A tu per you – Le Sorelle Marinetti

Le abbiamo inseguite per mesi, siamo andati ai loro spettacoli, condiviso sui social i loro video, mancava poco che le tampinassimo sotto casa! Ma alla fine ci siamo riusciti: tra i loro mille impegni, le Sorelle Marinetti sono riuscite a trovare il tempo di farsi una chiacchierata con Il Punto H e ci annunciano una grandissima novità, testimoniata anche da queste foto ‘rubate’ direttamente dalla loro pagina Facebook!

Salve ragazzi, o dovrei chiamarvi ragazze? Facciamo così… passiamo
alle ragazze tra pochissimo. Scintilla, Mercuria e Turbina Marinetti.

Be’, ragazzi sarebbe giusto, dal momento che sotto gli abiti femminili siamo tre cantanti/attori maschi. Ma con gli anni ci siamo accorti che dopo lo spettacolo, quando ci rechiamo nel foyer, al pubblico piace mantenere l’illusione delle tre signorine d’altri tempi e si rivolge a noi al femminile. Malgrado i primi turbamenti abbiamo accettato la cosa.

Anzitutto benvenute sulle pagine de Il Punto H! Grazie per aver accettato di fare una chiacchierata a Tu Per You!

Grazie a voi dell’invito!

Le Sorelle Marinetti sono un trio scintillante e affascinante, una sorta di sorelle “Occhi di Gatto” d’altri tempi che rubano piacevolmente la
nostra attenzione e i nostri cuori con bellissime canzoni. Come nasce il progetto? Chi ha iniziato la creazione del gruppo? E soprattutto chi
sono le sorelle Marinetti e chi c’è dietro di loro?sorelle ok

Il progetto è nato da una ricerca sul Trio Lescano fatta molti anni da Giorgio Bozzo (il nostro autore e produttore) e Christian Schmitz (il nostro preparatore vocale e arrangiatore). Inizialmente il loro scopo era quello di scrivere una biografia, ma ben presto hanno optato per uno spettacolo teatrale. Noi abbiamo partecipato al casting e siamo stati scelti. O meglio Nicola Olivieri (Turbina) e Marco Lugli (Scintilla) allora sono stati scelti assieme a Andrea Allione (Mercuria). Oggi al posto di Mercuria c’è Elica, ovvero Matteo Minerva.

Ora però, una domanda che tutti i vostri fans (e noi) si stanno ponendo: Mercuria ha deciso di uscire dal gruppo (come nelle migliori band che si rispettino), come è stata presa dalle altre sorelle? E come avete chiesto a Elica di entrare finalmente
nel gruppo?

L’abbiamo presa bene, con molto rispetto e comprensione. Non è stata una decisione fulminea: Andrea ci ha dato la possibilità di lavorare con calma alla sostituzione del suo personaggio, facendo la scelta della nuova “sorella” con calma. Anche Matteo si è presentato a un provino e alla fine, su una terna di ottimi candidati, ha convinto Giorgio e Christian in prima battuta e noi in seconda. Sono bastati pochi spettacoli per trovare la giusta sintonia!

Di Mercuria ce n’è una, è rimasta nei nostri e vostri cuori di sicuro,
Ma diamo il benvenuto a Elica Marinetti! Raccontateci un po’ di lei che siamo curiosi!

E’ vero, Mercuria è e rimarrà sempre nei nostri cuori. La nuova sorella ha anch’essa un nome d’ispirazione futurista: Elica! (Be’, una delle figlie di Filippo Tommaso si chiama Ala…). Anche lei è un po’ svampita… senz’altro è romantica e sognatrice… ma un po’ meno letterata di Mercuria (e per fortuna!) 🙂

Prima di diventare le Sorelle Marinetti, che lavoro faceva ognuno di voi?

Marco si era appena diplomato all’Accademia dei Filodrammatici di Milano. Nicola da anni milita nel circuito della lirica come cantante e della commedia dell’arte come attore. E Matteo si è diplomato l’anno scorso in una nota scuola di musical milanese.

Com’è stata presa dalle vostre famiglie il fatto di esibirvi en travesti?

Con la dovuta leggerezza e normalità. Per noi l’abito femminile è uno strumento del nostro mestiere. Ogni attore in scena è “travestito” da qualcosa. Non a caso una delle professioni più interessanti e utili nel mondo del teatro è quella dei costumisti. Certo non è una scelta facile quella di un personaggio dell’altro sesso, soprattutto se non ne vuoi dare una lettura caricaturale, ma rispettosa.

