“Born this way”, il modo errato di combattere l’omofobia

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Negli ultimi trent’anni si è tentato, e ancora si tenta, di combattere l’omofobia inculcando agli eterosessuali che i gay sono nati così, “born this way”, così come recitava qualche anno fa Lady Gaga nella sua omonima hit. Erroneamente si crede che asserire che l’orientamento sessuale sia innato basti per promuovere un atteggiamento più positivo verso le persone lesbiche, gay o bisessuali, e ciò era avvallato dagli studi di sociologi e biologi che in tal modo speravano in un’integrazione e maggiore comprensione del mondo LGBT.

A sconfessare questo modo di contrastare l’omofobia ci ha pensato uno studio pubblicato sul Journal of Counseling Psychology, secondo il quale questa battaglia va al di là del considerare innato l’orientamento sessuale di una persona, poiché ciò non basterebbe a cambiare l’atteggiamento negativo verso i gay. A parlarne è Patrick Grzanka, assistente professore all’Università del Tennessee, che dice che molti degli intervistati per la ricerca credono che l’orientamento sessuale sia “innato” e “immutabile”, certo, ma sono le altre credenze personali correlate ciò che li distingue davvero. Un’attenta analisi ha infatti rivelato un atteggiamento omofobo di fondo anche in coloro che credono che gli uomini sono “nati così”, che hanno comunque mantenuto un atteggiamento pregiudizievole nei confronti dei gay.

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C’è ancora tanta strada da fare affinché gli eterosessuali comprendano cosa significhi davvero essere gay, lesbica o bisessuale, o quanto sia difficile per un uomo o una donna vivere in un corpo lontano dalla propria identità interiore che non corrisponde in alcun modo a ciò che sentiamo con la mente e col cuore. C’è tutto un mondo da scoprire dietro la parola “gay”, che nulla ha a che vedere con l’essere “gioioso”, “gaio”, inteso semplicemente come effemminato, e che invece è molto di più di un tag che, per consuetudine, serve ai moderni tra un “noi” e un “loro” che in realtà nemmeno dovrebbe esistere.

Lo studio è atto a dimostrare quanto dire semplicemente “born this way”, ovvero nato così non basti a combattere l’omofobia, e che ciò dovrebbe aiutare gli attivisti, gli educatori e gli altri ricercatori a comprendere meglio le credenze della gente sulla natura dell’orientamento sessuale, che andrebbero inquadrate invece all’interno del contesto di altri background personali, sociali e culturali, poiché è la somma di tutte queste conoscenze che forma l’atteggiamento nei confronti delle minoranze.

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