
Nato nel 1989, Tony Maiello sin da piccolo dimostra uno spiccato interesse verso la musica black ascoltando artisti del calibro di Boyz II Men e Stevie Wonder.
Affascinato dal mondo della musica nel 2008 partecipa come concorrente alla prima edizione italiana di X-Factor mettendo d’accordo i quattro giudici di quella stagione.
Nel 2010 vince il Festival di Sanremo nella categoria Nuova Generazione e pubblica il suo primo disco Il Linguaggio Della Resa.
In poco tempo Tony raggiunge popolarità e successo ma qualcosa non va nel verso giusto.
Lascia la casa discografica di Mara Maionchi, incide un paio di singoli indipendenti e sparisce dalle scene attraversando un periodo difficile della sua vita professionale.
Tony però non abbandona la sua unica certezza, la musica. Ritorna in studio per il suo secondo disco e scrive testi per Laura Pausini e Francesco Renga.
Tra alti e bassi non molla e in questa intervista si racconta senza filtri.
Hai partecipato nel 2008 alla prima edizione italiana di X-Factor, arrivando quarto. Cosa porti ancora con te di quell’esperienza?
Porto tutt’ora un bellissimo ricordo e credo che mi accompagnerà per tutta la vita. Porto con me l’amicizia nata con gli altri concorrenti ancora oggi viva con alcuni di loro come Antonio Maggio e Giusy Ferreri.
E’ stata la prima esperienza importante della mia vita che mi ha aiutato a gestire la timidezza col pubblico e la paura del palco.
Grazie ad X-Factor ho capito che questa era la strada giusta da percorrere per la mia carriera.
Nel 2010 hai vinto il Festival Di Sanremo nella sezione Nuova Generazione presentando il brano Il Linguaggio Della Resa. Quanto è stata importante per la tua carriera la partecipazione al Festival?
Il Festival è stato una tappa fondamentale per la mia carriera. Carriera poi tra virgolette perché nonostante abbia vinto la sezione Nuova Generazione, mi sento ancora oggi agli inizi.
Sanremo ha sicuramente aiutato la mia crescita personale e professionale. Dopo la vittoria ho avuto l’occasione di potermi esibire per spettacoli più lunghi e duraturi.
La vittoria è stata quella spinta in più per continuare a scrivere e cantare e soprattutto a crederci sempre.
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Dopo Sanremo e l’uscita del tuo primo disco hai lasciato l’etichetta di Mara Maionchi. Quali sono state le ragioni principali della rottura?
Non la definirei proprio una rottura ma più un distacco. Avevamo idee differenti riguardo alla mia carriera.
Spinto dalla vittoria di Sanremo e l’uscita del mio primo disco mi sentivo già pronto a pubblicare altro materiale, un secondo album insomma mentre loro volevano temporeggiare.
Questo distacco deciso da entrambe le parti non ha comunque intaccato i rapporti umani. Ancora oggi siamo in buoni rapporti.
Alla fine non c’è stato un motivo scatenante ma solo differenze di idee.
Nel 2012 esce il tuo singolo Chi Ha Inventato I Sentimenti, brano R&B che si distacca un po’ dal pop melodico che caratterizzava i tuoi lavori precedenti. Il cambiamento di rotta è avvenuto in modo naturale o è stata una scelta imposta?
In realtà non c’è stato un vero e proprio cambiamento di rotta ma un ritorno alle origini. Ho sempre ascoltato musica black e la mia passione per la musica nasce grazie ad artisti come i Boyz II Men, Brian McKnigh, Giorgia e Alex Baroni.
Anche nella scrittura sono abituato ad usare molte parole creando linee melodiche abbastanza serrate. Il pezzo è nato in maniera naturale, nato dalla voglia di voler fare qualcosa che piacesse in primis a me senza seguire i trend del momento.
E’ avvenuto tutto in maniera naturale e mi sono divertito molto.
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Di recente hai scritto per Laura Pausini un brano intitolato 200 Note che all’ascolto risulta essere uno dei più belli presenti nell’album Simili. Com’è nata la vostra collaborazione?
La collaborazione con Laura non è stata diretta, diciamo che non abbiamo mai ascoltato il brano insieme.
Il processo sembra facile dall’esterno ma prima di arrivare al cantante bisogna seguire una lunga trafila tra addetti ai lavori e manager.
All’epoca avevo saputo che Laura stava lavorando al suo nuovo disco e grazie ad un contatto comune ho inviato alla sua manager alcuni miei brani.
In genere passano mesi prima di avere una risposta in merito, ma dopo una settimana ho avuto la conferma che il brano avrebbe fatto parte di Simili.
Sono molto legato a 200 note. Ho scritto questa canzone cinque anni fa, in seguito ha subito variazioni anno dopo anno. Proprio di recente, prima dell’uscita, con l’aiuto di Lorenzo Vizzini abbiamo modificato una parte melodica della canzone.
Sono contento che questo pezzo sia venuto alla luce grazie a Laura Pausini.
Registrerai in studio una tua versione di 200 Note?
Mi piacerebbe registrare una mia versione ma sono una persona rispettosa per il lavoro altrui. Sarebbe comodo da parte mia sfruttare l’onda e il successo mediatico che ha Laura Pausini in questo momento e trarne beneficio anche io.
Non vorrei per questo approfittarne e quindi chissà … forse in futuro registrerò anche una mia versione.
Diciamo che al momento mi godo e condivido il successo che sta ottenendo la canzone grazie a Laura.
Sei tornato in sala di registrazione lavorando al tuo secondo disco. Ci saranno sorprese a livello musicale? Cosa dobbiamo aspettarci?