Dai tempi della partecipazione al Festival di Sanremo al fianco di
Arisa, fino ad arrivare ad una fitta tournèe che vi sta portando su e
giù per il Bel Paese. Vi sareste mai aspettati un simile successo?

Be’, se è per questo di mezzo ci sono stati anche la partecipazione al disco “Marinai profeti e balene” di Vinicio Capossela nel singolo “Pryntyl” con tanto di tournée a seguire (2011) e il tour estivo “Poker di assi” con Simone Cristicchi (2012), nel quale lui si improvvisava “divo del microfono” anni Trenta e noi rielaboravamo i suoi successi in chiave swing. Ma la soddisfazione più grossa è stata quella di essere ospitati nei più bei teatri italiani con i nostri spettacoli. Chi fa questo mestiere sa come tante sale teatrali italiane possono emozionarti quando ci entri. Se poi sono piene di pubblico…

E ora… Ragazze, raccontateci di voi: ogni sorella avrà sicuramente il
suo carattere, i suoi sogni nascosti, le proprie cotte, condividetele con noi de IlPuntoH…senza inibizioni, forza!

Be’, Turbina è un po’ sul viale del tramonto… non si aspetta di far palpitare il cuore… anche se in Risate sotto le bombe, la nostra commedia musicale scritta da Giorgio Bozzo, una piccola sbandata per il capocomico Altiero Fresconi – interpretato da Gianni Fantoni – se l’era presa… A Scintilla gli uomini interessano come interessano i bei vestiti… tanti, diversi e possibilmente da non mettere più di qualche volta. Elica è all’inizio della sua formazione sentimentale e quindi è una bomba a orologeria. Chi può dire cosa ci riserverà?

Sapete di essere molto famose in tutta italia: arrivate nelle
famiglie “normali” quanto in quelle “omosesuali”. Voi che siete degne
rappresentanti del mondo LGBTIQ italiano, come vedete la situazione dei
nostri diritti attualmente? Cosa pensate debba essere ancora fatto per
raggiungere una piena parità di diritti?

La sensazione è che il nostro pubblico, che è assolutamente eterogeneo, sia molto più tollerante e ben disposto di tanti politici italiani. Non disperiamo che alla fine i risultati si possano vedere. Certo è che l’Italia su molti argomenti sembra rimasta agli anni Trenta…

Dolce e Gabbana si scagliano contro le adozioni da parte di famiglie
omogenitoriali cambiando idea improvvisamente: qual è la vostra idea in materia?

Abbiamo sotto gli occhi fin troppi casi di famiglie eterosessuali disfunzionali. Si sa che spesso nelle famiglie cosiddette “normali” vengono perpetrati abusi e soprusi orrendi. Noi conosciamo famiglie omogenitoriali ricche d’amore e cure per i loro figli. Forse ci vuole una vera e propria rivoluzione culturale per comprendere che i modelli e i parametri di valutazione sono ormai antiquati.

Siete sempre in giro per tournée e spettacoli: come conciliate la
vostra vita privata, l’amore (se c’è) e il successo di pubblico? Tre
voci, tre personalità e tre caratteri differenti. Quanto c’è di Marco,
Matteo e Nicola?

Chi fa la scelta di un lavoro come il nostro deve accettare ciò che questo si porta appresso… essere sempre in giro… gli impegni che si moltiplicano… la famiglia canterinadifficoltà di coltivare amicizie e rapporti sentimentali… gestire tutto questo ha a che vedere con la capacità di creare un equilibrio – spesso precario… – tra ciò che desideriamo e ciò che possiamo avere… E quando non ottieni qualcosa nel privato, spesso lo compensi con il calore e l’affetto del pubblico. Non è semplice farselo bastare, ma a volte è sufficiente a scaldare il cuore.

Attualmente siete in tour con La Famiglia Canterina, chi fa parte di questa famiglia?
Come si evolvono, replica dopo replica, spettacoli di
così lunga tenitura?

