
Potevamo stare tranquilli anche solo per 24 ore? ovvio che no: in questi ultimi due giorni è stata lanciata una notizia che ha letteralmente diviso l’opinione pubblica e lanciato addirittura un boicottaggio: sto parlando proprio del caso ITALO.
In contemporanea con il successone del #SVEGLIATITALIA infatti è stato reso noto che la compagnia ferroviaria Italo, famosa per la celerità degli spostamenti a prezzi modici, ha creato una speciale offerta per il 30 Gennaio per chi volesse andare a Roma: cosa c’è di strano? che il 30 nella Capitale verrà ospitato l’evento ormai noto a tutti, il Family day. La decisione è stata aspramente criticata da chi vede questa convenzione come un chiaro segnale di supporto, anche perché si può accedere allo sconto del 30% scrivendo la parolina magica FAMILY30. Immediata è stata la risposta con un #BOICOTTAITALO che vede gli indignati più che mai decisi a non spendere più un soldo per la compagnia.
La risposta non si è fatta attendere:
Licenziamento in tronco del social media manager auspicabile a parte, sono piovute nuove critiche dopo il messaggio qui sopra; la scelta ideologica c’è stata ed è evidente è il sunto delle centinaia di commenti sotto al post che costringe la pagina ufficiale Facebook dei diretti interessati ad intervenire con un nuovo messaggio:
Un piede, due gambe, mezzo bacino e quattro dita nella fossa insomma. Un auto goal del genere neanche un calciatore cieco dentro la porta sarebbe riuscito a farlo, sicché la risposta degli internauti ha perso tutta la sua rabbia per lasciare spazio a grasse risate e a moti di tenerezza nei confronti del povero cristo che probabilmente crede davvero in quello che ha scritto.
In definitiva, carissimi di Italo, è vero che siete un ente privato e come tale nessuno può impedirvi uno schieramento politico, è sempre vero che forse l’aiutino da casa per chi ha cercato disastrosamente di giustificare il fatto tramite le vostre porte social sarebbe servito, è decisamente vero che a fronte del buon business non guardate in faccia a nessuno, ma non fate gli sconvolti se parte un moto di protesta che vi riguarda, non cadete dal pero se un gruppo formoso di gente si indigna per una scelta poco furba e ancora meno ponderata; perché è stramaledettamente vero quello che qualcuno qui ha scritto, parafrasando un tweet, se avessimo vissuto nei giorni nostri gli orrori degli anni ’40, avreste accordato ad un gruppo di nazionalsocialisti una tariffa speciale col nome EBREI30? Allora lo schieramento esiste e non tentate di nasconderlo con la maschera del “lo facciamo con tutti” perché bisogna anche sapere dire di no, è stata ovviamente una vostra scelta quello di non farlo e sarà buonissima scelta quella degli altri di prendere provvedimenti a riguardo, perché adesso lo spettro di una fantomatica lobby gay che i più hanno sempre temuto esistesse, creandola dal nulla, sta prendendo sembianze umane: quelle di tutte le persone che hanno deciso che non è più tempo di mostrarsi furibondi tramite una tastiera, persone che adesso vogliono scendere in campo e che come possono cercano di creare danni a chi per prima li ha creati a loro: se devo sborsare dei soldi di certo deciderò di darli a chi non mi ostacola e non a chi direttamente o indirettamente si schiera contro di me.
Sono tuttavia fiducioso in un vostro cambio d’assetto generale: mi aspetto che al più presto creerete un buon pacchetto per i pride futuri e forse solo allora, personalmente, rimetterò piede sui vostri treni.
EDIT:
E’ stato reso noto nelle ultime ore che ciò che mi auspicavo alla fine di questo articolo, ovvero, un codice sconto per eventi quali i Pride, era cosa già effettivamente avvenuta: nel 2014 infatti Italo aveva preso accordi con il Padova Pride Village per lo sconto del 10% della durata di tutta l’estate per chi avesse scritto come codice sconto PRIDE10. Il polverone si dissolve ma il dubbio certamente resta così come lo schieramento, perché tocca ricordare che il Pride non intendere ledere la libertà di nessuno, il Family day sì, ma adesso sta nel buon cuore dei cittadini decidere se continuare o meno.
Zoltar