
Norma Bates è una madre single che compra un hotel accanto a un’autostrada. Lo gestirà insieme al figlio adolescente Norman, con il quale ha un rapporto molto molto stretto al limite del morboso. Dietro l’apparenza i due nascondono dei segreti.
Vi ricorda qualcosa…?
Tutti conosciamo ‘Psycho’ di Alfred Hitckock, che ha terrorizzato milioni di spettatori per generazioni. La mitica scena della doccia, poi, ha turbato le abitudini igieniche di tutti noi, consegnando l’assassino interpretato da Anthony Perkins all’Olimpo del terrore insieme ad Hannibal Lechter e Freddy Krueger.
Per anni ci si è chiesto che cosa avesse portato Norman a quel livello di follia e che rapporto avesse con la defunta madre.
Ora arriva la risposta.
Bates Motel è un telefilm liberamente ispirato al capolavoro di Hitckock e in cui viene raccontata l’adolescenza del giovane Norman, con i suoi turbamenti e soprattutto lo strettissimo rapporto che lo lega a Norma.
Vera Farmiga e Freddie Highmore interpretano la coppia madre e figlio più terrificante dello schermo: trasferitisi a White Pine Bay, prendono le redini del famigerato albergo ribattezzato, appunto, Bates Motel. Nel frattempo Norman frequenta la scuola e ha i suoi primi approcci con il sesso opposto, in particolare con la dolce Emma Decody, ragazza affetta da fibrosi cistica e che lavora come receptionist al Bates Motel. Il rapporto madre figlio è tutto fuorchè canonico. Norma è una donna molto forte e volitiva e prova nei confronti del figlio un amore totalitario e soffocante. A nulla servono i tentativi del figliastro Dylan Massett, che cerca di convincere Norman a trovare la propria indipendenza e a tagliare il cordone ombelicale che ancora lo tiene saldamente legato alla madre. Nemmeno lui riesce a scalfire questo legame feroce che porta i due a uccidere e coprirsi le spalle a vicenda. Nel frattempo il protagonista sviluppa passioni insane per un adolescente, come impagliare animali morti o spiare le clienti sotto la doccia.
Norma giustifica e protegge il figlio anche davanti all’evidenza. Roba che Freud avrebbe preso a vita una camera da questi due.
Un telefilm claustrofobico nella sua efficace descrizione di questo rapporto totalitario e morboso. Girato con estrema eleganza e zeppo di riferimenti al cult del 1960 ma ambientato al giorno d’oggi, tra computer e smartphone. Escamotage degli autori per prendere le distanze dal celebre film e poter rendere la serie meno prevedibile. Incentrato su una coppia di attori molto affiatata e ottimamente assortiti, anche fisicamente (curioso il fatto che Vera Farmiga, qui agghindata con una parrucca bionda, assomigli pesantemente alla Lynette di ‘Desperate Housewives’).
Bates Motel è perfetto per gli appassionati dell’ horror ‘vecchio stile’ e i cinefili. Qui non ci sono scene d’azione e budella insanguinate. Ma tanta tanta tensione e un senso di soffocamento che, se da un lato disturba parecchio lo spettatore, dall’altro è assolutamente affascinante!
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