La storia del brutto anatroccolo.

Ve la ricordate la storia del brutto anatroccolo?
Quello nato brutto appunto, sfigatello, in una covata di anatroccoli tutti uguali, carini e gialli, che lo consideravano un mostriciattolo diverso, inutile forse, che poteva anche andarsene e stare per conto suo.
Vi ricordate come finiva?
Lui si trasforma, con dopo una cura ormonale e tanta palestra, in uno stupendo cigno bianco, tipo Odette, più bellissimo di tutti, finalmente accettato e quindi felici e contenti.
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Questo ha insegnato st’anatroccolo per anni, anni e anni, a vivere una vita di merda da diversi per poi affannarsi, soffrire e raggiungere la bellezza riconosciuta da tutto il resto del mondo, diventando finalmente un uguale.
Perché, di fondo, il problema è questo.
Una paura innata, radicata ed inspiegabile per qualcosa di diverso.
Però, attenzione, mai ammetterlo, sempre aperti agli altri, disponibili, ma fino ad un certo punto, con dei paletti, finché non ci urtano la tolleranza.
Perché si, puoi essere diverso, perché te lo permetto, non perché in fondo non lo sei.
Non ci pensare proprio.
Tienilo sempre a mente.
Se lo dimentichi, tranquillo, faremo di tutto per ricordartelo.
Se pensi di poter vivere come tutti, avere una vita “normale” come tutti, ecco dimenticalo.
Ecco, ora siamo al punto in cui ancora l’anatroccolo non si è del tutto trasformato.
Chissà se oggi l’anatroccolo riuscirà a farsi accettare così com’è, o, ancora, dovrà riempirsi di piume bianche e mascherare la propria diversità per essere considerato.

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