In realtà è da una vita che lavoro a questo disco, non ho mai smesso di lavorarci. Diciamo che giorno dopo giorno subisce evoluzioni continue, insomma cresce con me.
In questi anni ho scritto veramente tante cose e posso dire di essere arrivato quasi alla fine dei lavori. A livello musicale sarà sicuramente un disco pop contaminato dall’R&B, un misto tra Il Linguaggio Della Resa e i miei ultimi singoli Chi Ha Inventato I Sentimenti e Farsi Del Male x Sempre.
A livello di testi è un disco vero, che racconta i miei ultimi otto anni, la mia vita principalmente ma anche altre storie attraverso le testimonianze dei miei fans.
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Riusciremo ad ascoltare qualcosa per questo 2016? Qualche anticipazione?
Non voglio sbilanciarmi a dire il vero e non ho scadenze.
Quasi sicuramente ascolterete un paio di singoli per quest’anno e per l’album poi vedremo. Voglio essere pronto al cento per cento prima di poter annunciare qualcosa di definitivo.
Si è da poco conclusa l’ultima edizione X-Factor con la vittoria di Giosada. Segui ancora il talent e quale dei tuoi colleghi ti piacciono di più?
Seguo i talent in generale da X-Factor a Masterchef. Sono partito proprio da un talent e non posso rinnegare il mio passato e poi sono curioso di ascoltare cosa c’è di nuovo in giro.
Tra i miei colleghi stimo Marco Mengoni. Lo rispetto per le sue scelte, sa cosa fare e dove vuole arrivare. Rispetto ad altri ha saputo gestire bene la sua carriera senza farsi travolgere del tutto dal fenomeno mediatico di X-Factor. È una persona di cuore e sensibile; in passato ci siamo beccati un pò di volte, di recente purtroppo non ci si vede spesso.
Quali sono i tuoi artisti preferiti che in qualche modo costituiscono fonte di ispirazione per la tua musica?
Sono sempre stato appassionato dalla musica black ed ho sempre ascoltato musica straniera poco nota in Italia. Come ti dicevo prima i Boyz II Men e Brian McKnight.
Sono anche un amante della musica italiana, oltre a Giorgia e Baroni, già citati, mi piacciono Jovanotti, Tiziano Ferro e Laura Pausini.
Ascolto un pò di tutto ma resto saldo alle mie radici.
Oltre a Laura Pausini, stai scrivendo per altri artisti al momento?
Oltre a Laura, ho scritto di recente per Francesco Renga.
Ci siamo incontrati e abbiamo lavorato assieme su alcuni pezzi per il suo nuovo album di prossima uscita. Si è creata una bella amicizia che va oltre al rapporto lavorativo.
Ho scritto anche per altri ma al momento non posso anticipare nulla per questioni di ruoli.
Leggendo in giro su altri siti si dice che hai sofferto di depressione. Per una volta vogliamo smentire o confermare (e spero di no) queste voci?
Smentire del tutto no. Perché ho vissuto un periodo buio, per niente bello. E’ anche vero che in alcune interviste quest’aspetto è stato calcato per attirare più lettori e fare notizia.
Il periodo difficile non è nato per questioni lavorative, si sa che a volte si lavora di più e a volte di meno ma è nato dal fatto che mi sentivo poco soddisfatto e non avevo le idee chiare per il mio futuro e la mia carriera.
In genere io sono una persona malinconica, un po’ chiusa ma se da un lato può sembrare una debolezza, dall’altro è un punto a mio favore per quanto riguarda la scrittura dei miei pezzi.
Posso dirti che adesso sono uscito vincitore anche se i mostri non vanno mai via. Gli dai un nome, ne sei consapevole e vai avanti, riesci a gestirli.
Anche Jovanotti afferma (sono un patito di Jovanotti) che i demoni interiori all’improvviso saltano fuori. Non è proprio la frase esatta ma qualcosa del genere.
In questo periodo l’Italia sta attraversando un periodo particolare riguardo alle unioni civili. Cosa ne pensi al riguardo? Sei favorevole o no?
Sono favorevole al cento per cento e ho sempre condiviso la mia approvazione tramite i miei canali social: sito, fb e twitter.
Sembra una frase fatta ma ognuno ha il diritto di vivere l’amore come vuole e nel modo più libero possibile senza avere paura.
Dovrebbe essere normalità e non un motivo di discussioni. Spero si arrivi presto ad una decisione positiva e che la gente si abitui ai cambiamenti.
Che l’unione di persone dello stesso sesso diventi agli occhi di tutti la normalità e non l’eccezione.
A noi de Il Punto H piace terminare le interviste in modo del tutto particolare, c’è una domanda che nessuno ti ha mai fatto e alla quale muori dalla voglia di rispondere?
Questa è bella! Ultimamente le persone si presentano per quello che fanno, per il ruolo che ricoprono e non per quello che sono realmente.
La domanda che nessuno mi ha mai fatto e che mi piacerebbe ricevere è questa : Chi sei? Qual è il tuo scopo?
Alla mia domanda comunque non saprei rispondere del tutto. Non so ancora chi sono e cosa voglio ma cerco di essere il più libero possibile. Di essere me stesso senza filtri.
Sono alla continua ricerca della mia strada, che oggi sembra essere la musica, domani magari scriverò per me stesso chiuso in camera …. chi lo sa! Il discorso forse è un po’ complesso.
Suona un po’ da predicatore ma tutti noi dovremmo chiederci ogni tanto perché siamo qua e qual è il nostro scopo.
oh, ha smesso di fare il clone di Drew Fuller. Forse mi diventa simpatico…