
Se non avete vissuto sul Tibet negli ultimi 7 anni, sicuramente sarete incappati nell’hashtag #FreeKesha.
Inauguriamo così la nostra rubrica di #Gossip puro e spietato: I #HazziVostri!
Ma cosa sta succedendo?
Kesha Rose Ebert (in passato Ke$ha) firma il suo primo contratto discografico a 18 anni con Dr. Luke, storico produttore discografico di puttanpop di successo.
Insieme a Dr. Luke escono i primi due album boom di Kesha, “Animal” nel 2010 e “Warrior” nel 2012.
Ultimo suo brano ufficiale, che ancora balliamo in discoteca, è il feat. con Pitbull “Timber“.
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Fino a qui tutto bene, la carriera della giovane Kesha prosegue a gonfie vele, ma nel 2014 entra in rehab per problemi alimentari (le fonti ufficiali dicono che fosse dipendente da fast food: che volesse imitare Christina Aguilera pazza di Crispy Mc Bacon?) e qui la sua carriera ha uno stop.
Uscita dalla rehab come una (fu) Ami Casavino, dichiara di aver lavorato ad un album totalmente diverso dai precedenti: folle, divertente, un po’ borderline.
Voi l’avete per caso sentito o visto? É un disco che non è mai uscito e a questo punto mai uscirà.
Tutto era finito nel silenzio fino a che un giorno in rete inizia a girare un petizione on-line ed un hashtag: #FreeKeshaNow.
Indagando un po’, (potevo anche dire “facendomi i Hazzi altrui”) si scopre che Kesha ha fatto causa al suo produttore Dr. Luke per abusi sessuali e per averla costretta ad assumere cocaina.
In più, sempre Kesha sostiene che Luke avrebbe minacciato di distruggere la sua carriera se lei avesse aperto bocca (aperta per far cosa?).
Ora, secondo un cavillo nel contratto che la nostra sprovveduta popstar ha firmato, c’è scritto che lei non può pubblicare niente che non passi tramite il “buon” Luke e la sua casa discografica, la Kemosabe Records.
Subito Dr. Luke ha risposto all’accusa, accusando Kesha di diffamazione. (solito cliché)
Ma non perdiamo di vista l’hashtag più importante del momento in tutto il twitter e torniamo alla petizione!
Nel frattempo la Sony ha acquisito la label di Luke, quindi il mondo sta chiedendo alla Sony di rescindere il contratto di Kesha con Luke, in modo da lasciarla libera di lavorare con chi vuole, e non con il suo aguzzino.
La Sony – dal suo canto – per il momento se ne lava le mani, e ha rilasciato un comunicato, a mio avviso un po’ tanto azzardato (per quanto a me piaccia Kesha) che dice più o meno così: “Amiamo Kesha e il suo ritorno sarà grande, faremo di lei la nuova Adele“. (Adele ti prego non incazzarti che poi ci spari subito un nuovo album depression e siamo finiti!)
La risposta di Kesha è arrivata qualche giorno dopo e diceva:
“Amo Adele e questo non ha niente a che fare con lei o altri artisti. Non ho mai voluto un “ritorno” semplicemente perché non ho mai voluto andare via. Facendo questi paragoni la Sony sta cercando di rendere positiva una situazione orribile“.
Nel mentre però, in un ultim’ora che noi de #ilPuntoH abbiamo scovato in rete, (questa vicenda diventa sempre più complessa, sembra Beautiful), si scopre che c’era un cavillo nel contratto e che Kesha potrebbe cantare, ma non più usando il suo nome e con una band.
Nascono così gli Yeast Infection (ma scherziamo? Che nome è questo? “Infezione da funghi”???) che si sono esibiti l’altra sera per la prima volta in un locale americano.
Il risultato non è stato il massimo, ma Kesha – lo sappiamo – non ha mai brillato per la bravura quanto più per il suo modo di fare sempre eccessivo.
QUI potete vedere la performance.
Io vi avviso, ci vuole stomaco.
Infine, per mettere un “punto e virgola” alla situazione, i fan di Kesha si sono attivati di nuovo.
Il 26 gennaio a New York ci sarà la prima udienza per iniziare a sbrigliare la matassa, i fan americani e non si stanno dando appuntamento davanti al tribunale, chiamando a lottare per la loro causa anche gli attivisti dei diritti umani, una mobilitazione che manco i sostenitori della Lewinsky all’epoca dei soffocotti in casa bianca!
Dunque, se siete a New York in quei giorni e volete andare a vedere che aria tira, per poi riportarcela, a noi farebbe molto piacere, la mail è sempre driu@ilpuntoh.com
Per ora è tutto, alla prossima di puntata de i #HazziVostri, e mi sento di salutarvi con la canzone di Kesha che penso la rappresenti di più e che non fa mai male riascoltare.
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Poverella per l’aspetto personale ma spero che la Sony se la tenga così non farà più musica e amen.
Dal vivo fa proprio cagare.
ma quindi non è uno scherzo? Davvero si stanno mobilitando in così tanti?