
Indovinate un po’ dove ho passato la “magica” serata di San Valentino?!? Ma al cinema, naturalmente! Risultato: #CinemaCove – vol. 26 in regalo per il giorno di San Faustino!
Mi sono visto… Single ma non troppo! Tiè! Trasformazione italiana del titolo originale How to be single, questa incasinata commedia, tratta dall’omonimo romanzo di Liz Tuccillo, ci racconta le (dis)avventure social/sessuali di un ben assortito gruppetto di giovani. Un film un po’ alla Love Actually o alla Capodanno a New York che però non si incentra su un determinato periodo dell’anno, ma attraversa proprio diverse stagioni, con annesse feste! Sì, perché in Single ma non troppo ogni occasione è buona per andare a un party, bere, limonarsi qualcun* e/o andarci a letto. O almeno è quello che vuole insegnare la procace e disinibita newyorker Robin (Rebel Wilson, interprete ormai inconfondibile) alla giovane e impedita Alice (Dakota Johnson), che arriva in città con l’anima romantica di chi si prende una pausa di riflessione da una storia d’amore e vuole capire i suoi desideri sulla vita di coppia.
Ma troviamo anche altri punti di vista sul tema della (non) singletudine. Incontriamo infatti Lucy (Alison Brie), ragazza ossessionata dalla ricerca del perfetto uomo della sua vita, mentre segue religiosamente gli algoritmi dei siti di incontri che le segnalano chi dovrebbe conoscere,
Meg (Leslie Mann), sorella della sfigata Alice e brillante medico single, molto indipendente e votata alla carriera…
e poi i ragazzi. Anche loro seguiranno il proprio percorso in questa storia che muove i primi passi a partire dalla psicologia delle donne per poi arrivare all’incontro con i punti di vista di tutti. Conosceremo quindi Tom (Anders Holm), il proprietario del bar del quartiere che si è votato al “sesso con ZERO impegni”,
Ken (Jake Lacy), impiegato tenerone che contrasta lo stereotipo dell’uomo predatore rappresentato da Tom,
e David (Damon Wayans Jr.) giovane padre con un trauma da superare…
Tra mille stereotipi riguardo alle leggende sempreverdi sulla “fantasmagorica” vita a New York, su amore/sesso/libertà e gag tanto scontate quanto esilaranti, il film è un brainstorming. In alcuni momenti anche la sceneggiatura si ingarbuglia talmente tanto da far perdere il filo di tutte quelle storie intrecciate. Lo so, è una boiata pazzesca, ma non me la sento di dirvi “NO!”. Anzi, guardatelo e divertitevi! Andate al cinema solo se siete in gruppo e volete ridere e commentare il grottesco che vi si scatena davanti! Altrimenti a casa va benissimo, a patto che ci sia l’audio a tutto volume!
Single ma non troppo non ha brillato al botteghino in patria e non sta brillando in quello italiano, però sapete che vi dico? Qualcosa di buono c’è anche in questo film ultraleggero. Anche se si regge tutto su basi semplicissime, ci si trova sempre qualcosa che mi fa dire: “Ne vale la pena!“. Gli americani sono degli specialisti (anche) in questo.
Buona (non) singletudine a tutt*!
Ciao,
dan@ilpuntoh.com