
Il nostro primo appuntamento con #QuoreH non poteva aprirsi meglio: tante le mail già arrivate alle quali sono state mandate già molte risposte, ma solo le storie che il nostro team di esperti riterrà più particolari verrano pubblicate qui, sulle pagine de #ilPuntoH. Oggi ci chiediamo se essere se stessi sia la chiave per un rapporto di coppia forte e duraturo. Ricorda che se anche tu vuoi confrontarti con i nostri esperti di ammmoreh, non devi far altro che scrivere a quoreh@ilpuntoh.com – e ora andiamo al sodo!
Un nostro lettore ci scrive:
Ciao!
Allora, vediamo se riesco a mettere un po’ le cose in ordine in modo da farvi capire bene. 4 anni fa ho conosciuto la persona più importante della mia vita: A., due anni meno di me, con cui sono stato benissimo, ho condiviso un sacco di cose, abbiamo viaggiato insieme, fatto un sacco di cose assieme finché dopo quasi 10 mesi non ha deciso di mollarmi perché eravamo troppo lontani (in effetti 700 km non sono una sciocchezza).
Dopo un periodo di merda conosco un altro ragazzo, stavolta più vicino. Ci sto bene, ma comincia ad essere abbastanza opprimente: geloso, con la mania di controllare FB, Skype, computer, whatsapp. Un giorno è a casa mia, controlla il pc e scopre una conversazione hot avuta in un momento di crisi con lui. mi molla un ceffone e se ne va.
Dopo un po’ di tempo, un altro ragazzo, vicinissimo stavolta ma con una mentalità piuttosto diversa. Famiglia ultrareligiosa, con la mania di comandare anche nei momenti intimi cosa dovessi fare/dire/etc. Lui però non voleva che gli si imponesse nulla: gli chiesi di venire a vedere un mio spettacolo di teatro al mare e fui preso a pesci in faccia, perché lui “da solo non voleva venire” (infatti, le altre volte ho dovuto organizzargli io il passaggio con i miei amici perché lui da solo non si muoveva). Andare al pub con i miei amici non se ne parlava nemmeno, con i suoi però si offendeva se rifiutavo. Gli ho chiesto di accompagnarmi in alcune uscite culturali qui intorno e tutto quello che mi ha risposto è stato “dove ci sono ste cose, ci sei tu”, con aria di disprezzo. Però quando si trattava di sveltine in macchina, lì diventava ossessivo. Lì non aveva problemi ad uscire, venire a prendermi a casa etc.
Dopo l’ultima scenata perché durante una serata con i miei amici avevo ignorato i suoi 50 “ce ne andiamo?” al minuto e avevo deciso di andarmene quando i miei amici stavano andando via, l’ho sfanculato io.
Poi un mese in Francia. E lì incontro questo ragazzo bellissimo: alto, occhi azzurri, fisico perfetto, dolcissimo. Ci siamo visti solo due volte, ma è stato il ragazzo più dolce che abbia mai incontrato: mi ha coccolato, mi ha fatto sentire voluto, desiderato (sebbene io non sia sto pezzo di figone) e solo guardare quegli occhi azzurri e quel sorriso mi faceva star bene come con il primo ragazzo che ho avuto.
Ora non so cosa pensare: di solito non ho molta fiducia in me stesso e non so come comportarmi con le persone. Ora sto conoscendo un altro ragazzo, però non so: ho paura di diventare noioso e di opprimerlo ma allo stesso tempo di essere respinto per un qualche motivo o che mi prenda in giro. non so come comportarmi.
Ciao fiorellino!
Lasciami sdrammatizzare a fare una (s)battutaccia prima di entrare nel pieno della risposta: e che sfigah! Se mia nonna sapesse usare la mail e avesse letto questa, credo avrebbe risposto (da brava napoletana) “fatti benedire da un prete riccchione”… ma non è lei a rispondere e per quanto bisogna sempre prendere la vita con filosofia e affrontarla con un sorriso, la storia che ci hai raccontato nella mail richiede serietà.
Leggendola tutta con attenzione mi è capitato di soffermarmi più volte sugli episodi che ti hanno portato alla rottura delle storie: tralasciando quella finita per 700 km di distanza – che hai ragione, non sono pochi – ho avuto un brividibodibibù di schifo lungo la schiena quando ci hai parlato del rapporto di amore morboso: secondo me sei stato anche troppo bravo a portarlo avanti per il tempo che è durata questa storia! Tieni conto di una cosa: non siamo un episodio di The Lady “Amore Morboso e Periculossso” , ma nella vita reale: in un rapporto di coppia c’è prima di tutto fiducia reciproca e poi viene il resto. Se il rapporto non è basato sulla fiducia ma si sta insieme solo perché “ho che bello che è”, “oh che bel pisello e come mi scopa bene”, è meglio restare single e farsi un abbonamento a Grindr Xtra che di tipi belli e pisellabili ne trovi in quantità!
Per le altre storie ho invece avuto come l’impressione che tu per portarle avanti avessi messo su una maschera pirandelliana, calandoti nei panni del personaggi che ai tuoi ex faceva comodo tu interpretassi, fino al momento in cui questa maschera ti ha tolto il respiro e per disperazione l’hai tirata via, mandando (finalmente) questa farsa all’aria!
Dimmi pure se credi non sia stato così.
Ora che ti trovi con una storia che ti fa stare bene, non disperarti e vivila senza stressare inutilmente i tuoi neuroni su “come”; “dove” e “in che modo comportarti”: cerca di restare sempre te stesso (essere se stessi, come dicevamo all’inizio), il più possibile! A piacergli devi essere tu e non un ideale che tu pensi debba esistere o il personaggio di te che tu creda a lui possa piacere. In questo modo, se dovesse andare bene, avrete più possibilità di restare uniti e scoprirvi mano a mano per quelli che realmente siete e non per quelli che pensate all’”altro” possa piacere.
E semmai anche questa storia dovesse – lasciami usare un’espressione Boudleriana – andare a farsi fottere, per motivi che spererei non essere una chat hot in un momento di ormonella acuta, avrai la certezza che non c’era poi la compatibilità che credevate se non forse quella fisica.
Allora in questo caso prova a non cercare “un’altra persona” continuamente, resta un po’ da solo, goditi anche senza paura i momenti di sesso fine a se stesso che potranno venire, e prova a conoscerti meglio, ad ascoltarti. Solo conoscendosi bene e stando bene con se stessi si hanno più possibilità di costruire una vera storia d’amore in due che duri e dia frutti stabili.
Sai davvero cosa il tuo “io” interiore vuole per te?