Freekend – I fatti della settimana

Ci scrivono canzoni, ci costruiscono interi programmi, rossa nel calendario e lucernario di speranza per i (quasi tutti) lavoratori: un’altra domenica è arrivata portandosi nel suo strascico favoloso tutti i fatti della settimana che volge al termine; ma vediamo cosa ci hanno riservato questi 7 giorni:

Il lunedì parte in ribasso come il NA SDAQ o se preferite il FTSE MIB con niente di succoso da spremere: bisogna aspettare martedì per avere un notizione.
Accade infatti che il 26 Gennaio il Presidente iraniano Rouhani si reca a Roma per un incontro istituzionale con Renzi, che per l’occasione, non volendo turbare la sensibilità di sua maestà, decide di coprire 2000 anni di storia e cultura, faro della nostra Patria, ovvero tutti i marmi ignudi presenti nei musei capitolini. Lungi da me voler sollevare un polverone circa il turbamento recato non ad un singolo ma al mondo intero per le migliaia di sevizie che fanno sanguinare la Siria, ma hey, effettivamente l’ho appena fatto quindi così sia; il polverone viene ugualmente alzato, se non da me, almeno dal web che si sente oltremodo offeso per il gesto: da statua greco/romana a scatola Ikea è un attimo e così i social si vestono (almeno loro) di critiche e frecciatine più o meno appuntite. Il palloncino scoppia infine quando Matteone afferma- all’incirca – così: “Cioè raga ma vi pare?  Io non ne sapevo niente” e a questo punto parte I’M A SCATMAN e il titolo a caratteri cubitali per l’ennesima commedia all’italiana.

Arriva il 27 gennaio e insieme a lui il giorno della memoria, per non dimenticare gli orrori che la mente umana è stata in grado di commettere. Un rigoroso silenzio carico di pensieri era doveroso, perché ricordare vuol dire non dimenticare e agire vuol dire ricordare: ma così purtroppo non è per tutti e viene troppo semplice scadere nell’ipocrisia per alcune persone, influenti nella società (purtroppo) e non. Un’occasione d’oro per restare in silenzio insomma, a voi i commenti:
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I giorni scorrono mentre l’Italia intera è in fermento per l’evento che molti osannano come il giorno dei giorni, THE DAY, la svolta, il tormentone cristiano, la luce nel buio: insomma sto parlando del FAMILY DAY.
Sì è difatti aperto e concluso nella giornata di ieri, sabato 30 gennaio, il mega galattico raduno della famiglia tradizionale che prometteva a sé e al mondo intero la partecipazione di millemila milioni di persone che si sarebbero raccolte nel Circo Massimo di Roma per una manifestazione PACIFICA degna del Mahatma Gandhi per contrastare col potere della coesione e della preghiera la sciagurata e nefasta approvazione delle unioni civili, vero fango putrido e melmoso che rischia di intaccare la purezza della tradizionalità made in God.
Così la mobilitazione parte e arriva, si raccoglie e viene accolta dai padri della patria gagliarda: da Adinolfi a Gasparri alla Meloni (che notiziona delle notizione, annuncia il suo stato interessante proprio manifestazione natural durante).
Ma qualcosa subito non torna: i partecipanti giurano e spergiurano che sono in 2.000.000 in un loco predisposto con tutta la buona volontà ad ospitare 300.000 persone; ma la prima gaffe non intimorisce i devoti che hanno così poco spazio a loro disposizione da poter improvvisare balli coreografici che Garrison scansati. Si prosegue dunque con vari interventi dove viene citato addirittura il Rabbino capo della Capitale: peccato però che lo stesso, attraverso un comunicato stampa rilasciato poco dopo annuncia di non aver mai aderito alla manifestazione:
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E mentre la giornata passa arrivano le altre novità, perché manco a “Il Segreto” vediamo così tanti colpi di scena: vengono di fatto rilasciate sul web stampe di conversazioni su chat di incontri gay che coinvolgono persone che erano proprio presenti al convegno; o qui si trolla alla grande o qualcuno ha bisogno di rivedere le proprie priorità:
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Ciliegina succulenta sulla torta ce la regala Skytg24 con un sottotitolo degno di OSCAR:
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In sostanza tra numeri gonfi, spazi vuoti, falsi coinvolgimenti e vergognose conversazioni ieri a Roma si è raccolto il Circo, ma di certo non quello Massimo; perché qui non si parla della libertà d’espressione, qui si parla di negazionismo, di dispotismo e di tanta, tantissima ipocrisia: perché dietro a questo furore familiare si cela semplicemente la paura di riconoscere il diverso, l’orrore di non disgustarsi alla sola vista di due persone che si amano in modo differente – solo a livello fisico – dal proprio: e se ti reca così tanto fastidio il fatto che due persone si amino forse non è solo differenza a livello fisico, uno dei due ha di certo frainteso il significato della parola amore.
Ma può darsi che un giorno tutto ciò sarà solo un’altra pagina carica di parole sui libri di testo scolastici e magari i sopravvissuti si metteranno una mano sulla fronte, vergognandosi almeno un po’ d’essere stati dalla parte sbagliata della storia.
Zoltar
 
 
 
 
 

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