
Caro Babbo Natale.
Raffy mi ha chiesto di scriverti una letterina e io non sapevo che dirti.
Certo, la pace nel mondo, la tolleranza, l’allegria, la magia bla bla bla.
Ma io sono il Tracio, non ho un cuore per definizione e sono tanto tanto scemo.
Poi dovevo pensare all’articolo per oggi. Ho letto la notizia dell’improbabile omosessualità di Cristiano Ronaldo. Animato da pensieri tipo ‘allora Dio esiste!’ stavo scrivendo l’articolo quando mi sono reso conto che il bel calciatore è un papà single di un bimbo di 5 anni.
E ho pensato (sì lo so, questa è bella) a come potrebbe sentirsi lui ascoltando queste malelingue.
Fermo restando che questo ‘scoop’ mi sembra tanto una castroneria e che comunque saranno anche fattacci suoi.
Va bene, il figlio di Ronaldo è miliardario e suo padre è un figo ricco e famoso. C’è poco da pigliarlo per il culo. Ma quelli come noi sanno quanto le malelingue possano influire sulla crescita di un bambino e provocare addirittura dei deficit emotivi che poi uno si porta dietro anche da adulto.
Il pettegolezzo piace a tutti. Io ci ho costruito sopra addirittura una rubrica! Ma personalmente schernisco la notizia stessa e la smonto usando il sarcasmo. Scrivere l’ennesimo articolo idiota su Ronaldo in braccio al muscoloso amico sarebbe davvero una perdita di tempo e darei adito a un gossip sterile e candidamente cattivo. Il bel Cristiano sicuramente se ne fregherà di tutto questo clamore mediatico. E spero non debba arrivare a dover parlare con il suo bambino per spiegargli che sì, sono tutte bugie e già che c’è, che cosa sono i gay.
Scusarsi per una cosa di cui non si hanno colpe è l’umiliazione più grossa per un essere umano.
Quello che mi auguro è che Cristiano, invece, prenda suo figlio e gli spieghi che essere omosessuale non è una colpa e non è un merito: semplicemente natura. Dovrebbe dirgli che ognuno è libero di amare chi vuole e che gli invidiosi e gli ignoranti ci sono e ci saranno sempre.
Ma soprattutto che gli insegni a fregarsene delle malelingue e dei pettegolezzi messi in giro da persone stupide, fredde e davvero tanto tanto vuote. Il dover per forza parlare sempre e solo di altri significa che non si ha nulla da dire su di sè. E questo è proprio triste, non trovi?
Ma grazie al cielo non è il mio caso, quindi allegria! Portami la voglia di tornare in palestra e quella di smettere di fumare. Il Bimby per farmi i pranzi al volo, i biglietti per Adele e un bel po’ d’amore, che ultimamente da queste parti non si vede tanto.
Scioauz!
Tracio