che vivono con la loro madre e mostrano discreti segni di trauma a causa dell’abbandono del padre avvenuto anni prima. Ci troviamo così di fronte ad una donna adulta che crede di avere vent’anni e che per questo si trova un toy-boy con cui… raccogliere fiori; una ragazzina con la mania del cinema documentario che, telecamera alla mano, ci riporta indietro ai tempi di The Blair Witch Project in cui il 99% del pubblico in sala ha rischiato di vomitare, tanto sballottavano le inquadrature… e un rEgazzino ossessionato dal rap che crede di essere Eminem e che sforna una sfilza di barre tristissime tipo quelle di Briga ad Amici 14. Se non altro è meno odioso, meno convinto e talvolta risulta pure simpatico.

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Queste sono le basi su cui si sviluppa The Visit. Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando quel briccone di M. Night Shyamalan ce l’ha fatta fare addosso (e si è pure procurato 6 candidature all’Oscar) con The Sixth Sense. Già… perché dopo una filmografia che sembra un percorso delle montagne russe, ovvero un’altalena fra successi e flop, il nostro regista indiano ci regala un… come potrei dire… horror trash?! Sì, perché la trama fuffesca che dà inizio alla storia e che dovrebbe reggere tutto, si rivela un ciofeca delle dimensioni dell’Uomo Marshmellow dei Ghostbusters. Ma è troppo divertente seguire il percorso per arrivarci!

Marshmallow

Tutto inizia con la mamma tipo new hippie che spedisce i figli dai nonni perché GUARDA CASO deve partire per una rigenerante crociera insieme al caliente nuovo compagno. E quando chiamano i nonni per chiedere di vedere i nipoti?! Certamente quando lei non può accompagnarli! Ma che importa? Sono solo i nonnini che vivono tranquilli tranquilli in campagna e che non vedono l’ora di conoscere gli adorati nipoti…

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chi se ne frega se la loro figlia non li vede e non li sente da un secolo per colpa di ragioni talmente tragiche da non volerle più neanche ricordare. Treno e via! CIAONE! L’unico contatto che avranno mamma e figli sarà esclusivamente via webcam. Interessante.

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Insomma una bella vacanzina in cui Rebecca potrà andare avanti con le riprese del suo documentario e Tyler le farà da assistente, inventando nuove imprecazioni utilizzando i nomi delle pop star al posto delle parolacce, la nonna cucinerà utilizzando un forno talmente grande da contenere una persona intera e il nonno spaccherà la legna in giardino armeggiando anche dentro al capanno che si potrebbe definire “delle sorprese”.

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Beeeeellooooo! Saranno sei giornate (e sei nottate) meravigliose, in un idillio bucolico in cui verranno stabilite solo quattro semplici regolucce: divertitevi, fate ciò che vi piace, mangiate quanto volete, ma non uscite dalla vostra stanza dopo le 21.30!

Bene bene bene… e lì vi volevo! Cosa succede dopo quell’ora???

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Mah… direi che potreste andare al cinema a farvi quattro risate perché è vero che i sincroni per i “colpi al cuore” sono stati studiati alla perfezione e fanno davvero saltare sulla poltrona, ma io ho anche riso abbestia! Non fatevi ingannare dal trailer, si tratta di un film (quasi) comico! Oggi siamo tutti abituati ad avere a che fare col tipo di “paura” che si innesca in un film come The Visit, quindi perché non trasformarla in un divertimento positivo e da pannolone?!  Tenete bene a mente questa parola!!!

Chiudo con un applauso ai due attori che hanno interpretato i nonni (fenomenali) e ad alcune inquadrature buttate là tra un orrore e l’altro. Vera fotografia cinematografica.

Vi saluto ringraziando il mio collega Giallu alias Piccolo Pegaso de #IlPuntoH. È merito suo se si è scatenato il brainstorming che ha dato vita a questo articolo. Lui sa che le risate che riesce a scatenarmi producono talvolta onde d’urto tali da farmi eguagliare i poteri di un X-Men di nuova generazione.

Alla prossima. E mi raccomando #CinemaCovers: indagate bene su chi andate a trovare quando ricevete un invito…
dan@ilpunto.com

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