
Si potrebbe già dire che è una seconda edizione quella del Family Day, tenutasi al Circo Massimo di Roma ieri, a poco più di sei mesi da quella del 20 giugno scorso in Piazza San Giovanni.
Uomini, donne e bambini sono scesi in piazza per manifestare contro la legge che consentirebbe anche a chi è omosessuale di contrarre un “matrimonio”, o quantomeno di vedere legalmente riconosciuti i propri diritti di coppia omosessuale. La protesta arriva a pochi giorni dal DDL Cirinnà, disegno di legge che, qualora approvato, consentirebbe un riconoscimento delle unioni civili e l’introduzione della stepchild adoption, ovvero la possibilità, attraverso passaggi di potere adottare dei bambini.
Tanti gli slogan a difesa di quella che è definita da molti famiglia “tradizionale”, gridando al mondo “difendiamo i nostri figli” e “sbagliato è sbagliato anche se riconosciuto dalla legge”. Una manifestazione cui mancano solo i forconi e fuoco per questa nuova caccia alle streghe come villici di Salem del XVII secolo.
Uomini e donne di fede, che educano i loro bambini nel rispetto di quei principi cattolici di cui si fanno ipocritamente portavoce, spesso nascondendo omosessualità latenti, amanti nell’armadio, relazioni extraconiugali.
Un odio generato per “amore”. Ma come può l’amore negare se stesso? Manifestare non per difendere realmente i propri figli o le proprie famiglie, ma solo per l’egoistico gusto di negare dei diritti a quello stesso prossimo che un giorno potrebbe appartenere ad uno dei tanti bambini ostentati come trofei in piazza.
Perché se le Family Day tenessero realmente all’incolumità dei loro bambini, allora dovrebbero scendere in piazza ogni volta che in parrocchia, luogo che i loro figli frequentano abitualmente per ricevere quei sacramenti in cui credono o dicono di credere, vengono abusati da un parroco, quando una madre toglie la vita al proprio bambino, quando un uomo uccide sua moglie, quando i figli massacrano i genitori.
È ipocrita appellarsi alla Bibbia per impedire ad altri di avere dei diritti, delle tutele, delle garanzie, di trovare in queste una forma (legale) di felicità, e chiudere benevolmente un occhio quando si tratta di se stessi solo perché etero.
Un po’ come Giorgia Meloni, esponente politico di destra dei Fratelli d’Italia, ferma assertrice del Family Day e dei rigorosi principi cattolici, che durante la manifestazione del 30 gennaio annuncia con gioia di aspettare un bambino pur non essendo sposata, e pertanto, secondo la fede di cui si fa portavoce, vivrebbe essa stessa nel peccato, e anziché porre rimedio contraendo un regolare matrimonio, se ne vanta dinanzi ad una platea rabbonita da questa veste religiosa credendo che manifestare sia un modo per evitare che la popolazione diventi a maggioranza omosessuale o chissà quale altra fandonia da propaganda.
Suddivisa in Antico e Nuovo Testamento, la Bibbia è la summa dei precetti cristiani, in essa è raccontata la storia di Cristo, dall’annuncio dei primi profeti alla morte di Gesù in croce, e rappresenta un racconto escatologico volto alla salvezza dell’animo umano spesso provato dalla vita terrena. I suoi moniti valgono per gli omosessuali quanto per gli etero, e vanno dall’obbligo di avere dei rapporti sessuali soltanto nell’ambito di un matrimonio al condividere la propria intimità con il partner solo per fini riproduttivi. Il sesso dunque atto alla mera procreazione, che esula dall’essere una dimostrazione fisica di amore tra due persone che si amano.
La Bibbia, prima di tradizione orale e solo successivamente trascritta, è stata più volte soggetta a revisione da parte di concili atti a stabilirne l’interpretazione e, spesso, anche il contenuto vero e proprio, includendo libri che sono chiamati canonici ed escludendone quelli che sono diventati apocrifi, non ufficiali o non riconosciuti.
Va considerato dunque che la Bibbia non è dettata da Dio in persona, ed è un messaggio di amore universale troppo spesso snaturato e traviato da uomini che vorrebbero una società patriarcale con uomini virili e taciturne donne servili.
Quindi se volete crederci, fatelo con criterio: parliamo di un testo di oltre 2016 anni, persino la più longeva delle Costituzioni, nel tempo, ha avuto qualche aggiornamento. La famiglia è AMORE, e l’Amore non ha sesso.