La Famiglia Canterina è il nuovo spettacolo, che vede in scena con noi la bella Francesca Nerozzi e il talentuoso Jacopo Bruno, due attori cantanti che abbiamo avuto modo di conoscere in Risate sotto le bombe e con i quali abbiamo deciso di proseguire il percorso condividendo il nostro amore per questo genere musicale. E’ uno spettacolo un po’ più musicale dei precedenti, ma pur sempre ricco di sketch e situazioni divertenti. Ciò che più ci piace è che ci dà la possibilità di inserire pezzi o siparietti nuovi ogni volta che lo vogliamo (la struttura è aperta). Da poco abbiamo inserito un brano che si intitola “Oh booom!”, che cantiamo a 7 voci, dal momento che anche Christian Schmitz (preparatore vocale e al pianoforte) e Francesco Giorgi (al violino) si aggiungono ai cori.

Con le vostre produzioni, riproponete la tecnica del canto armonizzato,
tanto cara al Trio Lescano negli anni 30. Nonostante ciò vi siete anche
divertite a proporre cover di pezzi più moderni come ‘Believe’ di Cher.
Quanta ricerca musicale si nasconde dietro ai vostri spettacoli e come
decidete quali canzoni proporre?

Il canto armonizzato è una delle espressioni più belle del periodo dello swing ed è una tecnica che permette di lavorare a degli arrangiamenti sorprendenti anche di brani pop del momento. Un nostro piccolo sogno adesso è quello di fare un arrangiamento vocale a tre per “Hallo” di Adele… chissà se il Maestro Schmitz ci accontenta…

I testi in scena, immagino siano tutti già studiati durante le
prove, ma tra di voi trasuda molta complicità e sintonia e spesso
alcuni dialoghi sembrano improvvisazioni simpatiche tra di voi: come ci
riuscite? Chi cura i vostri dialoghi?

Sì, i testi sono tutti scritti da Giorgio Bozzo, che è una come una Garzantina degli anni Trenta e Quaranta. Ma è pur vero che prevedono dei momenti di improvvisazione, dal momento che non siamo ingabbiati in una formula di spettacolo rigida. L’importante è saper cogliere il momento giusto per “dialogare” col pubblico. La battuta fuori dal testo non va cercata a forza e non deve essere fine a se stessa. Deve nascere dalla spontaneità del momento.

Uno dei vostri show più amati si intitola ‘Risate sotto le bombe’. Un titolo, purtroppo, mai come ora tristemente attuale. Dopo la tragedia di Parigi, molti artisti (dai Coldplay a Madonna fino a Jovanotti) hanno dichiarato di voler continuare salire su un palco e far divertire il pubblico per trasmettere il messaggio che la vita va avanti e non dobbiamo cedere alla paura. Voi che ne pensate?

Non è forse il modo migliore per dimostrare a questi assassini senza dignità che non vinceranno mai? Se loro vogliono morire, noi vogliamo vivere.

Chi sceglie e crea i vostri look e le vostre coreografie?

Dietro alle Sorelle Marinetti c’è un lavoro di gruppo, fatto da veri professionisti. Molti sono stati i costumisti che si sono avvicendati per farci sembrare eleganti, seppur sobriamente… Alla nostra bellezza – concedeteci un po’ di ironia… – ha sempre pensato Bruno Scantamburlo, in arte Agostino, a cui davvero dobbiamo la magia della trasformazione da tre bellimbusti a tre signorine per bene dei tempi dell’EIAR. Delle coreografie si occupava Andrea. Ora vorremmo lavorare con Stefano Bontempi, un bravo coreografo che ha già collaborato con noi in Risate sotto le bombe.

Però…ora che siamo un po’ più in confidenza potreste lasciarvi
andare un po’: che cos’hanno in serbo per noi le Sorelle Marinetti??

A breve il terzo disco, che è quello della Famiglia Canterina, una lunga tournée con questa formazione (anche in estiva) e possibilmente la ripresa di Risate sotto le bombe nella prossima stagione teatrale.

Ed ora chiudiamo come nel nostro solito: qual’è la domanda che nessuno
vi ha mai fatto ma alla quale morite dalla voglia di rispondere?

Be’, dubitiamo che ne siano rimaste di davvero interessanti… ci hai praticamente chiesto tutto! E comunque… no, se vuoi sapere quanto pesa Turbina devi passare sulle nostre parrucche e sulle nostre imbottiture… rimarrà un segreto nella storia del teatro italiano 🙂

Grazie per questa chiacchierata, ragazze! Non vediamo l’ora di vedervi di
nuovo sul palco!

Volete seguire le nostre nuove amiche? Ecco i loro contatti!

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