
Come tutte le esperienze formative importanti della vita, arriva il momento in cui calano i titoli di coda, e bisogna dire addio a tutto, o quantomeno un arrivederci.
È sempre molto triste realizzare che qualcosa è finito, ma sono però convinto risulti tutto meno deprimente se, il percorso prima del finale, è stato in grado di imprimere tracce indelebili ed insegnamenti necessari per tutta la vita futura.
Questo perché, guardare il finale di Scream Queens, che non vi sto a raccontare, ha lasciato un vuoto nella mia personale programmazione della prossima settimana, ma allo stesso tempo è riuscito a farmi riflettere su un valore vero e importante dell’esistenza.
Mi ha tanto commosso vedere come la profonda amicizia che lega Chanel alle minions #3 e #5 (la #4 non ho mai capito chi fosse, ma certo non ho mai preteso di capire sempre tutto) le tenga unite fino all’ultimo, per il momento, traguardo del loro regno.
Vedere come un’amicizia radicata e duratura possa sopravvivere anche nei momenti più bui ed insani, mi ha davvero riempito di gioia.
Stessa gioia, suppongo, abbia spinto, qualche giorno fa, una miriade di invasati a ritrovarsi in Vaticano, per partecipare all’esclusivo “Whitepartylikeavirgin” organizzato dalla Chanel #1 di San Pietro.
Un evento che ha avuto risonanza mondiale!!!
Persino quando Chanel Bergoglio ha aperto la porta della Santa KKT qui a Roma è stato un tripudio di telecamere, stampa, e tutto rimbalzava di social in social con citazioni di alto livello letterario, che sicuramente ritroveremo nei libri di storia dei nostri figli quando, un giorno, andrà di moda finalmente ritenere opportuno che ci siamo genitori capaci (tipo me), e non solo genitori per definizione perché scopano e fecondano.
Un evento così festoso (o festivo chi può dirlo) da riempire i cuori di gioia, infatti lo hanno chiamato Giubileo, riservato alla sorellanza, ma che ha coinvolto davvero, davvero, tutto il mondo.
Non ho avuto l’onore di poter essere parte del white party, ma da ciò che ho visto, deve essere stato pazzesco.
Musica dal vivo.
Abiti lunghi da sogno.
Drag queen con copricapi così elaborati.
Accessori preziosissimi.
E dopo le cerimonie ufficiali, feste durate fino al mattino in sale immense in attici da sogno, “droga e mignotte tutta la notte”, only men party (poi abbiamo anche il coraggio di dire che la KKT in Vaticano è omofoba!) con rigide selezioni all’ingresso 15-18 (vai a capire) e personaggi famosissimi, principi del divertimento e della trasgressione, che hanno riempito le copertine dei giornali per settimane come il presidente della Confraternita di Montecassino.
Mi dispiace davvero molto non aver potuto prendere parte a questa gioia collettiva, ma, quando ho provato a procurarmi l’invito, mi è stato detto che 15-18 era l’età per essere ammessi alle feste private della sorellanza vaticana e, purtroppo, io ne ho diciann…OK VENTICINQUE!