Atti osceni in luogo privato – Recensione

atti-340x543Le petit Libero si rivolge a noi e ci descrive le stagioni della sua vita, il respiro della sua carne, come puó. Il bianco, punto d’arrivo nella comunione della carne e del cuore é sia un punto d’arrivo che un punto di ritorno. Tra fiotti di umori, veneri nere, cittá stato d’animo, dissoluzioni familiari il racconto si dipana attraverso la sua pelle. Che si genera, consuma, squarcia per arrivare infine ad una compiutezza. Perché si, il mattatoio é bellezza.
Un percorso, un coito, folle, veloce, senza censure o cesoie. Capace di tutto e capace di niente, se non sei tu lettore a viverlo, sentirlo. Se non hai la necessità masochistica di avversarti, girando le pagine e tagliandoti con esse, in un’ orgiastica volontá di perdere sangue.
Questa é grandezza, questa é la grandezza che questo romanzo sa imprimere.
Quello che segue, il suo rapporto sessuale. Con te lettore, senza alcuna protezione.

Infanzia

luogo privato erwin-blumenfeld2Il silenzio tutt’intorno e dentro. Il silenzio di una stasi, della sola. Le mani. Solo con quelle possiamo conoscere e si, lo vogliamo perché lo abbiamo visto, sentito, percepito. E allora attendiamo il momento in cui il silenzio è più feroce, in cui ci sta a guardare. La notte. Vogliamo mostrargli come abbiamo intenzione di riempirlo. Gesti meccanici e continui. Guardami, guarda come inizio a vorticare. Le molle dei materassi cigolano, si lamentano per l’innocenza messa a repentaglio. Un rivolo bianco, non lo secerne l’uccello, gronda, in autonomia. E vogliamo di più, vogliamo un fiotto. Il silenzio è rotto, il caos. Guardiamo quel bianco seccarcisi addosso. Vogliamo una seconda pelle, senza sapere che si spaccherà e sgretolerà, le mani sono forti, non temiamo il ritmo, l’abbiamo appena conosciuto.

Quando smise mi ritrovai con un piacere impiccato. Nella mia vita ero stato sprovveduto, adorabile, addomesticato. Cambiai le mie priorità: le toccai la coscia, fu allora che lei sussurrò Mon petit Libero.

Adolescenza

luogo privato The Naked and The VeiledVoracemente si arriva al colmo del colmare. Abbiamo talmente tanto che lo grondiamo in tutta la purezza del suo bianco, perché quindi fermarsi. Vogliamo quel petto, lo lecchiamo, vogliamo andare vicino a quel rumore che lo riempie, ma non sappiamo ancora che il rumore si sente nello spazio e non nel contatto della carne. La lingua si riempie di sale e allora decidiamo di spostare la nostra ricerca. Perché, perché lo cerchi? Vogliamo la gola, forse da li c’è abbastanza spazio per arrivare vicino a quel rumore che la fa strozzare. Appoggiamo le labbra, ma anche qui con il contatto della carne non conosciamo che i denti. Scopriamo che i morsi fanno perdere sangue e allora decidiamo di spostare la nostra ricerca. Perché, perché continui?
Osiamo, perché possiamo, andiamo oltre, cerchiamo il baratro, un buco. Ci involiamo e qui ci mettiamo la carnalità tutta. Perché il cuore? Non lo so, ma lo voglio.

Ecco, qualcosa era accaduto nelle architetture del mio eros. Dopo il seno, la bocca, il sedere, il mio spettro dell’eccitazione si ampliava: la vagina, l’entità che fino allora mi aveva terrorizzato. Qualcosa di troppo grande, oscuro, pericoloso.

Giovinezza

audrey hepburn 1952 - by erwin blumenfeld. Scanned by Frederic. Reworked by Nick & jane for Dr. Macro's High Quality Movie Scans website: http://www.doctormacro.com. Enjoy!

C’è qualcuno al nostro fianco. Il mio, la mia. Un possesso. Teatralità, la baracconata della normalità, certo che prendo parte alla recita, mettiamoci in cartellone. Al tutto subentra conseguentemente il niente. Quel buco è un buco, la profondità si esaurisce, è esausta. E arriva la vera, devastante solitudine, non più la stasi originaria, non di chi è da solo con se stesso, ma di chi è in due e dispera di poter essere di nuovo solo da solo. Adesso che le molle sono rotte, chi o cosa cigolerà se non un uscio in un’ eterna immobilità.

-L’eros pretende l’imprevisto. Non temetelo, Grand. E non temete l’assestamento. Ci vuole impegno, Libero e bisogna tirare fuori i conigli dal cilindro.
Impegno e conigli dal cilindro. Com’era straordinariamente bella, e infelice, Marie Lafontaine. L’abbracciai.

Maturità

luogo privato erwin-blumenfeld-2Arriva la tempesta, l’uscio non esiste neanche più. La calma prima dello sconquasso. Le strade della violenza del caos sono due ma ambivalenti. Un’ imposizione di un’ utopia autoindotta, l’amore, che ci rigetta a maree tra braccia di persone che in preda a fiotti scuoiamo. Altresì ci eviriamo in un folle carosello orgiastico, vogliamo risentire la pelle viva come quando era nata nel meccanicismo. Ma non funziona, manca il cuore, quel rumore.

Volevo carni, non spirito, ecco la verità. Il mio cuore non tratteneva.

Adultità

Di questa fase non ho memoria a procedere. Accampo esperienza. Quel rumore è la mia dannazione, non riesco ad arrivarci e forse è meglio così, non ho nemmeno più carne.

Ho sposato Anna per amore, e per come scopa. Oltre l’eros, oltre la sua insuperabile attitudine a farmi sentire vivo, le ho chiesto la mano un giorno di settembre per avermi restituito il nome.

 

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